Rubrica Il Partito
Sciopero sociale e classe operaia
Abbiamo letto l'articolo de Il Bolscevico
sul grande sciopero sociale che ha scosso tutto il Paese, ed anche le considerazioni critiche del Partito.
L'analisi politica del nostro Partito è giusta compagni, la classe operaia può anche essere minoritaria in Italia (anche se poi così non è visto che il proletariato è ancora numericamente forte e che tra i precari e i disoccupati ci sono operai ed ex operai che ricercano lavoro come operai) ma rimane pur sempre la classe rivoluzionaria d'avanguardia, per il posto che ricopre nel sistema produttivo, come ci insegnano anche i Maestri.
Lo sciopero sociale ha sicuramente avuto il merito di chiamare alla mobilitazione i precari e gli strati della piccola borghesia (studenti, insegnanti, lavoratori autonomi) ma nulla può negare il fatto che solo lo sciopero generale, con il blocco delle produzioni nelle fabbriche e nelle campagne da parte di operai e lavoratori agricoli, ha la capacità di mettere in crisi i governi espressione del potere borghese. Con lo sciopero generale e quindi con il blocco della produzione si colpiscono i capitalisti in quello che è il loro massimo interesse e unico scopo di vita, il profitto che deriva dallo sfruttamento del lavoro salariato.
Perciò riteniamo necessarie e sacrosante le critiche ai dirigenti dei sindacati “di base” che a causa della loro influenza anarchica e spontaneista sono facilitati a sbandare su posizioni che minano l'unità della lotta di classe e l'egemonia del proletariato in questa lotta.
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
Da un Rapporto interno della Organizzazione di Viggiù del PMLI
26 novembre 2014