A Varese e a Milano
Grande giornata di mobilitazione antifascista
Centinaia di antifascisti in piazza per fermare i nazifascisti che rialzano la testa grazie alla complicità delle istituzioni
A Varese, Zappoli (PD) aggredisce una militante del PMLI strappandole il manifesto contro il governo Renzi
Dal nostro corrispondente della Lombardia
Una bella giornata di lotta si è alternata tra le città di Varese e Milano il 29 novembre dove, in corrispondenza della giornata nazionale del tesseramento le rispettive ANPI cittadine hanno indetto un corteo (a Varese) e un presidio (a Milano) antifascisti, per rispondere con forza alle gravi provocazioni che negli ultimi mesi (dalla profanazione da parte dei nazifascisti del sacrario partigiano del San Martino (Varese), al recentissimo raduno nazifascista organizzato dagli squadristi di Hammerskin a Milano che vedrà la partecipazione di centinaia di nazisti provenienti da tutta Europa, vedono le carogne fasciste del territorio lombardo e non solo, uscire sempre più dalle fogne e sicuri dell'impunità da parte delle istituzioni borghesi mettersi all'opera in azioni squadristiche alla luce del sole!
Il PMLI, da sempre in prima fila nella lotta contro il nazifascismo, ha presenziato con i suoi militanti, simpatizzanti e amici in maniera combattiva e organizzata ad entrambe le iniziative. La mattina a Varese si è svolto un corteo partito da Palazzo Estense che ha raggiunto Largo Resistenza dove si trova un monumento dedicato alla Resistenza varesina. In piazza circa 500 antifascisti, dagli anziani partigiani o non partigiani ma che gli orrori del fascismo e del nazismo l'hanno vissuti, ai giovani dei collettivi studenteschi varesini. Il PMLI, oltre al PCL, era l'unica forza partitica ufficialmente presente. I nostri compagni, si sono presentati in forze al corteo è hanno innalzato con orgoglio per tutto il corteo le rosse bandiere del Partito, hanno scandito slogan antifascisti e canzoni partigiane col megafono raccogliendo intorno a sé e coinvolgendo una larga fetta di manifestanti, hanno diffuso un centinaio di volantini dal titolo: “Lottiamo uniti contro gli sgherri del regime neofascista”. Spiccava alto il cartellone con i manifesti che chiedono la messa fuori legge di tutti i gruppi nazifascisti in base alla legge n.645 del 20 giugno 1952, e attualizza la lotta antifascista indicando la lotta contro il governo del Berlusconi democristiano Renzi, come parte integrante della lotta antifascista alla luce delle politiche economiche e sociali (attacchi ai sindacati, ai diritti dei lavoratori, all’istruzione pubblica, ecc.), e di controriforme istituzionali, di matrice ferocemente neofascista e piduista sempre più simili a quelle del ventennio mussoliniano.
La nostra denuncia del governo neofascista Renzi non è andata giù al rappresentante del PD di Varese e membro del Direttivo ANPI provinciale, Angelo Zappoli (ex Rifondazione trotzkista, ex SEL ora confluito nel PD) che alla vista dei manifesti è andato su tutte le furie, aggredendo con fare poliziesco e fascistoide i compagni (“questo cartello non lo portare”, sue testuali parole) e mettendo le mani addosso ad una compagna strappandogli di dosso la locandina inserita nel “corpetto” raffigurante il manifesto del PMLI contro il governo Renzi. Solo il pronto intervento dei compagni presenti ha evitato problemi maggiori, mantenendosi inflessibili nella volontà di manifestare col cartellone, e alla fine pur con la bava alla bocca, il provocatore Zappoli, si è visto sfilare impotente, davanti a sé, i manifesti portati dai compagni del PMLI che confluivano nel corteo e venivano accolti positivamente e con interesse dalle masse. Quando il Centro del Partito ha saputo della provocazione ha immediatamente inviato una mail di calorosa solidarietà ai compagni aggrediti, in particolare alla compagna.
Ad aggiungere provocazioni su provocazioni ci si è messo l'assessore alla tutela ambientale del comune di Varese, il fascista Stefano Clerici, ex AN ora Forza Italia, già noto in passato, tra l'altro, per aver intitolato un giardinetto comunale al filosofo del fascismo Giovanni Gentile. Costui ha osato definire sul suo profilo Facebook, i partecipanti alla manifestazione antifascista, dei “morti che camminano” e delle “zecche drogate dei centri sociali”, sfoggiando la classica terminologia con cui le bestie fasciste chiamano i compagni e gli antifascisti. Gli insulti di questo spregevole soggetto non sono tollerabili e bisogna esigere la sua immediata rimozione da ogni incarico all'interno del Comune di Varese e dalla vita politica della città!
Nel pomeriggio a Milano si è tenuto un partecipato presidio antifascista alla “Loggia dei mercanti” a due passi da piazza Duomo dove l'ANPI montava un gazebo per la giornata nazionale del tesseramento, trasformato, in vista del raduno degli Hammerskin, in presidio antifascista.
La piazza piena di bandiere delle varie sezioni ANPI di Milano e provincia era tappezzata di fantasiosi e incisivi cartelli e manifesti riportanti scritte tipo: “Io odio i nazisti dell'Hammerfest”, altri denunciavano le ambiguità del prefetto con l'omertoso silenzio assenso dimostrato nei confronti del raduno nazista. Il PMLI è stato presente in modo militante e con il nostro cartello, super fotografato dalle masse e ha svolto una cospicua diffusione di volantini. I compagni si sono poi uniti alle masse nei canti partigiani del coro “Suoni e l'ANPI-Coro antifascista” che facevano da inframezzo agli interventi di vari esponenti del mondo sindacale e dell'ANPI, tra cui il presidente nazionale Smuraglia.
Auspichiamo che questa giornata di mobilitazione sia solo la prima di un largo fronte comune antifascista che combatta con la lotta di classe e di massa la manovalanza squadrista che infesta le nostre città, ma anche e soprattutto il regime neofascista che vige nel nostro Paese e che oggi si esprime con le politiche economiche, sociali e di controriforma costituzionale ed istituzionale portate avanti dal governo Renzi.
3 dicembre 2014