Le bugie di Renzi e l'amara realtà
3 milioni e 410 mila disoccupati
Il 43,3% dei giovani è senza lavoro, la disoccupazione femminile sale al 14,3%
Il governo Renzi responsabile del massacro occupazionale va spazzato via
Il governo del Berlusconi democristiano Renzi canta vittoria. Sbandiera successi nella lotta alla disoccupazione e li attribuisce al suo governo come se il decreto Poletti, varato nel marzo scorso come anticipo del Jobs Act, avesse dato delle risposte positive ai milioni di precari e disoccupati ridotti alla miseria dal sistema capitalista.
“Un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1 per cento rispetto ad un anno prima”, si legge in una nota informativa del dicastero guidato da Poletti. Ma è davvero così?
L’entusiasmo del ministero non è confermato dai dati sulle comunicazioni obbligatorie pubblicato mercoledì 3 dicembre dallo stesso ministero. Analizzando l’andamento trimestrale si vede come dall’entrata in vigore del decreto Poletti il numero di contratti a tempo indeterminato sia in realtà diminuito rispetto ai trimestri precedenti». Non solo, ma si evidenzia anche “un minore calo nel secondo e terzo trimestre rispetto agli anni precedenti, ma si vede anche come l’inversione di tendenza fosse già cominciata nel primo trimestre”.
E poi ci sono i dati dell'Istat sulla disoccupazione a smentire le balle del ministro Poletti e di Renzi.
A ottobre i senza lavoro, secondo i dati provvisori dell’Istat, sono 3 milioni 410 mila, in aumento del 2,7% rispetto al mese precedente (+90 mila) e del 9,2% su base annua (+286 mila). Il tasso di disoccupazione a ottobre balza così al 13,2%, mentre a settembre infatti si era fermato al 12,9% (dato rivisto dall’istituto di statistica, rispetto al 12,6 precedentemente comunicato).
Non solo: si tratta del massimo storico, il valore più alto dall’inizio del rilevamento sia delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, ossia dal 1977 (ben 37 anni fa). Male anche la situazione degli under25 in cerca di impiego, che raggiungono quota 708mila: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ad ottobre è pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali sul mese precedente e di 1,9 punti su base annua.
Penalizzate le donne, infatti se il tasso di disoccupazione maschile risulta pari al 12,4% (+0,3 punti percentuali su base mensile e +0,9 punti nei dodici mesi); quello femminile raggiunge l'allarmante cifra del 14,3% (+0,3 punti rispetto al mese precedente e +1,1 punti su base annua).
Persistente calo degli occupati di 15-34 anni e dei 35-49enni (-1,6% in entrambi i casi), i giovani in cerca di un impiego sono aumentati di 5 mila unità in un mese e di 38 mila in un anno. Inoltre il numero di giovani inattivi, sottolinea ancora l’Istat, è pari a 4 milioni 338 mila, in aumento dello 0,3% nel confronto congiunturale (+11 mila) e in diminuzione dell’1,2% su base annua (-53 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 72,6%, aumenta di 0,2 punti percentuali nell’ultimo mese mentre cala di 0,4 punti nei dodici mesi. Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,5%, diminuisce di 0,3 punti percentuali sia rispetto al mese precedente sia rispetto a dodici mesi prima. A ottobre risultano occupati 928 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in diminuzione dell’1,7% rispetto al mese precedente (-16 mila) e del 2,3% su base annua (-22 mila).
Il nuovo aumento della disoccupazione, che si aggiunge a quello di settembre, deriva, nell’ultimo mese, da un calo dell’occupazione a cui si associa una diminuzione dell’inattività, ovvero del tasso di persone ‘fuori dal mercato del lavoro’, che né hanno né cercano un impiego.
Questi dati dimostrano in maniera lampante come il sistema capitalista, colpito in questi anni dalla crisi economica, sia incapace di garantire occupazione e reddito alle masse popolari.
Il sistema economico capitalista, e il suo governo, oggi rappresentato da Renzi versione moderna e tecnologica di Mussolini e Berlusconi vanno spazzati via! E l’unico modo per abbatterlo è la rivoluzione socialista! Solo il socialismo può portare piena occupazione e reale benessere alla classe operaia e alle masse popolari.
Intanto, importante sarà scendere in piazza il 12 dicembre per lo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL contro la legge di stabilità e il Jobs Act e per rivendicare il diritto a un lavoro stabile, a salario pieno, sindacalmente tutelato, per tutti i disoccupati e lavoratori!
10 dicembre 2014