Putin finanzia i fascisti e i nazionalisti d'Europa
La Lega Nord fascista e razzista di Salvini appoggia il nuovo zar

 
Il nuovo zar del Cremlino Vladimir Putin ha deciso di accreditare e sostenere finanziariamente con una consistente fornitura di rubli una serie di partiti che possano creare problemi ai governi europei “ostili” a Mosca e alle politiche dell'Unione europea con la quale è impegnato nel braccio di ferro per il controllo dell'Ucraina; una serie di partiti che hanno la caratteristica di essere fascisti e nazionalisti.
Una recente inchiesta del quotidiano francese Mediapart ha rivelato l'esistenza di un prestito di 9 milioni di euro al Fronte nazionale (Fn) francese diretto da Marine Le Pen. Il Fn avrebbe al momento ricevuto un prestito di 2 milioni di euro, acceso a settembre presso la First Czech Russian Bank; il conto è a disposizione della formazione francese con un diritto di prelievo “a seconda delle esigenze di finanziamento”, precisava uno stretto consigliere di Le Pen.
Il canale bancario è la strada più semplice per trasferire i finanziamenti provenienti da varie banche russe alcune delle quali sono etichettate dalla Ue come banche “personali” dei vertici di Mosca. Altri canali utilizzati possono essere legati alle triangolazioni per i pagamenti delle forniture energetiche, che coinvolgono molti uomini vicini a Putin, che nei vari passaggi fra i numerosi intermediari fanno salire i prezzi e creano fondi neri.
L'aiuto russo al Fronte nazionale di Marine Le Pen arriverebbe anche attraverso l'assistenza tecnica nell'organizzazione di manifestazioni o aiuti professionali con personale specializzato, spesso attraverso Ong e associazioni di amicizia bilaterali finanziate anch'esse da Putin.
Nella lista dei possibili beneficiari in Europa ci sono gli austriaci del Partito Popolare, i tedeschi di Afd, gli olandesi xenofobi e antieuro del Partito della Libertà, gli inglesi dell'Ukip di Nigel Farage alleato a Strasburgo di Grillo, gli antisemiti ungheresi di Jobbik, i "fratelli slavi" dei movimenti nazionalistici bulgari e serbi e polacchi e financo i neonazisti greci di Alba Dorata. In cotanta compagnia non poteva mancare la Lega Nord fascista e razzista di Matteo Salvini che dopo lunghi corteggiamenti sembra essersi piazzata ai primi posti della lista.
Nella visita lampo a Mosca dell'ottobre scorso Salvini ha certamente incassato attenzione e un significativo riconoscimento internazionale. Niente soldi ma la speranza resta. “Noi facciamo un appello politico a tutto il mondo e ogni aiuto è ben accetto” affermava Salvini, anche se “finora non è arrivato né un rublo né un euro. E non ci interessa chiederlo. Il nostro appoggio alla Russia è totalmente disinteressato”. Certo come quello di tutti i partiti o fascisti o nazionalisti d'Europa che con il Cremlino difendono i “sacri valori della tradizione, della famiglia e della cristianità”. Coloro che, spiegava una fonte ufficiosa del Cremlino, “ci aiutano a combattere questa ondata di immoralità dell'Occidente”.

10 dicembre 2014