Costeranno 5,4 miliardi
Nuove navi da guerra per sostenere l'interventismo dell'imperialismo italiano

 
Lo scorso 4 dicembre le commissioni Difesa di Camera e Senato si sono espresse favorevolmente al programma ventennale da 5,4 miliardi di euro, già stanziati dalla finanziaria dello scorso anno. La misura prevede la costruzione di dieci pattugliatori-lanciamissili (che diverranno sedici), una nuova portaerei, una nave appoggio e due piccole unità veloci da assalto e, fatto grave per i contribuenti italiani, sarà finanziata dal ministero per lo Sviluppo economico, e non quindi dal ministero della Difesa come sarebbe stato naturale, con un budget progressivo che passerà dai 140 milioni nel 2015 ai 470 milioni nel 2016 ai 690 milioni nel 2017 e aumenterà ogni anno.
Il programma, fortemente voluto dal capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, mira a far fronte alla prevista dismissione di 51 unità navali che avrà luogo nei prossimi 10 anni a causa della naturale obsolescenza ed al superamento della vita operativa. Per ciò che riguarda la Marina, i nuovi investimenti seguiranno quelli già intrapresi negli ultimi anni, tra cui i quattro sommergibili U212, la nuova nave supporto forze speciali, due fregate Orizzonte, dieci fregate Fremm e la portaerei Cavour.
Questa corsa al riarmo è un vero e proprio schiaffo in faccia alle masse popolari che da anni sono ormai alla fame e un favore fatto dal governo ai settori più militaristi e interventisti dell'imperialism italiano. Il dettato costituzionali che l'Italia ripudia la guerra viene ancora una volta sprezzantemente calpestato e contraddetto.
Infatti le nuove navi avranno armamenti tali che non potranno che essere utilizzate in missioni di guerra e in quelle cosiddette “missioni umanitarie”, concetto anche quest'ultimo che mascherano interventi imperialisti.
Si pensi ad esempio a ciò che andrà a sostituire le attuali corvette e i pattugliatori, preposti alle difese delle coste nazionali, che dislocano dalle 1200 alle 1500 tonnellate: saranno sostituiti da una decina di navi denominate Pattugliatori polivalenti d'altura che dislocheranno dalle 4500 alle 5000 tonnellate, ovvero navi dalle tre alle 4 volte più potenti sia in termini di autonomia di navigazione sia in termini di armamenti, in pratica fregate in grado di operare su tutto il Mediterraneo e anche al di fuori di esso.
Il programma ventennale di riarmo imperialista poi è completato da una nave da sbarco di circa 24.000 tonnellate che dovrebbe essere armata anche di un sistema antimissile balistico, da una gigantesca nave appoggio e da due piccole unità veloci da assalto, senza parlare della nuova portaerei in grado di imbarcare gli aerei F35 a decollo verticale.
 

23 dicembre 2014