30 mila alla protesta contro la Bce La giunta democristiana di Francoforte, appoggiata dai Verdi, vieta gran parte delle manifestazioni programmate. Dimostranti in arrivo bloccati e rispediti indietro Lo avevano promesso, bloccheremo la Bce, e ci sono riusciti solo in parte per il massiccio intervento della polizia tedesca che ha blindato il centro economico di Francoforte, impedito ai manifestanti di arrivare in città, disperso i cortei non appena accennavano a formarsi. "Blockupy" Francoforte, la tre giorni di assedio alla Banca centrale europea (Bce) organizzata dai movimenti no global europei per contestare la politica neoliberista dell'istituzione finanziaria della superpotenza imperialista europea ha visto comunque migliaia di dimostranti in piazza e almeno 30 mila in corteo alla manifestazione superblindata del 19 maggio, l'unica consentita dal governo comunale; una giunta guidata dalla borgomastra democristiana Petra Roth, appoggiata dai Verdi. Francoforte, sul fiume Meno, nella regione centrale dell'Assia è la quinta città tedesca per popolazione ma la prima come centro finanziario. La Borsa è tra le maggiori del mondo, dopo New York, Londra e Tokio, contornata dalle sedi di quasi 250 banche, tedesche e straniere, e dalla sede della Banca centrale europea diretta dall'italiano Mario Draghi. Il 17 maggio era in programma la riunione del consiglio direttivo della Bce, riunione anticipata di un giorno, per sfuggire alle contestazioni che dovevano iniziare quel giorno. Il comune della città decretava, causa la "minaccia per l'ordine pubblico", il divieto di tutte le iniziative di Blockupy dal 16 al 18 e i tribunali compiacenti cui si erano rivolti gli organizzatori lo confermavano. Negando il diritto a dimostrare per non "disturbare" Borsa e banche. Il dispositivo repressivo della polizia scattava già la mattina del 16 maggio con lo sgombero dell'Occupy-Camp davanti alla sede della Bce. Gli agenti sloggiavano a forza i circa 300 attivisti che si trovano nella piccola tendopoli sorta di fronte al palazzo della Banca il 15 ottobre scorso; 13 gli arrestati. La polizia sbarrava intere zone del centro urbano, delimitando una cosiddetta "zona di sicurezza" attorno alla sede della Bce, con gli agenti che potevano impedire senza giustificazione sosta e passaggio alle persone. Nella mattinata del 17 maggio la polizia rafforzava i controlli su treni e pullman in arrivo a Francoforte. Diversi bus carichi di dimostranti provenienti da Amburgo e da Berlino erano bloccati sull'autostrada e i passeggeri erano schedati e "diffidati" a entrare in città fino al 19 maggio. Il controllo era completato da fermi e arresti preventivi di 150 manifestanti, di cui una quarantina italiani. Gruppi di alcune centinaia di dimostranti riuscivano comunque a manifestare in alcuni quartieri il 18 maggio. In varie parti della città riuscivano a occupare incroci o piazze, seppure per pochi minuti, prima che i reparti della polizia li circondassero. In 1.500 davano vita a un corteo nei pressi della stazione centrale. Nella giornata almeno 400 erano i manifestanti fermati. Le manifestazioni del 18 erano il prologo per quella del 19 maggio quando più di 30 mila dimostranti davano vita a un corteo che, partito dalla piazza della stazione centrale, sfilava per tre ore fino a raggiungere la piazza della sede della Bce, lungo un percorso presidiato da un massiccio schieramento poliziesco che diverse volte ha provocatoriamente circondato e serrato spezzoni del corteo. 23 maggio 2012 |