Nella ricorrenza del 31° anniversario della Rivoluzione islamica Decine di milioni di iraniani nelle piazze dell'Iran a sostegno del governo L'opposizione, appoggiata dagli imperialisti Usa, Ue e italiani e dai sionisti, protesta provocatoriamente Nella capitale Teheran e in tante altre città del paese decine di milioni di iraniani hanno partecipato l'11 febbraio alle manifestazioni per il 31° anniversario della vittoria della Rivoluzione islamica che nel 1979 rovesciò il regime dello Shah, la monarchia sostenuta dagli Usa e dai paesi imperialisti. Con bandiere, immagini del leader della rivoluzione islamica, l'Ayatollah Khamenei, cartelli e striscioni con su scritto "Morte all'America" e "Morte a Israele", con scritte e slogan a favore della rivoluzione, hanno dimostrato il largo sostegno al governo del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Secondo quanto riferito dall'agenzia iraniana Fars, circa 5 milioni di persone sono sfilate nelle strade della capitale fino a piazza Azadi (Libertà) per prendere parte ai festeggiamenti. Altri 45 milioni di iraniani hanno partecipato alle altre più di ottocento iniziative che si sono svolte in tutto il paese. I festeggiamenti erano iniziati la sera precedente quando molti iraniani erano scesi nelle strade ma soprattutto si erano affacciati ai balconi delle case o erano saliti sui tetti per gridare "Allah-o-Akbar" (Dio è il più grande), per ricordare il metodo di contestazione usato 31 anni fa contro lo Shah. La serata a Teheran si era conclusa con i fuochi d'artificio lanciati in molte piazze della città. Nel discorso tenuto alla folla radunata in piazza Azadi, il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha difeso la politica antimperialista dell'Iran, ha sostenuto che "oggi l'Occidente con il pretesto della questione nucleare e dei diritti umani cerca di imporre il suo dominio su tutto il Medio Oriente" mentre il governo di Teheran vuole "la cooperazione con tutti i popoli del mondo e rigetta lo scontro". Ha inoltre ribadito il diritto dell'Iran, negato dai paesi imperialisti e dai sionisti, di sviluppare il nucleare civile. Alle celebrazioni organizzate dal governo iraniano in occasione del 31° anniversario della Rivoluzione islamica del 1979 non hanno partecipato rappresentanze ufficiali di alcuni paesi imperialisti fra i quali Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania. Gli Usa, l'Unione europea e i sionisti appoggiano l'opposizione "verde", quella che non ha accettato la sconfitta elettorale nelle recenti presidenziali e che ha organizzato provocatorie manifestazioni anche in occasione dell'11 febbraio. Anzi, a giudicare dalle cronache apparse sugli organi di informazione dei paesi imperialisti sembra che ci siano state soprattutto proteste contro il governo in varie città con una, a volte minuziosa, ricostruzione di scontri con la polizia avvenuti a Teheran, Isfahan e Shiraz; silenzio o quasi sulla grande partecipazione a favore del governo. Un aspetto sottolineato il 12 febbraio dalla guida spirituale Khamenei che ha ringraziato il popolo iraniano per la sua massiccia presenza alle celebrazioni e si è chiesto se la presenza di milioni di persone nelle strade delle città iraniane sarà capace di far riflettere i nemici interni ed esterni della Rivoluzione affinché abbandonino gli sforzi volti a sottomettere la Repubblica islamica: "tutti questi errori commessi nel corso degli ultimi 31 anni non erano sufficienti per far capire ad un governo arrogante e prepotente come quello degli Stati uniti che i loro sforzi per dominare questa nazione islamica erano del tutto inutili?", ha sottolineato invitando anche quegli elementi che all'interno del paese sono all'opposizione a "prendere lezioni" dalla presenza di decine di milioni di iraniani alle manifestazioni e di "correggere il loro comportamento". 17 febbraio 2010 |