In occasione del 58° Anniversario della scomparsa del Grande Maestro del proletariato internazionale I marxisti-leninisti lombardi commemorano Stalin Proiettato il video "Con Stalin per sempre" Approfondite riflessioni nel dibattito Dal corrispondente della Cellula "Mao" di Milano Per celebrare degnamente in stile marxista-leninista il 58° Anniversario della scomparsa di Stalin il Comitato lombardo del PMLI ha indetto per sabato 5 marzo, dalle 15 alle 18, una commemorazione del Grande Maestro del proletariato internazionale che si è svolta presso la Sede milanese del Partito con la partecipazione di militanti e simpatizzanti provenienti dalle province di Milano, Monza, Bergamo e Pavia. Nel suo intervento introduttivo il compagno Angelo Urgo, Segretario della Cellula "Mao" di Milano del PMLI, ha sottolineato come la vita di Stalin sia stata "un esempio concreto e incancellabile per tutti noi di dedizione alla causa della classe operaia e della Rivoluzione": "egli ha sempre anteposto l'interesse del popolo a quello personale, spesso sacrificando se stesso e i suoi affetti familiari più cari, vivendo in maniera semplice e lavorando prima, durante e dopo la Rivoluzione d'Ottobre senza mai risparmiarsi". Il compagno Urgo ha inoltre ribadito che "per noi marxisti-leninisti l'opera di Stalin è stata un'opera titanica che travalica i confini dell'Urss, per espandersi nel resto del mondo", un'opera "realizzata in prima persona dalla classe operaia e dalle masse lavoratrici che ha permesso, nel corso di numerose e diverse battaglie, che a vincere fossero sempre il popolo, il socialismo e il progresso sociale, culturale e scientifico, e ad essere sconfitti fossero sempre la borghesia, l'imperialismo e il fascismo". È stato quindi proiettato il video dal titolo "Con Stalin per sempre", biografia audiovisiva realizzata nel 2003 dalla Commissione per il lavoro di stampa e propaganda del CC del PMLI e proiettato a Firenze durante la storica Commemorazione nazionale tributata dal nostro Partito a Stalin in occasione del 50° Anniversario della sua scomparsa. I partecipanti all'iniziativa hanno applaudito vari passaggi del video come ad esempio quando è apparsa la Bandiera Rossa sul Reichstag simbolo della vittoria definitiva sul mostro nazi-fascista di cui l'Armata Rossa guidata da Stalin fu la principale artefice. Aprendo il dibattito che è seguito la compagna Cristina ha sottolineato che "Stalin ha avuto il merito di guidare l'edificazione della prima società socialista della storia e dimostrandone la superiorità" in cui "il benessere sociale dei lavoratori si sviluppò rapidamente ed enormemente mentre nel resto del mondo imperversava la crisi capitalistica con tutti i mali che ben conosciamo con l'analoga crisi odierna". La compagna ha concluso il suo intervento affermando che "l'esperienza dell'URSS socialista è per noi un faro per l'avvenire che ci indica la rotta verso l'Italia unita, rossa e socialista!". Il compagno Andrea della provincia di Bergamo è intervenuto ribadendo la necessità di conoscere a fondo i documentati e comprovati fatti storici inerenti l'Unione Sovietica staliniana per poter controbattere colpo su colpo le inverosimili e calunniose invenzioni del revisionismo storico anticomunista dei pennivendoli borghesi. Riallacciandosi al discorso, il compagno Andrea Ro. ha affermato che la borghesia non può fare a meno di utilizzare tutti i potenti mezzi di disinformazione a sua disposizione per diffamare l'opera di Stalin perché sa che altrimenti una veritiera comprensione di quest'opera da parte del proletariato e dei lavoratori infonderebbe una "pericolosa" fiducia verso il socialismo e, conseguentemente, nell'abbattimento del capitalismo. Il compagno Stefano ha chiesto come sia stato possibile l'avvento al potere del revisionismo kruscioviano e la restaurazione del capitalismo in URSS. Il compagno Urgo gli ha risposto che è Mao a spiegarcelo: nel socialismo, nonostante che i lavoratori, con alla testa la classe operaia, detengano il potere politico, esiste ancora e si riforma la borghesia che nascendo tra i quadri economici, statali e culturali si infiltra - tramite i revisionisti - fin dentro il Partito marxista-leninista tramando per usurpare il potere e restaurare il capitalismo. Mao ci insegna che la lotta di classe continua anche durante il socialismo che per essere preservato e sviluppato necessita del coinvolgimento delle grandi masse operaie, lavoratrici, popolari e studentesche in un succedersi di più ondate di grandi rivoluzioni culturali proletarie. È intervenuto quindi il compagno Veniero che ha rilevato come le calunnie a Stalin suscitano ormai - specie tra i giovani con senso critico - benevola curiosità a conoscerne di più sul suo conto dato che chi lo diffama è ormai la stessa gente che mente spudoratamente sull'attualità e che per questo in assoluto ha già perso molta credibilità. Veniero ha inoltre aggiunto che chi alimentava il "culto della personalità" di Stalin (nonostante Stalin si fosse espresso più volte contro l'eccessiva adulazione a lui rivolta) furono proprio coloro che dopo la sua morte lo attaccarono, dal XX Congresso del PCUS in poi, a riprova che spesso dietro una cortina di adulazioni si nascondono i peggiori traditori. Ai dubbi posti da alcuni compagni in merito all'appoggio che il PMLI dà alla rivolta popolare libica, contro il regime del venduto all'imperialismo italiano Gheddafi, nonostante che essa abbia adottato la vecchia bandiera monarchica e il rischio che sia strumentalizzata dall'imperialismo USA, il compagno Urgo ha risposto con questa citazione di Stalin: "Nelle condizioni dell'oppressione imperialistica, il carattere rivoluzionario del movimento nazionale non implica affatto obbligatoriamente l'esistenza di elementi proletari nel movimento, l'esistenza di un programma rivoluzionario o repubblicano del movimento, l'esistenza di una base democratica del movimento. La lotta dell'emiro afghano per l'indipendenza dell'Afghanistan è oggettivamente una lotta rivoluzionaria, malgrado il carattere monarchico delle concezioni dell'emiro e dei suoi seguaci, poiché essa indebolisce, disgrega, scalza l'imperialismo" (Principi del Leninismo). La presenza dei filomonarchici e delle infiltrazioni imperialiste non potranno mai impedirci di sostenere il popolo libico contro Gheddafi, ormai ridottosi nel tempo a un acerrimo nemico del popolo e amico stretto dei governanti imperialisti come il neoduce Berlusconi. Il dibattito, che ha entusiasmato tutti i suoi partecipanti, si è concluso soddisfacentemente ben oltre il programmato orario di chiusura dell'iniziativa: tante sono le tematiche che l'opera di Stalin ispira non solo sul passato ma soprattutto nella comprensione dell'attualità e nel prospettare l'avvenire. Con Stalin per sempre! Coi Maestri e il PMLI vinceremo! 9 marzo 2011 |