Dopo 20 anni L'8 Marzo celebrato in piazza da cgil, cisl, uil In ricordo della strage delle lavoratrici di New York accaduta 100 anni fa. Tre generazioni di donne unite nella lotta per i lavoro, la parità tra i sessi, la difesa della 194. Cantata "Bella ciao" e "L'Internazionale" Il PMLI presente a Roma, con una delegazione nazionale diretta da Antonella Casalini, Napoli, Milano, Firenze, Palermo Dalla nostra inviata speciale In questi ultimi mesi la pressione delle migliaia di donne scese in piazza in difesa dei loro diritti ha costretto i vertici sindacali ad indire un corteo nazionale a Roma, dopo ben venti anni dall'ultima manifestazione unitaria per l'8 Marzo, per celebrare il centenario della strage delle 129 operaie di New York, morte nell'incendio della fabbrica dove il padrone le aveva rinchiuse per rappresaglia contro lo sciopero che stavano portando avanti. Ma vi sono anche motivi attualissimi per tornare in piazza, tra questi la rivendicazione del lavoro, della parità tra i sessi, la difesa della 194 e di tutti i diritti attaccati in maniera concentrica dal Vaticano, dal "centro-destra" e da ampi settori del PD. Una manifestazione con queste premesse non poteva che mobilitare con grandi numeri le combattive masse femminili italiane. A Roma hanno sfilato oltre quarantamila manifestanti, per lo più donne di ogni età, dalle nonne alle giovanissime, persino bambine. Tre generazioni di donne si sono incontrate in piazza per difendere in maniera unitaria i propri diritti e per contestare la politica servile delle istituzioni borghesi nei confronti dell'oscurantismo e dell'ingerenza del Vaticano e della Chiesa italiana. Le più anziane, già protagoniste delle lotte e della conquista del diritto all'aborto ed al divorzio negli anni Settanta, che adesso sono in lotta per una pensione più equa, le donne in età da lavoro, italiane ed immigrate, tutte oppresse dal precariato, dallo sfruttamento, dai bassi salari, le giovani e giovanissime pienamente coscienti della necessità di mobilitarsi perché la difesa del proprio futuro è inscindibile dalla lotta per la difesa dei diritti conquistati in anni di dure lotte. Dappertutto le mimose, simbolo, in Italia, della Giornata internazionale delle donne. Assenti gli antidemocratici diktat femministi separatisti, alla manifestazione romana hanno potuto sfilare insieme le lavoratrici ed i lavoratori dietro gli striscioni di vari settori, tra cui metalmeccanici, funzione pubblica, scuola, tessili, postali. Il colorato corteo, partito da Piazza Bocca della Verità, ha percorso il centro storico di Roma per giungere in Piazza Navona, dove si sono tenuti i comizi dei segretari confederali Epifani, Bonanni e Angeletti. Tante le delegazioni da ogni parte d'Italia, dalla Lombardia, dalla Sardegna, dal Friuli, dal Lazio, dalla Campania. Tra gli striscioni presenti: "Donne Cgil-Torino"; "Coordinamento Pari opportunità Uil-Napoli e Campania"; "Coordinamento Donne Cgil-Roma Est". Tra le parole d'ordine riportate sugli striscioni: "Il potere clericale: ieri i roghi, oggi No alla 194" e "Lo Stato di diritto è laico". Al corteo anche una combattiva delegazione delle operaie della Electrolux di Firenze, le quali rischiano di perdere il lavoro per "crisi aziendale". "Dei 450 lavoratori dell'azienda - denunciano - la metà sono donne". Da sottolineare come l'idea di una manifestazione nazionale sia nata un anno fa proprio a Firenze in un'assemblea delle operaie tessili della Filtea-Cgil, col proposito di denunciare la precarietà, i bassi redditi, i licenziamenti che colpiscono in primo luogo le donne. Moltissime nel corteo le bandiere sindacali. Quasi del tutto assenti quelle di partito, a parte quelle del PMLI e qualcuna sparuta della Sinistra arcobaleno. Alcui spezzoni del corteo hanno espresso una buona combattività. Non era raro sentire intonare "Bella ciao" e "L'internazionale", anche dalle giovanissime. Tra le parole d'ordine lanciate: "Donne, Donne, unite nella lotta la 194 non si tocca", oppure "tremate, tremate, le streghe son tornate". Il disprezzo verso il prono servilismo del direttore del "Foglio" nei confronti della politica oscurantista del Vaticano era espresso a più riprese da parole d'ordine come: "Ferrara, Ferrara, vieni a pescare con noi ci manca il verme!", oppure "Ferrara fatti due panini, pensiamo noi ai nostri bambini". Per l'appunto quella mongolfiera di provocazioni inscenava in contemporanea a Roma una sparuta "manifestazione" antiabortista la cui reale consistenza veniva amplificata dai mass media di regime. Per contro i Tg della Rai e di Mediaset hanno quasi del tutto taciuto sulla grande manifestazione sindacale. La Cgil ha denunciato l'oscuramento: "È curioso - afferma Aitanga Giraldi, responsabile delle politiche di Pari Opportunità della Cgil - che si sia dato specialmente da parte del Tg1 più rilievo ad una manifestazione di poche centinaia di persone, piuttosto che alle decine di migliaia di donne venute da tutta Italia per mettere al centro dell'attenzione i problemi del lavoro, della discriminazione, delle violenze subite e per rivendicare la libertà di scelta in tutti i campi della loro vita". Colpisce l'atteggiamento di "Liberazione", quotidiano di Rifondazione trotzkista, che non ha portato in prima pagina l'articolo sul corteo nazionale. Lo ha relegato in settima pagina, dando addirittura il primo posto alla manifestazione delle femministe del giorno prima e più spazio alla provocazione del servo del Vaticano, Ferrara. Vergogna! Del tutto assenti nel corteo i vertici dei maggiori partiti della "sinistra" borghese, Veltroni, Bertinotti, Giordano, Diliberto, Mussi, Pecoraro Scanio. Non erano presenti neanche i candidati operai Ciro Argentino (PdCI-Sinistra arcobaleno) e Antonio Boccuzzi (PD), ciò la dice lunga sulla politica che potrebbe esprimere un possibile futuro governo della "sinistra" borghese sui temi che riguardano le donne. Il PD ha "rimediato" all'assenza tappezzando il percorso del corteo con dei manifesti sui quali spiccava il faccione indecente di Veltroni su sfondo rosa accanto a parole d'ordine sul lavoro e i servizi per le donne! Che ipocrisia! Sul palco buona parte dell'apparato sindacale di Cgil Cisl e Uil. Una sfilata ineguagliabile di opportunisti e riformisti. Ad un certo punto è apparsa in tribuna Barbara Pollastrini, ministra per le "pari opportunità" del governo Prodi. Si sono susseguiti gli interventi di un'operaia tessile della Guess di Firenze, di un'immigrata proveniente dalla Polonia, di una pensionata, di una lavoratrice precaria di Atesia, di una studentessa dell'università di Napoli e di una lavoratrice del Comune di Bologna. Tutte hanno parlato delle difficoltà delle donne lavoratrici in Italia. Quando Epifani ha preso la parola col suo lungo intervento ha apertamente sostenuto e difeso i presunti provvedimenti di Prodi a "favore del lavoro delle donne", "contro il precariato" e "per gli asili nido". Evidentemente Epifani è in malafede. Dove sono in pratica questi aiuti del governo Prodi alle donne? Sono piuttosto aumentate le disoccupate, specie nel Sud. E dove sono i servizi per l'infanzia che sarebbero preziosi per le donne lavoratrici? Il governo della "sinistra" borghese non si è degnato neanche di abrogare la famigerata legge 40. E i Pacs che fine hanno fatto? Affondati del tutto! Ridicola poi l'affermazione di Epifani che se "Prodi avesse potuto continuare a governare, avrebbe abolito la legge Bossi-Fini" che tanto opprime le lavoratrici immigrate. In realtà Prodi se avesse voluto togliere di mezzo tale provvedimento fascista avrebbe avuto tutto il tempo, dal momento che ha governato per ben due anni. La presenza del PMLI Il PMLI era presente con una delegazione nazionale guidata dalla compagna Antonella Casalini e composta da militanti e simpatizzanti di Roma, della provincia di Frosinone, di Livorno e di Palermo. Le compagne ed i compagni, tra cui quelli giovanissimi e bravissimi della Cellula romana del PMLI, erano presenti con le bandiere del Partito ed esponevano un cartello con il significativo manifesto del PMLI per l'8 Marzo. Un manifesto che rappresenta in maniera ineguagliabile la compattezza, la forza e la combattività della componente femminile del PMLI, componente che è pari a quella maschile del Partito e costituisce un esempio per le masse femminili italiane in lotta. Un manifesto che rappresenta anche, con la presenza di tre generazioni di compagne, dalle pioniere, tra cui la compianta compagna Nerina "Lucia" Paoletti, alle più giovani, la continuità tra le generazioni delle marxiste-leniniste nel Partito. Non a caso il significativo manifesto è stato ripreso e fotografato in continuazione dai giornalisti e dai manifestanti ed elogiato da questi ultimi. È anche passato sul Tg de La7. Un manifestante dopo aver fotografato il cartello ha espresso i suoi complimenti affermando: "purtroppo ormai se ne vedono pochi di manifesti così". Centinaia i volantini diffusi dalla delegazione che riportavano estratti dell'editoriale de "Il Bolscevico", scritto dalla compagna Monica Martenghi, Responsabile della Commissione per il lavoro femminile del CC del PMLI, dal titolo "Viva l'8 Marzo, Giornata internazionale della donna. Col PMLI per l'emancipazione femminile e il socialismo". Il volantino, come "Il Bolscevico" n. 9, dedicato all'8 Marzo e diffuso in varie copie, è stato ben accolto dalle manifestanti. Una ha affermato ricevendolo: "a noi comunisti non ci cancellano". Una spagnola apprendendo che eravamo i marxisti-leninisti italiani ha esclamato "bravi!". Alcuni manifestanti leggevano "Il Bolscevico" durante il corteo ed in Piazza Navona, evidentemente preferendolo ai comizi che vi si svolgevano. Grazie alla nostra visibilità i manifestanti venivano spesso a chiederci di loro iniziativa il volantino o il giornale. La delegazione del Partito spesso ha intonato "Bella ciao" e "l'Internazionale" unendosi al coro dei manifestanti. Il PMLI ha portato la sua posizione e le sue parole d'ordine sin sotto il palco dei comizi, con le bandiere ed il cartello, che così hanno potuto essere scorti da tutti i manifestanti presenti e dalla coda del corteo che entrava, man mano, in Piazza Navona. Si è trattato di una splendida giornata di lotta alla quale il Partito ha portato il suo contributo in maniera attiva ed instancabile, lavorando con impegno perché la nostra posizione potesse arrivare al maggior numero di manifestanti, allo scopo di chiarire loro l'origine di classe e marxista-leninista dell'8 Marzo. Con la sua presenza il Partito ha anche fatto conoscere la giusta linea da tenere nella lotta per la rivendicazione dei diritti e dell'emancipazione femminile, contro il femminismo borghese. La delegazione nazionale è stata costantemente seguita dal Segretario generale del PMLI, Giovanni Scuderi, che ha ringraziato le compagne ed i compagni in piazza, e dalla Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI. I partecipanti alla delegazione hanno ricevuto, tramite la suddetta Commissione, i ringraziamenti dei dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il Segretario generale. Nel messaggio si dice tra l'altro: "Pur disponendo di forze esigue, sotto la direzione della compagna Antonella Casalini voi avete offerto una bella immagine di forza, unità e combattività del nostro amato Partito portando puntualmente a termine tutti i compiti che vi erano stati affidati. Grazie a voi, il Partito ha potuto far conoscere ai manifestanti la corretta storia e concezione dell'8 Marzo e la linea dell'emancipazione femminile mistificate dal revisionismo, dal riformismo e dal femminismo". Il PMLI nella giornata dell'8 Marzo è sceso in piazza in appoggio della lotta per i diritti delle donne in varie città italiane, tra cui Napoli, dove la testa della delegazione del Partito era composta dalle combattive compagne simpatizzanti della Cellula napoletana, Milano, dove la delegazione del PMLI ha coinvolto i manifestanti con il lancio di parole d'ordine sulla difesa della 194 e con il canto di "Bella Ciao". A Firenze è fallito il tentativo delle femministe anti marxiste-leniniste di estromettere la delegazione del PMLI dal corteo. Al corteo di Palermo è stato diffuso il volantino del Partito. Il volantino è stato diffuso anche nelle piazze di Lecce. Nella sede di Forlì del PMLI le compagne e i compagni convenuti da più città, hanno letto e discusso l'editoriale sull'8 Marzo. 12 marzo 2008 |