Circolare del Responsabile per il lavoro giovanile del CC del PMLI Federico Picerni Migliorare, approfondire e sviluppare il lavoro studentesco dei marxisti-leninisti Conoscere bene la linea studentesca del Partito e radicarsi nelle scuole e università in cui si opera Battiamoci per la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti Care compagne e cari compagni, siamo alla vigilia dell'apertura del nuovo anno scolastico e accademico. È il primo (e speriamo l'ultimo) che si apre con il governo Monti in carica, un governo che su scuola e università ha portato avanti lo stesso progetto neofascista, aziendalista, privatizzatore e meritocratico di Berlusconi e Gelmini. Nello specifico ha alzato le tasse regionali per il diritto allo studio; ha favorito l'approvazione della cosiddetta "legge Aprea 2" che trasforma le scuole in fondazioni; ha inserito una micidiale stangata sulle tasse universitarie nella spending review, cancellando il tetto di contribuzione studentesca; nulla ha fatto per cancellare le controriforme Gelmini o invertire la politica di tagli all'istruzione pubblica; non una misura a favore del diritto allo studio per i figli del popolo. In generale, il governo della grande finanza e dell'UE sta portando avanti una macelleria sociale senza precedenti, cancellando il diritto dei giovani ad avere un'istruzione e un lavoro non precario. Non dimentichiamoci poi che c'è ancora in ballo il disegno di legge sul "merito", tutto a favore della competitività delle imprese e della competizione fra studenti, per ora messo da parte, ma che comunque pende come una spada di Damocle sulla testa delle masse studentesche. Su questo ddl interverremo se verrà portato avanti. Il movimento studentesco era stato il primo a scendere in piazza contro Monti già il 17 novembre (giornata internazionale del diritto allo studio), all'indomani del suo insediamento, per poi però ricadere in una sostanziale immobilità (salvo importanti casi particolari), conseguenza indubbiamente anche dell'arrendevolezza, delle illusioni sparse dalla CGIL, del coinvolgimento governativo del PD e della loro influenza su importanti organizzazioni studentesche. Ora ci sono segnali incoraggianti per l'autunno, che dobbiamo cogliere. Sia nelle mobilitazioni nazionali che in quelle locali a venire (comprese perciò le lotte particolari nelle loro scuole e università), le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti devono dare il meglio di sé. Svolgere bene il nostro lavoro studentesco è fondamentale per lo sviluppo del Partito e la maturazione della coscienza delle masse studentesche. Non a caso il 5° Congresso definì il fronte studentesco uno dei due fronti principali su cui il Partito deve concentrarsi. Ricorderete anche che il Documento "I giovani e il lavoro del PMLI sul fronte giovanile e studentesco" adottato dalla 3a Sessione plenaria del 5° CC del PMLI il 3 aprile 2011, indicava: "Date le forze attualmente a nostra disposizione e per via del fatto che proprio nelle scuole si ha la massima concentrazione di giovani, il lavoro studentesco va considerato al primo posto nel nostro lavoro giovanile". Nei quasi quattro anni che ci separano dal 5° Congresso, possiamo rilevare un certo sviluppo del lavoro giovanile del Partito nella forma della suddetta Sessione e del Documento, negli articoli del Responsabile nazionale giovanile e de "Il Bolscevico", ma il nostro lavoro nei luoghi di studio - interventi nelle assemblee, attività nelle organizzazioni di massa, coinvolgimento degli studenti, direzione delle lotte, ecc. - non è ancora all'altezza delle aspettative. Occorre, pertanto, migliorare, approfondire e sviluppare il lavoro studentesco senza soluzione di continuità. Nelle scuole e nelle università si deve avvertire chiaramente la presenza, l'attività e l'influenza dei marxisti-leninisti. Tra l'altro dobbiamo batterci affinché alla fine degli studi, i giovani abbiano un lavoro sicuro e a tempo indeterminato. Non possiamo tollerare che il 34% dei giovani siano disoccupati e che vi siano 3 milioni di precari di cui i due terzi sono sotto i 35 anni. Le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti non devono mai dimenticarsi il loro posto da combattimento naturale. Il loro compito prioritario è radicarsi nella propria scuola o facoltà, dove devono mettercela tutta per diventare dei leader riconosciuti. Di questo occorre avere piena coscienza perché solo le compagne e i compagni studenti possono aprire al Partito le porte del movimento studentesco. Elemento essenziale per farcela è la conoscenza approfondita della linea studentesca del Partito (valido per questo è il suddetto Documento del CC). Meglio un volantinaggio in meno e un'ora di studio in più. Occorre anche conoscere la realtà nella quale si opera, capire le esigenze e i problemi che stanno più a cuore delle masse con le quali entriamo in contatto, nonché il loro livello di coscienza. Sono, queste, condizioni imprescindibili per mettere in atto il radicamento. Fondamentale è lavorare all'interno degli organismi di massa maggiormente combattivi e rappresentativi (se ce ne sono) e praticare un'accorta politica di fronte unito, e così crearsi gradualmente una base di massa. Sarebbe utile, a tale scopo, andarsi a rileggere l'articolo: "Radichiamoci nelle scuole e nelle università", che è sul sito del Partito. Certo, non si tratta di un compito facile, ma non bisogna nemmeno pensare di potere o dovere fare tutto subito. Il consenso e il sostegno si conquistano per gradi. In una prima fase, anche solo un buon intervento in assemblea o ad un dibattito, o partecipare attivamente ad iniziative di lotta, ma anche all'organizzazione di una manifestazione, possono essere utili per farci vedere e stimare. L'importante è sforzarsi di farsi riconoscere come elementi avanzati nelle proposte, nella combattività, nel coraggio, nello spirito d'iniziativa e di sacrificio, nell'organizzazione, nella mobilitazione e nella direzione. Dobbiamo occuparci di tutte le questioni concrete e attuali, come per esempio il caro libri. Denunciandone sempre le cause che stanno nel capitalismo e nel suo governo, con le dovute forme e gli accorgimenti tattici opportuni. A livello centrale si cercherà di fare di più, compatibilmente alle forze che abbiamo a disposizione, per denunciare puntualmente le misure governative sull'istruzione e per entrare in merito, in maniera dialettica, al dibattito politico che si svolge nel movimento studentesco. La situazione è potenzialmente propizia anche per battere il chiodo sulla questione del governo della scuola e dell'università e dell'Assemblea generale delle studentesse e degli studenti, come sempre ciò va fatto con oculatezza, usando le dovute forme e senza voli idealistici. Le elezioni studentesche sono ottime occasioni per un'attiva propaganda su questo aspetto. Come sempre, è essenziale il coinvolgimento attivo dei simpatizzanti, sollecitandoli ad applicare la linea studentesca del Partito e ascoltando le loro eventuali proposte e considerazioni in merito. I simpatizzanti studenti assumono un ruolo ancora più prezioso se nel loro luogo di studio o nell'Istanza a cui fanno riferimento mancano militanti studenti. Permane la necessità di esperienze pilota da estendere poi a tutto il Partito. Ribadiamo il concetto sollevato più volte: conquistare l'egemonia in una singola scuola o facoltà potrebbe permetterci di scatenare un terremoto politico in tutto il movimento studentesco. Quella del lavoro studentesco è una questione che riguarda principalmente le compagne e i compagni studenti, ma tutte le Istanze del Partito devono comprenderla a fondo e, in base alle rispettive forze e priorità, dedicare parte del loro tempo per la propaganda e il proselitismo davanti alle scuole o alle università più combattive ed alle manifestazioni studentesche. Ci servono al più presto nuovi militanti e simpatizzanti studenti e quelli attuali devono diventare degli esperti rossi del lavoro studentesco. Care compagne e cari compagni, non dobbiamo farci sfuggire l'occasione che probabilmente si presenterà quest'autunno. Le nostre posizioni avanzate e rivoluzionarie sulla scuola, sull'università e sul governo Monti potrebbero incontrare largo consenso fra le masse studentesche e giovanili in generale, se riusciremo a diffonderle ed a farle accettare. Lavorando assiduamente, con metodo e preparazione specifica, all'interno delle scuole e delle università, degli organismi di massa e delle manifestazioni, dobbiamo fare quanto ci è possibile per elevare la coscienza politica e la combattività anticapitalista, antigovernativa e antistituzionale delle masse studentesche. Per questo occorre che le studentesse e gli studenti si concentrino nel lavoro studentesco. Fin da ora segniamoci la data del 12 ottobre, per la quale l'UdS (afferente alla Rete della Conoscenza, composta anche dal Coordinamento universitario "Link") ha convocato una mobilitazione studentesca nazionale; una data che non possiamo non giudicare tardiva e ancora non sufficiente nei contenuti in quanto non rivendica l'abbattimento del governo Monti e perché non condividiamo la parola d'ordine generale, ma comunque è un appuntamento importante. Non possiamo escludere che si sviluppino mobilitazioni, forse anche solo a livello locale, già nel mese di settembre. Naturalmente seguiremo e analizzeremo attentamente gli sviluppi. Mettiamocela tutta. Nell'augurarvi buon lavoro e nell'auspicio che il nuovo anno politico ci porti tanti successi nella lotta per cacciare il governo della grande finanza e dell'UE e per l'Italia unita, rossa e socialista, vi invio riconoscenti saluti marxisti-leninisti. Uniamoci contro il capitalismo, per il socialismo! Battiamoci per la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti! Con i Maestri e il PMLI vinceremo! Federico Picerni Responsabile per il lavoro giovanile del CC del PMLI Firenze, 9 Settembre 2012 |