Documento della Commissione giovani del CC del PMLI Applichiamo le indicazioni di Pasca sulla propaganda e sul lavoro giornalistico al settore giovanile Il tema della propaganda e del lavoro giornalistico trattato dal compagno Mino Pasca, a nome del CC del PMLI, alla 37a Commemorazione di Mao tenutasi l'8 settembre 2013 riguarda una parte essenziale della vita del Partito in quanto padroneggiare queste due arti, può permettere al PMLI di crescere e radicarsi in maniera incisiva tra le masse popolari, in particolare nelle masse giovanili, operaie e studentesche che rappresentano la parte più attiva e combattiva del nostro Paese. Nel discorso si toccano molti punti fondamentali che devono essere una guida per tutti i giovani marxisti-leninisti per svolgere bene la propaganda in un settore nevralgico per lo sviluppo del PMLI e della lotta di classe: quello giovanile e studentesco. I giusti metodi di propaganda, il linguaggio con cui esercitare questa propaganda, la lotta ideologica che contrappone la propaganda ideologica borghese a quella proletaria, internet e il suo corretto utilizzo, un punto su cui molto spesso il Partito è ritornato a parlare e che riguarda da vicino soprattutto le masse giovanili. Internet ha due facce come ci spiega il compagno Pasca, se da una parte l'utilità di internet e dei social network è innegabile per far conoscere il Partito e far circolare la sua linea politica, bisogna anche tenere in forte considerazione e saper spiegare ai giovani l'altra faccia della medaglia, ossia che internet è uno strumento creato dalla borghesia e che come tale è soggetto al suo controllo di classe, alle sue idee e ai suoi bisogni, incentrati sull'individualismo, e anche nel controllo stesso delle masse in particolare giovanili, per le quali in alcuni casi, specie gli elementi più fragili ed emarginati, diventa un mondo parallelo, virtuale, che li estranea dalla vita reale. E non dimentichiamoci che è molto semplice essere schedati dalle "forze dell'ordine" e dai servizi segreti che hanno accesso ai profili degli utenti o addirittura da elementi fascisti, nascosti tra le nostre "amicizie" virtuali, o semplicemente cliccando il "mi piace" (prendendo a esempio Facebook) a pagine che riguardano lotte sociali o l'antifascismo, entrando così in liste facilmente catalogabili dai nostri nemici di classe. La propaganda su internet va fatta, ma sotto la direzione della propria Istanza e in subordine al lavoro ordinario di propaganda, perché la piazza principale, come ripete sempre e con insistenza il Partito, non è quella virtuale ma quella reale e viva dove ha luogo la lotta di classe. Andare davanti alle scuole, davanti alle fabbriche, parlare potendo guardare negli occhi gli operai e gli studenti: questo è il metodo irrinunciabile dei veri marxisti-leninisti. Questo è il senso di privilegiare il megafono alla tastiera. Il tipo di propaganda è un altro importantissimo tassello nel lavoro politico del PMLI come spiega Pasca, in maniera semplice e diretta proprio come insegna Mao. La propaganda deve essere semplice ma elaborata allo stesso tempo. Semplice nella stesura, fatta di parole e termini "popolari" ossia facilmente comprensibili alle larghe masse, in particolare alle masse operaie, ma che allo stesso tempo vada a fondo dei problemi e "scagli la freccia" per colpire il bersaglio principale, che è "una diretta conseguenza della corretta individuazione del nemico principale e più pericoloso": per le lotte studentesche possono essere il governo centrale o locale per quanto riguarda le politiche contro la scuola pubblica e il diritto allo studio, le autorità scolastiche o accademiche per l'applicazione di queste politiche all'interno delle singole scuole e atenei, e così via. In alcuni casi basta anche un'immagine, una foto simbolica posta su un manifesto, che in casi può valere più di mille parole! Testi brevi e concisi, ma di forte impatto e dialettica, "ben argomentati, chiari e convincenti, che analizzino approfonditamente le contraddizioni insite nella realtà per portarle a sintesi, controbattano alle obiezioni rivolteci dal nemico e insieme sappiano dare risposte alle riserve e ai dubbi, anche inespressi, che frenano le masse", con rivendicazioni che siano in sostanza le rivendicazioni stesse delle masse portate a un livello di coscienza marxista-leninista. Solo così potremmo essere sicuri di attirare l'attenzione e la simpatia di esse. Le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti devono essere l'esatto contrario dei teorici piccolo-borghesi all'interno del movimento studentesco, che al pari degli intellettuali riformisti che pretendono di indirizzarlo, annacquano i loro discorsi con tirate interminabili e argomentazioni volutamente confuse e incomprensibili, senza andare mai al cuore del problema, disorientando la lotta degli studenti. Questo stesso tipo di propaganda deve essere condotto dai marxisti-leninisti tra le ragazze e i ragazzi, i quali maggiormente hanno fame di conoscenza e curiosità e sono più inclini alla volontà di lotta. Se ci perdessimo in monologhi lunghi e pieni di termini pesanti e indigesti non faremmo altro che creare disinteresse e allontanarli. Per fare un buon lavoro di propaganda fondamentale è poi conoscere la situazione oggettiva in cui si opera. Un marxista-leninista non opera mai in astratto o per presunta convinzione, ma elabora, studia, pianifica, ascolta le masse e apprende da esse. Nelle scuole e nelle università, prende parte ai dibattiti e alle assemblee parla con le studentesse e gli studenti, ne ascolta i malumori, i sogni, le rivendicazioni, e parte integrante delle masse ma al tempo stesso deve lavorare per diventarne il leader e l'avanguardia cosciente. Gli stessi criteri vanno adottati nelle assemblee dei lavoratori nelle fabbriche e nel sindacato. Se il nostro lavoro di propaganda riesce a creare un cordone ombelicale tra le masse e il Partito, allora potremo dire di aver fatto un buon lavoro. Nella propaganda fra i giovani e in particolare per gli studenti, dobbiamo saper legare il particolare al generale, cioè conoscere i loro problemi più sentiti, come ad esempio il caro-libri e il caro-trasporti, e orientare di conseguenza la nostra propaganda e agitazione, fare leva su di essi per elevare gradualmente il tiro della lotta finché non riusciremo, con la persuasione e l'esperienza, a far radicare fra gli studenti la lotta per la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti. Questo è quanto intende Pasca affermando che la propaganda "non si riduce a una semplice trasmissione di contenuti sempre uguali e indipendenti dai media usati, come se fossero delle formulette, (...) ma pretende che tali contenuti siano conosciuti in profondità e siano attualizzati e calati nella realtà e nella congiuntura in cui operiamo, siano adattati al mezzo di comunicazione, non calino dall'alto ma scaturiscano dalla realtà che ci circonda e come tali siano riconosciuti e scoperti dalle masse a cui ci rivolgiamo". Lo stesso vale nei confronti del lavoro giornalistico per "Il Bolscevico", dobbiamo saper scrivere articoli che incuriosiscano e stimolino il risveglio della coscienza di classe e della volontà di lotta. Data la loro collocazione e la loro esperienza pratica, contributo dei corrispondenti giovani e studenti è fondamentale per calamitare, raccogliere e diffondere in modo vivo la voce dei giovani operai, disoccupati e precari e degli studenti. Dobbiamo spronarli a confrontarsi con "Il Bolscevico" e a mandare delle corrispondenze a esso. Bisogna far loro capire che "Il Bolscevico" è la voce della classe operaia e delle masse popolari, e perciò senza le loro corrispondenze "Il Bolscevico" perderebbe una buona parte del suo potenziale rivoluzionario. La nostra propaganda, ci insegna Pasca, ha anche uno scopo più profondo che va oltre le denunce sociali nei confronti della borghesia, dei politici ad essa asserviti e alle sue istituzioni. La nostra propaganda che propone i valori e la concezione del mondo del proletariato, dev'essere un potente contraltare alla propaganda ideologica borghese e alla sua concezione del mondo, fatta di individualismo, carrierismo, consumismo, sballo a tutti i costi, disimpegno sociale e osannazione del liberismo. Noi marxisti-leninisti abbiamo il dovere di opporci a tale aberrante ideologia e di diffondere tra i giovani un altro tipo di cultura, quella proletaria della solidarietà, dell'impegno politico rivoluzionario nella lotta di classe, della lotta per il cambiamento e la giustizia sociale, della pace tra i popoli, dell'internazionalismo proletario, della critica e dell'autocritica. Questi sono solo alcuni dei valori più importati della cultura del proletariato. Dobbiamo lavorare sodo, con perseveranza, con metodo, in maniera scientifica e non improvvisata, indirizzando le nostre iniziative propagandistiche (volantinaggi) verso le fabbriche, le scuole, le università più combattive e avanzate, partecipando e diffondendo le nostre proposte alle manifestazioni operaie, dei precari, dei disoccupati, del movimento studentesco, affinché i giovani, gli operai, i lavoratori, i contadini, gli studenti, i precari, i disoccupati prendano coscienza che l'unica strada per mettere le ali al loro futuro è quella dell'abbattimento del sistema di sfruttamento capitalista, della classe dominante borghese e del governo di destra o di "sinistra" che gli regge il sacco, attualmente quello di Letta, attraverso la conquista del socialismo da parte del proletariato. E quelli tra di loro che vogliono dare tutto se stessi capiscano che per portare avanti e alla vittoria questa eroica titanica impresa è necessario che militino in un partito rivoluzionario che persegua questo obbiettivo. In Italia questo partito esiste ed è il PMLI. Questo perché col socialismo e con il potere alla classe operaia potremo gettare nel pattume della storia, lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la fame, la disoccupazione, le crisi di sovrapproduzione, le guerre imperialiste e tutto il marciume di cui il capitalismo da sempre ci "delizia". Come afferma l'Appello della Commissione giovani del CC del PMLI dal titolo "Giovani, date le ali al vostro futuro": "Quale avvenire si può immaginare senza fare piazza pulita del sistema capitalistico che produce ciclicamente crisi come quella che stiamo vivendo, che si è dimostrato incapace di dare ai giovani lavoro e istruzione pubblica e gratuita, che ha creato il mostro del precariato, che permette ai padroni di chiudere le fabbriche e delocalizzare la produzione, che vorrebbe tagliare fuori dalla vita politica i giovani, che chiude gli occhi di fronte al problema della droga, al lavoro minorile, all'emigrazione giovanile e continua, macelleria sociale dopo macelleria sociale, a rubare il futuro a migliaia di giovani per ingrassare la grande finanza, il grande capitale, gli speculatori e i politicanti borghesi?". Tutto il Partito, a cominciare dalle militanti e dai militanti giovani, deve far propri gli insegnamenti del compagno Pasca sulla giusta linea politica propagandistica-giornalistica marxista-leninista, sicuri che nel tempo, gradualmente, maturando le condizioni, e porteremo tra le nostre file decine, centinaia, migliaia di combattenti per la causa del socialismo! Non ci scordiamo ciò che ha detto il Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi, e cioè: "Il discorso del compagno Mino Pasca costituisce un prezioso elaborato marxista-leninista sul tema del lavoro giornalistico e di propaganda, che dobbiamo seriamente studiare e applicare individualmente e collettivamente per migliorare il nostro lavoro su questo importante fronte. Esso, inoltre, fornisce a tutti gli sfruttati e gli oppressi e alle ragazze a ai ragazzi che conoscono poco o nulla della teoria rivoluzionaria e della linea del nostro Partito, validi elementi per vedere sotto una nuova luce, quella proletaria rivoluzionaria e marxista-leninista, la stampa e la propaganda delle due principali classi antagoniste della nostra società". Diffondiamo l'Appello ai giovani in ogni città, davanti a tutti gli stabilimenti in chiusura, alle scuole e alle università più combattive, ai centri sociali e di aggregazione giovanili, durante la manifestazioni operaie, studentesche e dei movimenti di lotta. Rafforziamo e miglioriamo il lavoro propagandistico e giornalistico per far capire ai giovani lavoratori e disoccupati, alle studentesse e agli studenti che al PMLI sta a cuore il loro presente e il loro futuro, per convincere le ragazze e i ragazzi di sinistra ad appoggiare e applicare la linea del PMLI sul sindacato e sul movimento operaio, sull'istruzione e sul movimento studentesco, e affinché i giovani osino ribellarsi contro il capitalismo e il governo Letta che ne cura gli affari e lottino per abbatterli e conquistare l'Italia unita, rossa e socialista! Un nuovo mondo ci attende, lottiamo per conquistarlo! Coi Maestri e il PMLI vinceremo! La Commissione giovani del Comitato centrale del PMLI 23 ottobre 2013 |