Né destra, né centro, né "sinistra" borghesi Per Boscoreale governata dal popolo e al servizio del popolo. Astieniti! Delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi. Creiamo le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo "Le chiacchiere non fanno farina", recita un antico proverbio popolare. E' il caso delle chiacchiere propagandistiche dei partiti della destra, del centro e della "sinistra" borghese che hanno presentato le liste per le elezioni amministrative del 26 e 27 maggio prossimi a Boscoreale e in cui in queste settimane stanno propagandando solo false promesse e inganni per la popolazione boschese. Questi sciagurati parassiti politicanti borghesi non sono nè credibili nè affidabili! Per noi marxisti-leninisti questi signori sono gli artefici ed i complici della devastazione ambientale e sanitaria, che da decenni caratterizza il territorio vesuviano. Ognuno di questi politicanti ha contribuito a far diventare questo paese "un dormitorio", una terra di emigrazione forzata e di disoccupazione diffusa. Gennaro Langella e Carmine Sodano, prima uniti in un sodalizio politico-criminale basato sulla spartizione di denari ed interessi puramente personali e clientelari (esempio emblematico è sicuramente la nascita della società Ambiente Reale), sono ora divisi da un capo bandiera (senatore Pietro Langella in quota PDL) che ha basato il suo successo elettorale, nel corso degli anni, sul trasformismo sfrenato e sull'essere apparentato, anzi figlio, di Giovanni Langella detto "'o pagliett" massimo esponente della camorra vesuviana degli anni '90. Dalle fila dell'ex opposizione comunale ecco apparire l'eterno secondo, il medico Giuseppe Balzano, vassallo e galoppino di Mario Casillo (PD, reggente del feudo boschese creato nei vent'anni e più di politica dal padre Franco Casillo sfruttando il potere politico conquistato alla Regione Campania) che per paura di perdere non ha saputo far altro che costruire la grande ammucchiata: Pd, Udc, Fratelli d'Italia, fino ad arrivare agli autonomisti di Lega sud. Ci sono poi le cosiddette "quote rosa" con Stefania Spisto del partito del trotzkista Vendola (SEL), spalleggiata da due vecchi marpioni della "sinistra" borghese boschese e regionale: Sergio d'Alessio e Tonino Scala. La candidata millanta partecipazione alla lotta antidiscarica del 2010, ma a noi marxisti-leninisti e per chi ha partecipato in prima linea alla battaglia contro la Cava Sari sembra che oltre a finte interviste e festeggiamenti, insieme a tutti gli altri su elencati, sulla decisione di non aprire cava Vitiello, nulla abbia fatto per ostacolare lo scempio ambientale del Vesuvio. Anzi, il primo obiettivo, chiusura e bonifica di cava Sari, venne a suo tempo completamente "dimenticato" mentre si cercò di accusare di violenza le popolazioni locali che difendevano la propria terra dalla feroce repressione poliziesca scatenata del governo del neoduce Berlusconi. Infine, per la lista civica Agorà, Bruno Cammarota, distintosi per aver infamato l'unica esperienza di aggregazione giovanile e di autogestione presente sul territorio vesuviano, il Centro sociale Asilo 45. Ma, d'altronde, cosa ci si poteva aspettare da uno che ha, come massimo progetto elettorale, quello di impiantare una caserma in un territorio dove manca tutto, servizi sociali, asili, ospedali e luoghi di ricreazione per gli anziani e i bambini? In pratica questi signori non hanno mosso un dito per far fronte ai veri problemi che affliggono le masse popolari boschesi: il lavoro, con una disoccupazione che arriva oltre il 50%; una mobilità pubblica, che grazie anche agli ultimi atti compiuti dalla giunta del governatore della Campania, Stefano Caldoro, è ridotta al lumicino (basti pensare al dimezzamento delle corse della circumvesuviana e dei bus dalle zone periferiche ed all'ulteriore aumento di biglietti e abbonamenti); la sanità pubblica, nei fatti privatizzata (aumento spropositato dei ticket) e tagliata (unico ospedale, non funzionante, dell'intera aria vesuviana è quello di Boscotrecase); un'area geografica sempre meno felix e sempre più tartassata dalla speculazione sui rifiuti e dalle morti per tumore ricollegabili all'inquinamento della terra, dell'aria e dell'acqua. Noi marxisti-leninisti riteniamo che tali istituzioni borghesi vadano abbandonate al loro destino così come i partiti che le rappresentano e ne fanno parte. I candidati che si contenderanno l'ambita poltrona di sindaco, una cosa è certa, nulla faranno per migliorare le condizioni di vita delle masse popolari. Facciamo pertanto appello alla classe operaia, ai giovani a tutti gli anticapitalisti e fautori del socialismo a non votare i partiti borghesi e del regime capitalista, di abbandonare ogni illusione elettorale, parlamentare, governativa, riformista, costituzionale e pacifista, ad astenersi (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco) considerandolo come un voto dato al socialismo e al PMLI. Noi vorremmo che tutti gli anticapitalisti e gli astensionisti di ogni quartiere si riunissero nelle Assemblee popolari per stabilire la propria piattaforma politica e rivendicativa e per programmare le proprie lotte, attività e iniziative sociali aperte a tutte le masse del proprio territorio. Noi vorremmo che le Assemblee popolari fossero costituite in ogni quartiere cittadino da tutti gli abitanti ivi residenti, compresi le ragazze ed i ragazzi di 14 anni, che si astengono alle elezioni, che dichiarano di essere anticapitalisti, antifascisti e fautori del socialismo e siano disposti a combattere politicamente ed elettoralmente le istituzioni rappresentative borghesi, il potere centrale, regionale e locale e il sistema capitalistico. Noi vorremmo che le Assemblee popolari eleggessero, con voto palese e con mandato revocabile in qualsiasi momento, il proprio governo, denominato Comitato popolare. Noi vorremmo che i Comitati popolari di quartiere e cittadino rappresentassero il contraltare, la centrale alternativa e antagonista rispettivamente dei governi di quartiere e comunale. Boscoreale deve essere governata dal popolo e al servizio del popolo, ma ciò non è possibile sotto il capitalismo, perciò bisogna cambiare il sistema economico, statale, istituzionale e la classe dominante e sostituirla con quello socialista e con la classe operaia. Un'impresa titanica e di lungo periodo, ma assolutamente essenziale. Tuttavia, il nostro astensionismo, quello marxista-leninista, va oltre il semplice voto di protesta, poiché esso rappresenta il disprezzo per le istituzioni locali e nazionali ed è teso a creare nelle masse una coscienza tale da arrivare a lottare contro il capitalismo, per il socialismo. Solo il socialismo può cambiare l'Italia, abbattere il capitalismo e la dittatura borghese e dare il potere al proletariato! Sede: Napoli, Via Santa Maria dell'Aiuto 5 E-mail: pmli.campania@libero.it www.pmli.it |