Provocatorie manovre militari Usa e Corea del Sud La Rpdc annulla l'armistizio del 1953 Il cacciatorpediniere americano Fitzgerald rimarrà per "misura precauzionale" al largo delle coste nordcoreane, ha reso noto il 2 aprile il comando Usa notificando la variazione di programma delle attività dell'unità navale, dotata in particolare di sistemi di difesa antimissilistica, che sarebbe dovuta rientrare in Giappone al termine delle esercitazioni congiunte tra Usa e Corea del sud svolte nel mese di marzo. Il cacciatorpediniere americano resta a "presidiare" la penisola coreana con intento ancora provocatorio verso il governo di Pyongyang che aveva denunciato le manovre militari e messo in allarme le proprie forze. Ai primi di marzo era arrivata quasi in contemporanea la condanna e le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle nazioni unite, all'unanimità e quindi per la prima volta col consenso della Cina socialimperialista, a seguito del test nucleare sotterraneo nordcoreano nel sito di Punggye-ri e l'avvio delle esercitazioni militari di Usa e Corea del sud, denominate "Key Resolve", che per oltre due settimane e col coinvolgimento di numerosi mezzi e oltre 13 mila soldati simulavano dei contro attacchi aerei e navali verso un nemico "virtuale" facilmente identificabile nella Corea del nord. Il governo di Pyongyang, il 12 marzo, le definiva "un test per l'invasione del nostro territorio" e tagliava la "linea rossa", il collegamento telefonico d'emergenza realizzato nel villaggio di Panmunjom per permettere alle due parti di comunicare in caso di problemi lungo la fascia demilitarizzata che separa le due Coree. Era il primo passo da parte del governo nordcoreano per arrivare all'annullamento dell'armistizio del 1953 con la Corea del Sud. Quell'accordo firmato nel luglio 1953 dal generale nordcoreano Nam Il e dal generale statunitense William Harrison che prevedeva la sospensione di tutte le attività militari belliche; la creazione di un'area smilitarizzata di 4 chilometri lungo il confine tra Nord e Sud all'altezza del 38esimo parallelo; un meccanismo per lo scambio e il trasferimento dei prigionieri di guerra; l'impegno di entrambe le parti a non porre in essere nessun tipo di azione ostile dall'interno o contro la zona smilitarizzata e l'impegno a trasformare l'armistizio in un vero e proprio trattato di pace. L'imperialismo americano che aveva scatenato l'aggressione nella penisola coreana, respinta dal nord grazie all'aiuto della Cina di Mao, non aveva voluto trasformare l'armistizio in un trattato di pace. Tra Corea del nord e del sud formalmente vige solo una tregua militare. Un portavoce del comando militare supremo nordcoreano avvisava che "se saremo provocati, attaccheremo con le nostre armi di precisione le basi navali statunitensi a Guam e Okinava, che sono a portata di tiro". Le basi da dove erano decollati i bombardieri B52 durante le esercitazioni militari. La risposta dell'imperialismo americano era nell'invio di due bombardieri B-2 Spirit Stealth, i modernissimi bombardieri "invisibili" ai radar, che possono essere dotati sia di armi convenzionali che nucleari in Corea del Sud per partecipare alle esercitazioni militari. Nel comunicato del Comando strategico americano del 28 marzo si sottolineava che l'impegno degli Usa nel difendere la Corea del sud era dimostrato dall'invio dei "due bombardieri B-2 Spirit con un volo di lunga durata andata e ritorno dalla base dell'Air Force di Whiteman, in Missouri, fino in Corea del Sud". Giunti nel luogo delle esercitazioni i due bombardieri hanno sganciato "munizioni inerti" in un campo militare sull'isola di Jikdo e sono tornati alla base, in una "singola continua missione", un volo di oltre 6.500 miglia, si precisava nel comunicato, come monito e minaccia. Noi abbiamo i mezzi per colpirvi dalle basi di casa nostra, irraggiungibili dai vostri missili, hanno voluto sottolineare alla Casa Bianca. 3 aprile 2013 |