Roma. Da due settimane occupano gli uffici di Via Bona contro i licenziamenti di massa decisi da Agile Una squadraccia padronale aggredisce il presidio dei lavoratori ex-Eutelia Solo a Roma gettati sul lastrico 284 lavoratori Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma Continuano le proteste dei lavoratori Agile (ex Eutelia) licenziati che dal 28 ottobre stanno occupando gli uffici di Via Bona. Una battaglia per difendere il proprio posto di lavoro avversata con ogni mezzo dalla dirigenza di Eutelia che il 10 novembre è arrivata a organizzare una squadraccia di una quindicina di uomini capeggiati dall'amministratore delegato di Eutelia per aggredire il presidio sindacale alla sede romana. Come denuncia la segreteria nazionale della Fiom in un comunicato, gli squadristi capeggiati dall'amministratore delegato di Eutelia Samuele Landi, hanno fatto irruzione negli uffici dove dormivano i lavoratori con "piedi di porco", li hanno svegliati puntando loro negli occhi le torce elettriche, spacciandosi per poliziotti, chiedendo i documenti, minacciando gli stessi lavoratori e impedendo loro di muoversi. "L'immediato arrivo delle forze dell'ordine chiamate dai lavoratori ha evitato il peggio visto l'atteggiamento violento e arrogante di questi loschi personaggi" si legge nel comunicato della Fiom. E conclude: "La Fiom nazionale ritiene gravissimo l'atto di aggressione compiuto con metodi squadristici e ritiene intollerabile il ritardo del governo nell'affrontare una situzione che, da diversi giorni, denunciamo come drammatica e pericolosa. Ci aspettiamo l'immediata convocazione del Tavolo Eutelia Agile alla presidenza del consiglio". La Fiom ha proclamato uno sciopero nazionale con manifestazione a Roma di tutto il gruppo Omega (ex Eutelia) per martedì 17 novembre. Ma riassumiamo la vicenda. A giugno Eutelia ha ceduto il ramo d'azienda IT (Information Tecnology), ossia l'intero settore informatico, alla Agile appartenente al gruppo Omega. La cessione comprendeva il passaggio di 2 mila dipendenti e 6 milioni di debiti ma allo stesso tempo Eutelia tratteneva beni e commesse: molto semplicemente ad Agile sono stati ceduti i lavoratori e i debiti mentre a Eutelia sono rimaste le strutture e le commesse, ossia il lavoro. Il passaggio a Omega è un incubo. Agile non ha un piano, l'azienda è ferma, non partecipa agli appalti, i fornitori non vengono saldati. A ciò si aggiungono le manovre ostruzionistiche per impedire ai lavoratori di lavorare, come il blocco dei magazzini, l'interruzione della rete internet. La situazione è grave. All'acquisto il gruppo Omega si era presentato come intenzionato ad incrementare il proprio volume d'affari, tant'è che nemmeno fa richiesta degli ammortizzatori sociali per il passaggio. In realtà Omega è una trappola. Compiuto il trasferimento i 2.000 lavoratori da luglio smettono di percepire lo stipendio. Iniziano quindi le prime proteste, puntualmente ignorate dai media borghesi. La lotta riprende con maggior vigore a settembre con una importante manifestazione con presidio di 24 ore a piazza Barberini contro l'indifferenza delle istituzioni di fronte alle pressanti richieste affinché intervenga il governo. Molti lavoratori per protesta dormono in piazza. Ma anche questa iniziativa viene ignorata dalla stampa e dalla televisione di regime. Il 22 ottobre Omega inoltra le lettere di licenziamento per 1.192 lavoratori, 284 solo a Roma. Il 28 ottobre, in risposta all'infame "risoluzione necessaria degli esuberi", ossia al licenziamento di massa, e alla mancata presenza di Omega ai tavoli della trattativa, i lavoratori licenziati si organizzano in un'assemblea nazionale, nella sede di via Bona, zona Tiburtina, dove decidono di interrompere la linea "legale" e iniziano un presidio ad oltranza, occupano lo stabile e riescono a rompere in parte il silenzio dei media. La lotta dei lavoratori Agile è ancora in atto. Ormai siamo alla seconda settimana di occupazione. Le richieste dei lavoratori sono l'annullamento della cessione del ramo di Eutelia, quindi il ritiro della mobilità. Vogliono il lavoro, combattono contro il licenziamento. Nell'ultima riunione, domenica 8 novembre all'Hilton sono state prese decisioni importanti, tra cui la necessità di estendere le occupazioni in nuove sedi in tutta Italia (attualmente le sedi ex Eutelia occupate sono, oltre Roma, Pregnana Milanese, Torino, Ivrea e Bari), organizzare azioni importanti non solo in piazza ma anche proteste su reti di trasporto e di comunicazione per trovare visibilità, ma soprattutto di unirsi ai lavoratori dell'altra grande tragedia Omega che porta il nome Phonemedia. Infine è venuta la proposta di un presidio dei lavoratori sotto Palazzo Chigi, uniti per la stessa lotta, uniti per i propri diritti. Nel frattempo a fianco dei lavoratori è scesa la categoria dei metalmeccanici della capitale, che il 9 novembre scorso hanno scioperato per 4 ore contro i licenziamenti e lo "scippo del contratto nazionale ad opera di Fim, Uilm e Federmeccanica, per la democrazia nei posti di lavoro e in solidarietà dei lavoratori Eutelia/Agile/Omega", a cui è stata data la testa del corteo. Il caso Eutelia rappresenta un grave episodio di rapina del capitalismo italiano che, in questo caso, per salvaguardare gli interessi finanziari di MontePaschi ha manovrato subdolamente a danno dei lavoratori. Qualora riuscisse questo gioco omicida MontePaschi per recuperare il credito metterebbe subito mano alla rete di fibra ottica di Eutelia: parliamo di ben 13.000 km di fibra ottica che sarebbe messa sul mercato. Per non contare la speculazione su più di 50 milioni di euro di Tfr che presumibilmente è già avvenuta e dunque molto probabilmente per i lavoratori è già andato materialmente perduto. Quel che è certo è che la situazione per i lavoratori licenziati e le rispettive famiglie è disperata: sono senza stipendio e con un futuro ancora più incerto. C'è da dire che fino ad oggi sulla vicenda dei lavoratori ex-Eutelia ma anche di Phonemedia, e altri, c'è stata pochissima visibilità, con lo scopo evidente di demoralizzare la protesta e di non farle assumere l'importanza mediatica che meriterebbe. Pochissimo spazio su giornali e televisione di regime. Anche i pochi minuti dedicati alla vicenda dalla trasmissione Ballarò, che ha confezionato il servizio tagliando e cucendo le interviste e le immagini dell'occupazione della sede Eutelia di Roma, risultavano più funzionali alla conduzione della trasmissione che alla lotta dei lavoratori. Nel riaffermare la propria incondizionata solidarietà agli operai in lotta, Il Bolscevico mette a loro disposizione le sue pagine per dare il massimo risalto alle iniziative di lotta contro i licenziamenti e per il lavoro. 11 novembre 2009 |