Aggredito dai fascisti sindacalista CGIL davanti alla camera del lavoro di Milano Il clima di intimidazione, aggressione e sopraffazione creato dal governo del neoduce Berlusconi e dalle istituzioni locali, sia governate dai neoliberali del "centro-sinistra" che dai fascioleghisti del "centro-destra", verso chi si oppone e lotta contro il loro diktat non ha più limiti. A Milano l'8 luglio scorso, una squadraccia di dieci giovani neofascisti del PDL (provenienti da "Azione giovani" di Alleanza nazionale) prezzolati e pilotati a dovere ha inscenato una vile e grave provocazione sul piazzale davanti alla Camera del Lavoro milanese, chiedendo alla CGIL, che sostiene i No Tav, di prendere posizione in difesa degli operai della Italcoge che stanno lavorando in val di Susa nei cantieri della Tav, con la pretestuosa motivazione di salvaguardarli dai "pericoli" della tenace lotta dei No Tav e della popolazione della valle. Hanno inscenato la protesta sventolando bandiere tricolori, gridando con un megafono e distribuendo volantini con la scritta "Tav: sindacati assenti ingiustificati, solidarietà ai lavoratori Italcoge" con la firma "Nucleo Marinetti, Giovane Italia Milano". (Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del movimento futurista). Quando un funzionario della Camera del lavoro è uscito chiedendo loro di allontanarsi, subito è scattata la provocazione. Spintoni e insulti e, in perfetto stile fascista da squadracce mussoliniane, hanno aggredito il sindacalista. "In quattro, alti un metro e 90, hanno colpito alcuni dei nostri con i caschi da motociclisti, e Giampaolo è stato colpito alla testa - racconta Onorio Rosati, segretario della Camera del Lavoro - è caduto battendo contro un sostegno in metallo e non riusciva a rialzarsi. Quando si sono accorti che eravamo molti più di loro sono fuggiti". "Uno di loro - afferma Rosati - è uno dei capi della tifoseria del Milan e gli altri sono già conosciuti dalla polizia e dalla Digos". Giampaolo Vigolo 61 anni, responsabile dell'organizzazione della Camera del lavoro, è ricoverato al Policlinico con 7 costole fratturate. L'ufficio stampa della CGIL di Milano ha emesso la sera stessa un comunicato nel quale si afferma: "È una grave provocazione fascista senza precedenti, si attacca la Camera del Lavoro luogo simbolo della democrazia e della sinistra nella nostra città. È dagli inizi degli anni '70 che non registravamo un atto simile. Chiediamo alle forze dell'ordine che si accertino immediatamente i mandanti e gli esecutori di questa provocazione". "È il frutto di un pericoloso clima politico in città che è stato colpevolmente tollerato in tutti questi anni" continua e finisce chiedendo "l'immediata chiusura di tutte le sedi di formazione neofascista apertesi nella nostra città anche recentemente". Una giusta richiesta che ritroviamo nel comunicato del Comitato Permanente Antifascista dove, inoltre, si afferma: "Si impone una riflessione collettiva su quanto sta avvenendo a Milano, sulle ragioni profonde della reviviscenza di movimenti, atteggiamenti, iniziative fasciste e/o naziste, sulle finalità che si propongono, sulle coperture e sulle protezioni di cui godono". Anche la sezione ANPI Barona, il Coordinamento ANPI zona 6 Milano, il Comitato Antifascista per la difesa della Democrazia, Milano zona 6 hanno inviato la propria solidarietà alla Camera del Lavoro di Milano e al sindacalista ferito. Accogliamo l'invito rivolto a tutti gli antifascisti ad unirsi perché questo clima neofascista fomentato dalla politica da macelleria sociale del nuovo Mussolini, Berlusconi, non passi. È giusto e necessario alzare la vigilanza e unire tutte le voci, a quella del PMLI che lo sta denunciando da tempo, per creare una forte opposizione di piazza a Milano, Medaglia d'Oro della Resistenza, come in tutte le città del Paese, per un nuovo 25 Aprile. 20 luglio 2011 |