Il fascista Alemanno vuol cancellare via Lenin "Rivedere la via e il largo dedicati a Lenin la ritengo una provocazione intelligente per rivedere un po' tutti i parametri di riferimento della toponomastica romana". Così il neopodestà di Roma, il fascista Gianni Alemanno, ha giustificato l'ennesima squallida operazione anticomunista tesa a cancellare da alcune strade romane il nome del Grande Maestro del proletariato internazionale. Una vile provocazione sia perché lanciata a pochi giorni dall'Anniversario della Liberazione dell'Italia dal mostro nazifascista, sia perché rappresenta un vecchio cavallo di battaglia dei fascisti vecchi e nuovi teso a cancellare per sempre l'opera e il contributo di Lenin, artefice con Stalin della Grande Rivoluzione socialista d'Ottobre. Un fatto gravissimo che nasconde la paura storica, il terrore atavico che il fascista Alemanno e la sua teppaglia in camicia nera hanno di Lenin come degli altri quattro Maestri del proletariato internazionale che non faranno mai dormire sonni tranquilli alla loro cricca al soldo della reazione. 26 aprile 2012 |