Sanguisughe del popolo La pensione di Amato è di 32mila euro al mese L'ex controriformatore delle pensioni e massacratore sociale guadagna più di mille euro al giorno Mentre le masse popolari devo sopportare il grave peso della macelleria sociale e dell'ennesimo selvaggio taglio delle pensioni, c'è chi invece sembra non subire gli effetti di questo ennesimo scempio che si è abbattuto come una scure sulle famiglie, soprattutto quelle più disagiate e povere che a stento riescono a mettere un piatto a tavola. Si tratta dei pensionati d'oro, di coloro che percepiscono somme smisurate rispetto al tenore medio della popolazione e che godono del privilegio accordato loro da una legge che è tutt'altro che proiezione della "uguaglianza sostanziale" ma solo l'ennesimo strale contro le tasche vuote del proletariato a favore dell'ennesimo vergognoso privilegio per la borghesia. Un caso emblematico è quello dell'ex presidente del consiglio Giuliano Amato (ex PSI, poi l'Ulivo) che inaugurò uno dei primi massacri sociali degli anni Novanta con la controriforma delle pensioni del 1992, una politica di lacrime e sangue di cui ancora oggi i pensionati (e non solo) pagano lo scotto. E invece l'ex massacratore sociale Amato percepisce una pensione di quasi 32mila euro al mese, ossia più di mille euro al giorno! L'ex premier controriformatore, infatti, dal 1 gennaio 1998 incassa una pensione Inpdap da ex professore universitario di 12.518 euro netti al mese, cioè 22.048 euro lordi, che corrispondono esattamente a un totale annuo di 264.577 euro. Ai 12.518 euro netti che gli entrano in tasca ogni mese aggiunge la pensioncina da parlamentare (9.363 euro) con un totale appunto 31.411 euro lordi al mese, circa 17mila euro netti. Una cifra che non gli impedisce, per altro, di continuare a prendere incarichi: due pubblici (presidente Treccani e presidente comitato dei garanti per il 150˚ dell'Unità d'Italia) e uno privato (senior advisor della Deutsche Bank). La pensione è scattata, inoltre, a 59 anni e quindi ben prima dell'età pensionabile prevista per legge, in contraddizione con la lotta che fece Amato contro i cosiddetti "baby pensionati" proprio nel progetto controriformatore del 1992. Inoltre, sfruttando un cavillo della legge Antitrust, quando stava scadendo il suo mandato di presidente nel 1996, vi è stato un aumento vertiginoso dell'attuale pensione che ha raggiunto la vetta di 32mila euro. Dunque, pur avendo una carriera nel pubblico impiego da professore universitario ordinario (stipendio massimo 5-6mila euro al mese), dal primo gennaio 1998 Amato incassa un vitalizio fuori dal comune, pari appunto a 12mila euro netti al mese. Con la doppia astuzia dell'Amato presidente dell'Antitrust che ottiene un beneficio e Amato ministro che successivamente lo distilla, ottenendo il beneficio della superpensione. La riprova, ancora una volta, di come i parlamentari borghesi del regime neofascista, siano essi della casa del fascio o della "sinistra" borghese non sono altro che due facce della stessa medaglia e lontani anni luce dai bisogni del proletariato e delle masse popolari. 14 dicembre 2011 |