Lo denunciano i rappresentanti della mozione "La Cgil che vogliamo" Anomalie e scorrettezze nei congressi di base Cgil a favore della mozione Epifani I conti non tornano. Ci sono differenze sostanziali nei risultati che emergono dai congressi di base della Cgil a seconda che essi si siano svolti con la presentazione delle due mozioni congressuali contrapposte o con una (quella di Epifani) soltanto. Nel secondo caso emergono evidenti anomalie che devono essere spiegate, emergono scorrettezze che vanno immediatamente censurate ed eliminate. A denunciarlo sono i rappresentanti della seconda mozione "La Cgil che vogliamo" in una conferenza stampa del 4 febbraio scorso. Dove "i congressi si svolgono con una sola mozione - è fatto notare - la partecipazione al voto schizza verso l'alto, raggiungendo percentuali sorprendenti. Sono stati forniti dati esemplari di alcuni congressi al Nord, al Centro e al Sud, che rappresentato questa anomalia". Per realizzare una verifica sulla correttezza dello svolgimento congressuale c'è la richiesta di suddividere i dati dei congressi. Cioè suddividere i risultati emersi nei congressi svolti con ambedue le mozioni; da quelli emersi nei congressi tenuti scorrettamente con un unica mozione congressuale, quella di Epifani. Se alla fine ci fosse una conferma di "queste prime tendenze, e cioè quelle di un doppio livello di partecipazione al voto, molto diverso tra congressi con la presenza di entrambe le mozioni e congressi con una sola mozione, è evidente che sarebbe necessaria prima di tutto una spiegazione politica. Anche perché spesso queste anomalie coinvolgono situazioni che nel passato hanno lamentato una forte difficoltà nella sindacalizzazione". C'è insomma il sospetto che in varie situazioni i voti siano stati gonfiati a tavolino. In apertura della conferenza stampa era stata trattata più in generale la questione delle regole e dell'applicazione del principio proporzionale puro tra voti e delegati. In questo ambito è stata ricordata l'improvvida decisione, presa a maggioranza dalla Commissione di garanzia per il corretto svolgimento del congresso, di cambiare le regole tradizionali nell'attribuzione della quota di solidarietà dei delegati spettanti al sindacato dei pensionati, che hanno modificato la platea congressuale, a favore della mozione di Epifani. "Il rischio concreto è che - hanno denunciato - a livello confederale, il numero dei delegati non corrisponda a quello dei voti". In segno di riparazione a questo torto, "il Segretario generale della Cgil ha garantito che se una mozione prende il 49% dei voti dovrà avere il 49% dei delegati. Ma questo non è stato ancora confermato dalla Commissione di garanzia". 17 febbraio 2010 |