Accusato di manipolazione del mercato azionario e ostacolo all'attività di vigilanza Arrestato il finanziere Proto (area PDL) Aveva appena acquistato il quotidiano "Pubblico" e puntava al "Corriere della Sera" Lo scorso 14 febbraio la guardia di finanza di Milano - per ordine del GIP Stefania Donadeo e su richiesta dei PM Francesco Greco e Isidoro Palma - ha arrestato il finanziere Alessandro Proto con le gravissime accuse di manipolazione del mercato e di ostacolo all'attività degli organi di vigilanza. Proprio nei giorni precedenti al suo arresto era stata diffusa la notizia dell'acquisto da parte di Proto del quotidiano "Pubblico" - già diretto dal rinnegato Luca Telese e che ha cessato la pubblicazione il 31 dicembre - per 400.000 euro, ed il rampante finanziere aveva fatto solenni promesse circa la riassunzione in blocco dei giornalisti ed aveva dichiarato di voler trasformare il giornale nel "Fatto Quotidiano di destra", ed il riferimento al giornale diretto da Padellaro non è casuale dal momento che esso era finito nel mirino del truffatore. Infatti proprio così lo definisce il GIP nell'ordinanza di custodia cautelare in cui si legge testualmente che l'affarista Proto non è altro che "un abile truffatore in danno di sprovveduti imprenditori in cerca di liquidità al di fuori dei canali bancari" che - sulla base degli elementi di prova raccolti e soprattutto attraverso le intercettazioni telefoniche condotte per oltre due mesi dalla guardia di finanza milanese - i magistrati accusano di vivere dei proventi delle truffe perpetrate ai danni di diversi imprenditori in cerca di finanziamenti. Secondo la ricostruzione dei PM milanesi il progetto criminale studiato da Proto consisteva nel divulgare al mercato dei capitali notizie esagerate o addirittura completamente false attraverso comunicati stampa alterando così il prezzo dei titoli in Borsa: in sostanza il finanziere ometteva di comunicare alla Consob - l'autorità che vigila sulla borsa - puntuali informazioni in ordine alle operazioni di compravendita aventi per oggetto titoli quotati su mercati internazionali. Era comunque dallo scorso novembre che la Procura della Repubblica di Milano aveva messo gli occhi addosso al disinvolto finanziere iscrivendolo nel registro degli indagati con l'ipotesi di aggiotaggio e truffa. Vicino al PDL, tanto da candidarsi alle primarie dello scorso novembre che comunque non si sono mai tenute, il trentottenne Alessandro Proto avrebbe la sua base operativa a Lugano e opererebbe attraverso la "Proto organization" con sede a Londra: il condizionale del resto è d'obbligo dato il personaggio, come del resto non è affatto certo che egli facesse sul serio quando annunciò lo scorso ottobre la firma di un patto di sindacato su RCS - la società editrice del Corriere della Sera - tra quattro investitori stranieri insieme titolari del 2,84% del capitale della società editoriale, e del resto a tal proposito la stessa Consob aveva reso noto il 31 ottobre che mancava qualsiasi elemento in grado di attestare la stessa esistenza di tale patto di sindacato. 27 febbraio 2013 |