Precari e studenti contestano la Fornero. Fiom attacca il governo
Le "forze dell'ordine" caricano i manifestanti per proteggere la Camera


"Passeremo la notte qui in tenda e domani (14 giugno) parteciperemo alla manifestazione della Fiom e abbiamo già organizzato un altro corteo per il pomeriggio che partirà sempre da qui, parteciperanno anche altre associazioni e studenti per protestare contro questa riforma del lavoro che è un pacco per noi giovani, perché non elimina neppure una delle 46 forme atipiche contrattuali. Un ddl fatto in nome dei giovani che colpisce i giovani e distrugge il diritto del lavoro, eliminando l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori".
Con questi propositi è continuata a Roma la mobilitazione "Blockupy ddl Fornero" iniziata il 13 giugno con un blitz sotto il colonnato dell'antica basilica del Pantheon. Nella notte tra il 13 e il 14 sono state piantate una decina di tende dove i manifestanti hanno dormito, violando il permesso concesso fino alle 22,30, dopo una serie di interventi e concerti musicali.
Il presidio, composto da studenti, precari della scuola, il Coordinamento romano acqua pubblica, i Lavoratori della conoscenza riuniti nel quinto Stato e gli Attivisti dei centri sociali, è stato organizzato per bloccare l'approvazione del ddl sulla controriforma del lavoro della Marchionne del governo, Elsa Fornero. Presenti anche Giorgio Cremaschi e Maurizio Landini, della FIOM CGIL. I giovani scrivono nell'appello: "Quel provvedimento, scritto in nome dei giovani, colpisce proprio loro, precarizza chi già era precario e chi precario non lo era ancora. Con la scusa di eliminare il dualismo del 'mercato del lavoro' e degli 'ammortizzatori sociali', il governo Monti ha deciso di livellare tutto verso il basso: non si sfoltisce la giungla della contrattazione atipica, non si agevola il lavoro stabile, non si sostengono i lavoratori autonomi di nuova generazione, ma li si penalizza con l'aumento scellerato delle aliquote della gestione separata dell'Inps".
Parallelamente a Blockupy in piazza Montecitorio si è svolta l'iniziativa della FIOM con lo stesso obiettivo di bloccare la discussione sulla "riforma" del "mercato del lavoro", e chiedere al governo del tecnocrate borghese liberista Monti di non far pagare l'intero costo della crisi alle masse operaie e popolari e ai giovani, per questo gli operai, come i giovani, hanno chiesto lo sciopero generale.
Da subito, finita l'iniziativa della FIOM, con evidente premeditazione visto il carattere pacifico del presidio, gli agenti hanno praticamente bloccato ogni via di fuga, stringendosi mano a mano verso il Pantheon e chiudendo con blindati le vie di accesso alla piazza, mentre tutti i palazzi istituzionali del centro storico sono stati presidiati da un ingentissimo schieramento di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Quando i giovani di "Blockupy" hanno tentato di sfondare il cordone delle "forze dell'ordine" per dirigersi a Montecitorio, rivendicando il diritto a manifestare, si è scatenato l'inferno.
Il primo contatto con gli agenti c'è stato in piazza Capranica. "Vogliamo raggiungere Montecitorio e prendere a pallonate quel palazzo di ladri. Andare li è un nostro diritto", hanno urlato al megafono i manifestanti prontamente manganellati e spintonati dalle "forze dell'ordine". La risposta è stata il lancio di sampietrini, bottiglie e bombe carta verso il cordone degli agenti, schierati a difesa della Camera nera dove si decide del loro futuro.
Con diversi feriti e contusi ma decisi ad andare avanti i manifestanti sono riusciti a forzare il blocco, alcuni lo avevano addirittura aggirato, e a dirigersi su Montecitorio per mettere in campo la loro protesta. Dopo aver srotolato lo striscione "Facciamo cadere il governo Monti. Sciopero generale", Montecitorio è stato bersagliato da un centinaio di palloni con la scritta "No rigore" e la faccia di Monti disegnata accanto e sotto lo slogan "riforma del lavoro, partita truccata'' scagliati oltre la balaustra protetta dagli agenti.
Nella mattinata del 13 studenti e precari hanno occupato simbolicamente la Scuola Superiore degli Studi Avanzati presieduta da Alessandro Schiesaro (consulente dell'ex ministro dell'università Gelmini e tra gli estensori dell'omonima riforma). La scuola è stata finanziata con 30 milioni dalla Sapienza. Una cifra superiore a quella erogata per tutte le borse di studio in Italia.
Alla fine dopo avere acceso fumogeni rossi, i manifestanti sono tornati al Pantheon. In molti si sono diretti al teatro Valle occupato.

20 giugno 2012