Nella mangiatoia dei fondi pubblici della maxi-speculazione targata Expo2015
Le mani della mafia sui lavori della darsena dei navigli a Milano
Redazione di Milano
A pochi mesi dall'inizio di Expo 2015 si scoprono sempre più cantieri su cui la mafia sta mettendo le mani. L'ultimo è quello della "riqualificazione" della Darsena dei Navigli, su cui è scattata un'interdittiva antimafia, emessa dal prefetto Francesco Paolo Tronca, che ha trasmesso tutta la documentazione a Raffaele Cantone, il renziano presidente della “Autorità Nazionale Anticorruzione” che sta preparando la richiesta di commissariamento del cantiere, in modo da non fermare i lavori. Quello della Darsena è il primo cantiere nei confini del Comune di Milano a essere interessato da un provvedimento di questo genere, ma non l'unico. C'è anche quello per la costruzione della strada di collegamento Eritrea-Expo (la Zara Expo); in particolare è stata bloccata una delle tre aziende di una cordata che sta costruendo il lotto 1B della Cava di Triboniano. Con quest'ultimo salgono a 65 i cantieri su cui la criminalità organizzata ha messo le mani.
Prima dei provvedimenti citati ve n'erano stati altri riguardanti due imprese che dovevano costruire altrettanti padiglioni a Rho-Pero. I commissariamenti sono la foglia di fico per cercare di terminare i lavori prima dell'inizio di Expo, senza eliminare il problema della corruzione, visti i profitti in gioco: la "riqualificazione" della Darsena è stata valutata da Expo Spa 8,8 milioni di euro, dopo un ribasso d'asta del 30% (12,5 milioni inizialmente previsti).
I marxisti-leninisti lombardi rimangono contrari a Expo 2015, utile soltanto a soddisfare gli appetiti dei grandi capitalisti e della mafia sulle spalle delle masse popolari, per le quali mancano i soldi per risolvere le numerose emergenze sociali, a partire da quella della casa. Inoltre queste opere, realizzate senza tenere conto dei rischi idrogeologici, sono causa degli allagamenti che si verificano ogni volta che piove, in quanto impediscono ai corsi d'acqua il loro normale percorso e sfogo. Il capitalismo non può che portare a questo: solo il socialismo realizzerà grandi opere utili alle masse popolari e che terranno conto dell'ambiente, in modo da nutrire il pianeta per davvero.
8 gennaio 2015