Si ritorce contro il governo che l'aveva orchestrata
La consultazione boccia la “buona scuola” di Renzi e Giannini
La consultazione on line lanciata a settembre dal nuovo Berlusconi Renzi e dalla sua ministra montiana Stefania Giannini “nella scuola e nella società civile” col pretesto di raccogliere “idee, suggerimenti e proposte migliorative” e il mal celato obiettivo di fare il pieno di consensi a sostegno della sua nera riforma scolastica è fallita miseramente.
Il 15 dicembre sono stati resi noti i dati della consultazione da cui risulta evidente che, grazie alla mobilitazione degli studenti, genitori, insegnanti e tutto il personale Ata, la cosiddetta “Buona scuola” renziana è stata sonoramente bocciata.
Nonostante il sistema consentisse l'accesso di più persone dal solito computer, la consultazione ha registrato numeri irrisori rispetto alle aspettative. Secondo i dati diffusi dal ministero di Viale Trastevere gli accessi al sito labuonascuola.gov.it sono stati 1 milione e 300 mila in tutto; 207 mila "discussant" online; 200 mila partecipanti ai 2.400 dibattiti che avrebbero coinvolto il 70% delle scuole italiane.
Un po' pochini per un sondaggio pubblicizzato addirittura dalla Rai a reti unificate e che la Giannini ha subito liquidato come semplici “criticità” dei dati ottenuti sbandierando invece ai quattro venti la falsità che l’87% dei consultati ha espresso parere positivo sulla proposta di basare lo stipendio dei docenti sul merito e non sull’anzianità. "Sta qui il valore politico di una consultazione" ha scandito la ministra. Facendo finta di non sapere che tra le 73 pagine del libretto che riporta i risultati del sondaggio quelli che sono "molto d’accordo" con la riforma sono l’87% dei dirigenti scolastici e non la totalità dei consultati.
La Giannini si è guardata molto bene dal mettere in evidenza che invece ben il 64% dei docenti e il 56% degli studenti che hanno preso parte alla consultazione si è schierato contro il cardine della controrifomra che prevede scatti stipendiali riservati solo ai 2/3 dei “docenti ritenuti più meritevoli”. Solo il 35% ha votato "meritocrazia", il 46% si è espresso per un "sistema misto" tra servizio e merito. A questo bisogna aggiungere chi è rimasto sulle posizioni tradizionali: il 14% vuole un sistema basato sull’anzianità.
La stragrande maggioranza di studenti, insegnanti e lavoratori, che tra l'altro hanno fatto pervenire a Palazzo Chigi e a Viale Trastevere centinaia di mozioni e ordini del giorno contrari alla riforma votati nei collegi dei docenti e nelle assemblee sindacali e d'Istituto, si è detta contraria anche all'istituzione della "scuola azienda" che guarda caso è stata sostenuta a spada tratta solo dai dirigenti scolastici.
Insomma una vera e propria Caporetto scolastica per Renzi e Giannini che per settimane hanno battuto in lungo e in largo la Penisola e hanno inondato di spot gli schermi televisivi nel vano tentativo di riscuotere consensi a favore della tanto decantata “buona scuola”. E invece è successo che la consultazione, che nell'intenzione di Renzi e Giannini doveva dare il via alla rifondazione di tutto il sistema dell'istruzione su basi meritocratiche e gerarchizzate e sugellare il passaggio definitivo della scuola pubblica nelle mani dei capitalisti ha registrato un netto e diffuso dissenso in tutto il Paese.
Alla delegazione del Comitato per la riproposizione della Legge di Iniziativa Popolare (Lip) "per una Buona Scuola per la Repubblica" e al Coordinamento delle scuole di Roma-lavoratori autoconvocati, un cordone di polizia in assetto antisommossa ha ripetutamente impedito l'accesso al ministero durante la presentazione dei dati. L'intento era quello di consegnare 200 mozioni dei collegi dei docenti contrari alla "Buona scuola" e denunciare pubblicamente che "Il risultato del Miur è irrisorio considerando che ci sono 728 mila docenti, 101 di sostegno, 2 milioni e mezzo di studenti nella secondaria di secondo grado...Il Cineca che si è occupato del sondaggio on line ha individuato un dispositivo che permette l’accesso senza controllo alla piattaforma con qualsiasi casella di posta elettronica. Ciò ha permesso più accessi anche dallo stesso computer. Un modo per inficiare il numero degli accessi rivendicati dal governo... Il sondaggio presentava un questionario evidentemente improntato alla rilevazione 'guidata' non sull’impianto del documento, ma sul livello di gradimento di alcuni aspetti che esso introduce, senza discuterne minimamente dell’introduzione in sé”.
Segno evidente che studenti, insegnanti, precari, Ata e genitori non si sono fatti abbindolare dalle falsità sparse a piene mani da Renzi e Giannini e hanno capito benissimo che in realtà la “buona scuola” e una controriforma di stampo piduista e fascista, sia nella forma che nella sostanza; che fa proprie e porta alle estreme conseguenze le odiose controriforme Moratti e Gelmini; sferra un attacco senza precedenti ai diritti e alle tutele sindacali degli insegnanti, personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata); colpisce duramente il diritto all'istruzione di milioni di studentesse e di studenti che Renzi cerca di abbindolare con le roboanti promesse di stabilizzazione dei precari e di forti investimenti nell’edilizia scolastica; cancella i residui spazi democratici borghesi a cominciare dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL); elimina gli scatti di anzianità, sopprime la libertà di insegnamento; azzera gli Organi Collegiali; irreggimenta tutto il personale docente e gli Ata e punta dritto alla piena realizzazione della scuola del regime neofascista, classista, meritocratica, gerarchizzata e completamente asservita alle borghesie locali, che affida tutto il potere ai presidi-manager e ai padroni capitalisti secondo il piano della P2 e trasforma gli istituti tecnici e professionali in veri e propri reparti di addestramento e avviamento al lavoro di mussoliniana memoria.
Oggi più che mai occorre mobilitarsi per spazzare via il governo Renzi e la nera riforma scolastica.
28 gennaio 2015