70° anniversario della liberazione di Auschwitz. Ristabilire la verità storica
Fu l'Armata Rossa di Stalin a liberare i campi di sterminio nazisti
Il 27 gennaio ricorre il 70° anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa di Stalin. In questo importante anniversario per ogni sincero antifascista occorre ristabilire la verità storica, mistificata e travisata dalla borghesia e dall'imperialismo che intendono appropriarsene a proprio comodo. Sono soprattutto gli imperialisti Usa e i loro stretti alleati sionisti a riempirsi ipocritamente la bocca ammonendo sempre i popoli a "non dimenticare" l'olocausto, ma nei fatti si comportano oggi come i nazisti che lo attuarono.
Auschwitz nel sistema dei campi di sterminio nazisti
Il sistema dei campi di sterminio, nel corso della seconda guerra mondiale, aveva una precisa collocazione geografica che ricalcava la politica di sterminio attuata dai nazisti. L'obiettivo dei nazisti e dell'imperialismo tedesco era infatti quello di sterminare gli ebrei e gli slavi al fine di sottomettere ed occupare stabilmente l'est Europa e l'URSS. Nelle intenzioni di Hitler e dei suoi gerarchi queste terre avrebbero dovuto diventare una colonia del Reich tedesco sterminando la maggior parte degli abitanti, così da fare posto per i coloni tedeschi, e trasformando in schiavi i sopravvissuti. Da qui la collocazione dei campi di sterminio, tutti in Polonia ed in Unione Sovietica. Tutta l'Europa occupata fu costellata dai campi nazisti, campi di morte in cui furono assassinati a decine di migliaia comunisti, slavi, ebrei, rom e sinti, fu solo però all'est che questi campi assunsero la forma di veri e propri campi di sterminio, costruiti e programmati per sterminare, come accadde, milioni di persone. Auschwitz fu creato dai nazisti nel 1940 nella Polonia occupata, nei pressi della città di Cracovia, in una posizione geograficamente strategica perché nel cuore dell'Europa orientale e collegata da una fitta rete ferroviaria. Nel corso della guerra, anche e soprattutto dopo l'aggressione a tradimento dell'URSS da parte di Hitler, ad Auschwitz confluirono centinaia di migliaia, milioni di prigionieri e per la gestione del loro sterminio vennero creati due enormi sotto-campi, Auschwitz 2-Birkenau e Auschwitz 3-Monowitz. I campi funzionavano con perfetta organizzazione militare-industriale. La maggior parte dei deportati che arrivavano al campo, anziani, donne, bambini, malati, e in generale tutti quelli non in grado di lavorare venivano subito uccisi nelle camere a gas e inceneriti nei forni crematori. Quelli risparmiati lo erano solo per lavorare come schiavi nei laboratori dei campi, finché non morivano di stenti, fatica o malattie, o erano eliminati quando non più abili. Del terribile sfruttamento dei detenuti dei campi trassero enormi profitti non solo i nazisti per i propri scopi bellici ma gli stessi industriali tedeschi che, disponendo di manodopera a costo zero, fecero veri e propri affari d'oro. Centinaia di migliaia di prigionieri vennero usati come schiavi dalle grandi industrie tedesche che stabilirono vere e proprie succursali entro il filo spinato dei campi. Tra queste possiamo ricordare la Siemens, la Krupp, la Volkswagen, la Knorr, la I.G. Farben (la produttrice del gas Zyclon B, il gas utilizzato nelle camere a gas per lo sterminio) la Bmw, la Aeg e la Daimler-Benz, (meglio conosciuta come Mercedes-Benz). Il capitale finanziario ed industriale tedesco fu insomma il primo complice degli aguzzini nazisti nello sfruttamento e nello sterminio degli internati. Sulla reale natura del nazismo, e del fascismo in generale, con il suo stretto legame con il capitalismo e la borghesia fu Stalin, nel VII congresso dell'Internazionale Comunista, a dichiarare: “ll fascismo è la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario.”
Il ruolo dell'Armata Rossa di Stalin
L'Unione Sovietica di Stalin fu l'unico paese ad opporsi fin dall'inizio al nazismo ed all'imperialismo tedesco. Più e più volte Stalin cercò un accordo con le democrazie borghesi occidentali per contenere l'espansione nazista, se necessario anche con un patto di natura militare. Gli imperialisti occidentali, primi tra tutti inglesi e francesi, non solo ignorarono questi appelli ma anzi fecero tutto il possibile per utilizzare Hitler come punta di lancia contro l'Unione Sovietica. Per realizzare il loro sordido piano non esitarono a consegnare a Hitler interi paesi e regioni (Austria, Sudeti, Boemia e Moravia) indirizzando così l'espansionismo tedesco verso l'est con il chiaro obiettivo di provocare una guerra tra Germania ed URSS per potere poi intervenire sui due contendenti. L'inconciliabilità di interessi tra la borghesia tedesca e le borghesie dei paesi occidentali non fece realizzare questo disegno e la guerra imperialista, che avrebbe dovuto rivolgersi ad est contro l'URSS, travolse l'intera Europa. Per quasi tutta la seconda guerra mondiale (dal giugno del '41 al giugno del'44) le armate naziste vennero fronteggiate soltanto dalla gloriosa Armata Rossa e dall'Unione Sovietica di Stalin, alle quali spetta incontestabilmente il merito storico principale di aver sostenuto e vinto la lotta mortale per distruggere il mostro nazifascista, sia per aver pagato con oltre 20 milioni di morti il prezzo più alto per la vittoria. Fu l'Armata Rossa di Stalin a ricacciare i nazisti e, a discapito delle ingenti perdite, a spingersi verso ovest per liberare tutti i popoli oppressi dal giogo nazista. In questa corsa per la libertà dei popoli l'Armata Rossa ebbe l'indiscusso merito di liberare la totalità dei campi di sterminio nazisti (che come abbiamo visto erano collocati nella stessa URSS ed in Europa Orientale) e la grande maggioranza degli altri campi. Auschwitz fu proprio il primo tra i tanti campi di sterminio allestiti dai nazisti ad essere liberato. Esattamente 70 anni fa, il 27 gennaio 1945, inseguendo i tedeschi in ritirata dalla Polonia, l'Armata Rossa di Stalin liberava il campo di sterminio di Auschwitz, salvando così la vita a decine di migliaia di prigionieri che i nazisti non avevano fatto in tempo a sopprimere o a trascinare con loro verso una morte praticamente certa. Fu così che, attraverso gli occhi dei soldati sovietici, fieri e impazienti di saldare il conto coi barbari nazifascisti, ma sbigottiti e commossi di fronte all'improvviso spettacolo dell'immane tragedia, il mondo intero conobbe l'orrore del più grande genocidio della storia moderna, quello di milioni di ebrei, ma anche di slavi, rom e sinti, omosessuali, handicappati, oppositori politici tra cui i comunisti, resistenti e soldati prigionieri, che Hitler e i gerarchi nazisti avevano pianificato e attuato su scala industriale. Mentre i sovietici facevano l'impossibile per sconfiggere la belva nazista e liberare le sue vittime gli Alleati occidentali progredivano, ben attenti a non rischiare troppo, a passo di lumaca. I campi nazisti nell'Europa occidentale dovettero aspettare la loro avanzata verso il cuore del Reich, in aprile o addirittura a maggio, alla vigilia della vittoria. Se per Auschwitz la liberazione fu possibile già a gennaio, salvando così molte decine, forse centinaia di migliaia di vite umane (nel pieno dello sterminio vi furono soppresse fino a 8 mila prigionieri al giorno) fu soltanto merito della gloriosa Armata Rossa di Stalin.
I carnefici di ieri e di oggi
Le giuste celebrazioni del 70° anniversario della liberazione di Auschwitz devono essere effettuate ricordando i carnefici di ieri ma anche e soprattutto quelli di oggi. Ciò deve essere ribadito soprattutto oggi di fronte all'infame tentativo di riscrivere e stravolgere la storia, equiparando Stalin e il socialismo dell'URSS di allora a Hitler e al nazismo. Mentre i leader delle potenze imperialiste si riempiono ipocritamente la bocca di parole quali "mai più Auschwitz" e "mai più olocausto", esortando i popoli a "non dimenticare" affinché quell'orrore non si ripeta, tutti i sinceri democratici, antifascisti ed antimperialisti devono avere ben presente che gli Hitler ed i Mussolini di ieri sono ben rappresentati oggi dagli Obama, dagli Hollande, dai Cameron, Netanyahu e dai Renzi. Anche se non nelle dimensioni e nella maniera pianificata del nazismo, perché quest'ultimo poteva operare indisturbato, in gran segreto e in un vasto territorio totalmente sotto il suo controllo, l'olocausto si ripete oggi in tante parti del mondo come in Afganistan, in Palestina, in Iraq e nello Stato Islamico dove sono in corso veri e propri genocidi di popoli costretti a vivere sotto una feroce e sanguinaria occupazione militare o sotto continui bombardamenti degli imperialisti. Per eliminare gli stermini dei popoli occorre eliminare l'imperialismo ed il capitalismo e ciò è possibile solo con la presa di coscienza del proletariato del suo ruolo e di costituire una classe per sé. Solo con la conquista del potere politico da parte del proletariato e con l'instaurazione della sua dittatura di classe, il socialismo, che deve essere realizzato da ciascun popolo nel proprio Paese, verranno eliminati il nazionalismo, il razzismo, l'imperialismo e la guerra imperialista, e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, vere cause di milioni di morti nel corso della storia. Combattere e spazzare via il governo del Berlusconi democristiano Renzi rientra in questa strategia.
28 gennaio 2015