Comunicato della Cellula “Stalin” di Forlì del PMLI
Le false lamentele del sindaco Drei sulla manifestazione dei fascisti di Casapaund
Non si comprende davvero con quale faccia tosta il sindaco Davide Drei sia intervenuto sulla manifestazione fascista che sabato scorso hanno tenuto a Forlì i picchiatori di Casapound, che 20 giorni fa hanno assaltato un centro sociale a Cremona riducendone in fin di vita un militante, altro che “Associazione culturale” come qualche giornale locale li ha definiti!
Proprio il sindaco piddino si “lamenta” (si fa per dire) della manifestazione di Casapound e del fatto che è stata vergognosamente concessa addirittura di fronte al sacrario ai partigiani di Piazza Saffi, che quest’oggi è stato nuovamente violato dai fascisti, ma difendendone di fatto nel contempo il diritto a manifestare che starebbe scritto addirittura nella Costituzione, nata dopo la Resistenza antifascista e bagnata dal sangue di migliaia di partigiani morti per liberare l’Italia dal mostro nazifascista. Proprio il sindaco piddino, che alla vigilia delle elezioni del 25 maggio dello scorso anno ha firmato un “Appello a tutti i candidati alle elezioni amministrative” lanciato dal Comitato provinciale dell’Anpi di Forlì-Cesena col quale si impegnava, tra l’altro, “ad escludere qualunque tipo di presenza o manifestazione sul territorio forlivese dell’organizzazione Casapound, o altri soggetti che si ispirano al fascismo, anche specificando i casi suddetti nel regolamento comunale sulla concessione di spazi pubblici; a effettuare la modifica del regolamento comunale in materia di occupazione di suolo pubblico al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione Italiana; ad istituire meccanismi di intervento che consentano di negare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico ad associazioni che, pur avendo sottoscritto la suddetta dichiarazione, presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo Statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino; ad una più severa applicazione della legge n. 645 del 1952 (legge Scelba) e della legge n. 205 del 1993 (legge Mancino). Il Comune deve promuovere direttamente azioni legali in caso di violazione delle suddette leggi sul territorio comunale”.
Quali di queste misure il sindaco ha messo in campo dal 25 maggio 2014 (giorno delle elezioni) ad oggi? Cosa ha fatto il sindaco per impedire, perlomeno facendo pressione sulle autorità di polizia, l’ennesima manifestazione fascista a Forlì?
A ben vedere, stando ai fatti, i fascisti di Casapound al sindaco PD non danno poi tanto fastidio, anzi, potrebbero anche stare bene assieme visto che i fascisti commemoravano le “vittime” delle foibe, così proprio come ha fatto questa mattina lo stesso sindaco Drei per ricordare in chiave revisionista quelle poche centinaia di fascisti italiani giustamente giustiziati dai partigiani jugoslavi e quei 35.000 tra fascisti, spie, traditori, delatori e collaborazionisti che scapparono dalla Jugoslavia non perché espulsi ma per paura della collera della popolazione per aver occupato assieme ai tedeschi i territori della Jugoslavia, opprimendo e attuando una pulizia etnica che ha provocato 1.700.000 morti.
Insieme Drei e Casapound per commemorare i fascisti, insieme gli antifascisti per scacciarli!
Cellula “Stalin” di Forlì del Partito Marxista-Leninista Italiano
11 febbraio 2015