Quadruplicati gli iscritti alla vigilia del voto
Inquinate dalla camorra le primarie del PD a Ercolano
Guerra senza quartiere tra i diversi capi bastone
La procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli ha aperto un'inchiesta circa il sospetto di infiltrazione camorristica nelle primarie del PD che si dovranno svolgere a Ercolano il prossimo marzo per designare lo sfidante di centrosinistra alle elezioni comunali.
Ciò che più fa sospettare i magistrati è il fatto che lo scorso dicembre gli iscritti del PD siano quadruplicati nella cittadina campana, da meno di 300 a 1213: il Berlusconi democristiano Matteo Renzi direbbe che il PD ha avuto questo eccezionale balzo in avanti per la bontà della sua linea politica, i pm napoletani molto più semplicemente sono certi che ci sia lo zampino delle organizzazioni criminali che in quell'area sono molto potenti.
La sfida alle primarie dovrebbe essere tra il sindaco uscente Vincenzo Strazzullo, il vicesindaco Antonello Cozzolino e il renziano Ciro Buonajuto, tutti e tre del PD, una battaglia durissima tra questi tre capi bastone del PD ercolanese, che evidentemente non hanno avuto remore ad arruolare anche i clan della camorra per riuscire a vincere..
Infatti la procura di Napoli ha già verificato che tra i nuovi iscritti al partito di Renzi spiccano ben trentasei cognomi di famiglie camorriste come i Papale, i Birra, gli Zirpoli, i Durantini, nascosti lungo 132 fogli zeppi di nomi e indirizzi dei milleduecento tesserati PD.
La procura di Napoli ha interessato della faccenda anche l’Anac, l’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, per il solo profilo di presunto condizionamento delle attività politiche.
Nelle liste a fare paura sono soprattutto alcuni dei singoli nomi e degli indirizzi che vi compaiono: 4 elementi della famiglia camorrista dei Durantini, 2 dei Birra, 7 degli Adamo, uno dei quali, Carmelo Adamo, è il nipote diretto della moglie del boss al 41 bis, Raffaele Ascione; compaiono poi 3 elementi del clan Papale tutti residenti a vico Moscardino, ossia quel vicolo di Ercolano da cui partirono alcune spedizioni di morte del clan; compaiono poi nelle liste degli iscritti al PD gli Zirpoli al completo, ovvero killer e capicosca, protagonisti di una vera e propria stagione di terrore che ha insanguinato la cittadina campana.
Non è la prima volta che il PD campano si ritrova nell'imbarazzo di avere tra gli iscritti dei camorristi: forse il momento più imbarazzante per il partito fu nel 2009 quando, al momento del suo arresto per l'omicidio del consigliere comunale del PD di Castellammare Gino Tommasino, si scoprì che il killer della camorra Catello Romano era iscritto proprio al PD di Castellammare.
11 febbraio 2015