Si moltiplicano le iniziative nella Zona Ovest
Migliaia a Napoli per dire no allo “sblocca-italia” e al jobs act
il nuovo berlusconi Renzi diserta di nuovo l’incontro programmato
Redazione di Napoli
Venerdì 13 febbraio migliaia di manifestanti sono scese in piazza nel quartiere di Bganoli, a Napoli, per protestare contro il decreto “Sblocca-Italia” del Berlusconi democristiano Renzi. Operai giovani e anziani ex Italsider, giovani dei centri sociali, precari “Bros”, studenti e studentesse medi e universitari sono partiti in un corteo combattivo e colorato dai Campi Flegrei per una manifestazione di protesta contro il Jobs Act e lo “Sblocca-Italia”.
Gli slogan contro il governo Renzi faceva il paio con numerosi cartelli portati da giovani e giovanissimi del quartiere come “Bagnoli commissariata? Ogni giorno sarà una barricata!”, “Renzi a Bagnoli non si passa” e “No al commissariamento di Bagnoli, Sì alla bonifica!”. I manifestanti venivano applauditi al loro passaggio dalle masse popolari del quartiere di Bagnoli che, oltre ad incitare il corteo, alla fine si univa nella protesta. Molte le richieste: dalla bonifiche alla riqualificazione del quartiere fino alla riappropriazione degli spazi destinati ad uso sociale, cominciando dall’area ex Nato. Durissimi gli slogan all’indirizzo del nuovo Berlusconi Renzi e del governatore della casa del fascio Caldoro, ed energica la contrarietà dei partecipanti al commissariamento di Bagnoli.
La manifestazione giungeva a Città della Scienza, simbolo del degrado del quartiere e la richiesta, per ora rimasta lettera morta, di ricostruire il museo bruciato dolosamente da ignoti qualche anno fa. Insieme alla critica verso Renzi e Caldoro, il, corteo bersagliava il neopodestà De Magistris che non ha fatto nulla per i quartieri popolari e della periferia di Napoli, soprattutto quelli della zona Ovest. I manifestanti concludevano il corteo nel primo pomeriggio laddove ricordavano alla stampa presente gli impegni di Renzi, che quando venne il 14 agosto scorso, affermò di presenziare a Napoli per la questione bonifica a Bagnoli almeno ogni tre mesi; appuntamento, dunque, mancano già due volte.
“I figli degli operai morti per l’amianto hanno alzato la testa - hanno detto i ragazzi nel corso di un’assemblea - a Bagnoli bisogna partire dalla bonifica reale, come compito prioritario di qualsiasi nuovo soggetto incaricato che dovrà addebitare gli oneri inquinatori”. La richiesta dei manifestanti, in ultimo, si incentra sul rigetto di qualsiasi commissariamento, di avere un ruolo attivo nel controllo diretto del territorio nel processo di bonifica tramite i Comitati di lotta territoriali e, infine, la richiesta di rimozione della colmata a mare col ripristino della linea di costa.
18 febbraio 2015