Secondo la lista Hurun 2015
Sono 2089 i miliardari al mondo
Al primo posto gli Usa con 537 e la Cina con 430, i due Paesi dove regnano supersfruttamento e divari crescenti nella popolazione
Mentre i poveri diventano più poveri
Mentre milioni di poveri, bambini, donne e anziani soffrono ogni giorno la fame e la sete, decimati dagli stenti e dalle malattie, o costretti a sopravvivere in condizioni a dir poco disumane, il numero di super-ricchi nel mondo continua ad aumentare.
Secondo la lista Hurun 2015, il Forbes cinese, i miliardari nel mondo sono 2089: in forte aumento rispetto a un anno fa di ben 222 unità.
A farla da padrone sono i capitalisti cinesi e americani che contano rispettivamente 430 e 537 miliardari nella speciale classifica dei ricconi a conferma della feroce competizione imperialista in atto tra la superpotenza Usa e l'emergente socialimperialismo cinese che si contendono il dominio economico mondiale.
I miliardari cinesi anche se ancora in numero leggermente inferiore ai colleghi americani, quest'anno si sono aggiudicati il primo posto per numero di paperoni “self made”, ossia quelli che sono partiti da zero, senza poter contare su nessun patrimonio di famiglia. Sono 395 su 430, più del 90 per cento. Tra di loro anche 35 donne, la metà del numero globale.
Ci sono poi 72 nuovi nomi cinesi nella lista (contro i 56 americani) e sempre cinese è l’uomo che ha visto crescere maggiormente la sua ricchezza. Si tratta di Liu Qiangdong, proprietario di Jd.com, l’azienda di ecommerce che comincia a far seria concorrenza ad Alibaba, il gruppo fresco dell’opa più grande della storia. Il suo patrimonio è quadruplicato: dagli 1,5 miliardi di dollari dell’anno scorso ai 6,7 di quest’anno. Mentre Jack Ma, il padrone di Alibaba, è sceso dal primo al terzo posto del podio cinese, nonostante a settembre avesse guadagnato 25 miliardi di dollari dalla quotazione della sua creatura a Wall Street.
Il primato quest’anno spetta al re del solare, Li Hejun che con i suoi 26 miliardi di dollari si colloca al 28esimo posto a livello globale. La sua azienda Hanergy è leader nel settore cinese del fotovoltaico (anche se ancora non è riuscita a dare una risposta convincente all’inchiesta sul Financial Times che lo scorso mese la accusava di “pratiche non convenzionali”).
Al secondo posto si piazza Wang Jianlin, presidente del gruppo immobiliare Wanda con un patrimonio stimato in 25 miliardi di dollari, interessi nelle sale cinematografiche Usa e una quota del 20 per cento nell’Atletico Madrid.
Insomma, mentre un pugno di ricchi pescecani capitalisti accumula ricchezze astronomiche sfruttando, opprimendo e succhiando il sangue agli operai, le masse popolari cinesi, circa 1,3 miliardi di persone, sopravvivono in condizioni disperate potendo contare su redditi pro capite assai inferiori alla media mondiale.
18 febbraio 2015