Il giusto metodo per risolvere le contraddizioni in seno al PMLI
di Giovanni Scuderi
Le divergenze all’interno del Partito, più o meno rilevanti, ci sono sempre state e continueranno inevitabilmente ad esserci anche in futuro, e più complesse rispetto al passato. Sono il riflesso delle contraddizioni di classe che esistono nella società. Bisogna adoperarsi per risolverle correttamente attraverso la critica e l’autocritica. Ma anche se non riusciamo a risolverle e permangono, dobbiamo rimanere uniti e rispettare la linea ufficiale del Partito sulla base del centralismo democratico. A meno che il Partito non cambi colore e non sia più possibile ridargli il suo splendido colore rosso.
In base al centralismo democratico la linea, le indicazioni, le direttive e le misure del Partito vanno applicate comunque, anche ciò su cui, eventualmente, non siamo d’accordo. Chi dissente ha il diritto di porre la questione nelle sedi di Partito attraverso la critica e l’autocritica, in modo dialettico e costruttivo, usando la formula unità-critica-unità, cercando di non trasformare una contraddizione in seno al popolo in una contraddizione antagonista. Ciò all’interno della propria istanza, investendo successivamente le istanze superiori, qualora lo ritenga necessario e se si tratta di questioni di carattere generale.
Come prescrive lo Statuto del Partito, le istanze del PMLI sono i Congressi, il Comitato centrale, l’Ufficio politico, i Comitati comunali, provinciali e regionali, le Cellule, le Organizzazioni. I Responsabili regionali vanno pure considerati una istanza. Le Commissioni centrali e la Redazione centrale de “Il Bolscevico” non sono delle istanze ma dei gruppi di lavoro dipendenti dal Comitato centrale. Tuttavia hanno la facoltà di trattare le contraddizioni inerenti al lavoro di loro competenza. Chi fa parte di un gruppo di lavoro la sua centralizzazione è all’interno del proprio gruppo per quanto riguarda le competenze del gruppo.
Il Segretario generale, i Segretari delle istanze intermedie e di base non sono delle istanze, ma, in base alle proprie competenze, ruolo e funzioni sono i dirigenti delle proprie istanze, quindi possiamo rivolgerci ad essi prima di investire l’istanza di appartenenza. Le loro indicazioni e direttive vanno messe in pratica. In caso di dissenso si porta la questione nella propria istanza. Questo vale anche per quanto riguarda i Responsabili dei gruppi di lavoro e per l’Incaricato dei rapporti con i membri del Comitato centrale e dell’Ufficio politico. (…)
La vita interna del Partito è basata sulla massima democrazia e sulla piena libertà di opinione, ma una volta stabilita una posizione tutti siamo tenuti a rispettarla e ad applicarla.
In base al centralismo democratico, un militante del Partito non può sottrarsi, salvo impedimenti non dipendenti dalla propria volontà, ai compiti che gli vengono assegnati dall’istanza o dal gruppo di lavoro di appartenenza, anche se non li condivide. Quando si scrivono bozze di documenti del Partito o articoli per “Il Bolscevico” lo dobbiamo fare attenendoci alla linea del Partito, non alle nostre idee e punti di vista personali, e rispettando la parola d’ordine e i contenuti che ci vengono indicati, anche se non li condividiamo. (…)
Quando siamo incaricati a rappresentare la propria istanza, a fare un comizio, a partecipare a confronti pubblici con altri partiti, a intervenire a trasmissioni radiofoniche o televisive, a rilasciare interviste, dobbiamo esprimere solo ed esclusivamente le posizioni ufficiali del Partito.
In base al centralismo democratico, il PMLI all’esterno deve avere una sola voce, quella ufficiale. Tutti, amici e nemici, devono vedere chiaramente che noi giochiamo per la vittoria della nostra squadra, non per il successo personale. Altrettanto chiaramente, si deve vedere che il PMLI non ha nulla a che vedere con i partiti borghesi in cui regnano l’individualismo, il personalismo, il protagonismo personale, il frazionismo. Dobbiamo apparire e essere un Partito unito, compatto, combattivo, centralizzato, disciplinato, con una sola direzione.
Al momento, e finché perdura questa situazione politica, organizzativa e di direzione del Partito, è possibile che riusciamo a tenere l’attuale linea del centralismo democratico. In futuro, con lo sviluppo del Partito e delle contraddizioni al suo interno, non sarà facile, e forse nemmeno possibile, mantenere questa linea nella sua completezza. L’essenziale, comunque, deve essere mantenuto a tutti i costi, mi riferisco al punto del centralismo democratico secondo il quale va applicata la decisione della maggioranza. In futuro potremo avere la necessità di istituire uno strumento interno di informazione sui problemi e sulle divergenze del Partito.
In ogni caso, qualunque siano le contraddizioni che affrontiamo, noi abbiamo l’imprescindibile dovere proletario rivoluzionario e marxista-leninista, anche se non riusciamo a risolvere qualche contraddizione, di rimanere uniti e lavorare uniti per il trionfo del socialismo in Italia.
Uniti, coi Maestri e il PMLI vinceremo!
Ampi stralci tratti dall'articolo di Giovanni Scuderi, La linea del PMLI sul centralismo democratico, apparso su Il Bolscevico n.27/2012
25 febbraio 2015