In 15 mila provenienti dalla Valle e da altre località nonostante la pioggia battente e la provocazione delle Ferrovie e della polizia di bloccare i manifestanti partiti da Milano e Biella
Grande corteo NO TAV a Torino
Consensi generalizzati al cartello del PMLI da parte dei manifestanti, che si sono uniti alla delegazione dei marxisti-leninisti nel gridare slogan e nel cantare canzoni partigiane

Dal corrispondente del Piemonte del PMLI
Grande partecipazione alla manifestazione NO TAV organizzata a Torino nella giornata di sabato in solidarietà contro le condanne del processo di primo grado ai 46 NO TAV ingiustamente perseguitati da una magistratura che, sicuramente imbeccata dal potere politico rappresentato dal governo del Berlusconi democristiano Renzi, vede nel movimento NO TAV un nemico per l'ordine sociale borghese. A detta della magistratura il movimento NO TAV sarebbe costituito da pericolosi “black-bloc” incappucciati pronti a tutto. Nella realtà sabato 21 febbraio a Torino abbiamo assistito alla presenza di oltre 15 mila pacifici manifestanti, tantissimi ma non solo i residenti della Valsusa che non vogliono vedere la loro bella valle devastata e distrutta, e soltanto per rendere ancora più ricchi i “signori del cemento” che, con questa inutile e dannosa opera, farebbero lauti guadagni, per di più con i soldi della collettività considerato che un metro di TAV costa oltre 153.000 euro. Autobus e viaggi in treno sono stati organizzati da Roma, Bologna, Firenze, Fano, Napoli, l'Alessandrino e tante altre località. Oltre al PMLI erano presenti Lega Ambiente, Rifondazione, CGIL Rete 28 aprile, Arci, Attac, L'Altra Val d'Aosta, ecc.
Anche in questa occasione c’è stato il tentativo delle forze dell’ordine, servite dalle Ferrovie dello Stato, di impedire a migliaia di manifestanti provenienti da Brescia, Bergamo e Milano di giungere in tempo al corteo di Torino. La stessa delegazione di Biella del PMLI è rimasta bloccata alla stazione ferroviaria di Santhià dove il treno per Torino, proveniente da Milano, aveva accumulato un ritardo di oltre 90 minuti. Fortunatamente un compagno simpatizzante del PMLI ha messo a disposizione la propria autovettura per permettere alle compagne e compagni del PMLI di arrivare in tempo alla partenza della manifestazione. Appena giunti in Piazza Statuto le rappresentanze piemontese e lombarda del PMLI si sono congiunte e, in perfetto stile marxista leninista, hanno portato il loro determinante contributo politico-organizzativo mostrando così alle masse NO TAV in lotta lo stile, la determinazione e la forza del Partito marxista-leninista italiano che fin dalla fondazione del movimento NO TAV ne ha subito riconosciuto il potenziale, la forza e la giusta capacità di mobilitazione delle masse della valle.
Le compagne ed i compagni del PMLI hanno portato fin sotto il palco degli oratori le insegne del Partito con un bellissimo cartello in solidarietà ai condannati No TAV con la parola d'ordine Cancellare la TAV e riportante la forte indicazione di Mao “E’ giusto ribellarsi contro i reazionari” ottenendo l’approvazione generale dei manifestanti che si sono sempre uniti al lancio degli slogan tra cui “Da Sigonella alla Valsusa un solo grido: a sarà düra!” e “Libertà per i NO TAV!” oltre che le bellissime canzoni della resistenza “Fischia il vento” e “Bella ciao”. La partecipazione del PMLI alla manifestazione è stata significativamente mostrata dalla bellissima fotografia della home page del movimento NO TAV all’indirizzo internet www.notav.info e pure da fotografie apparse su “La Stampa – Torino”.
Appena giunti in Piazza Castello, luogo finale per i comizi, la piazza s’è pian piano gremita di bandiere No Tav e dei movimenti ecologisti. Dal palco in primis hanno preso la parola i sindaci della Valsusa contrari alla TAV che hanno ribadito l’inutilità di una simile faraonica opera e hanno giustamente richiesto di dirottarne i finanziamenti per lavori di vera utilità sociale come la sanità pubblica e dunque contro la chiusura dell’ospedale di Susa, la messa in sicurezza degli edifici scolastici ed la salvaguardia dell’ecosistema della valle.
Hanno poi preso la parola Lele, Rizzo ed Alberto Perino, leaders storici del Movimento NO TAV che hanno sviscerato gli interessi economici del PD piemontese e nazionale nella costruzione della TAV, come del resto li hanno avuti col MOSE di Venezia e con EXPO 2015 a Milano.
Nonostante la pioggia a tratti battente oltre 15 mila manifestanti hanno fatto sentire la propria voce e hanno dimostrato la loro combattività contro il sistema politico borghese che opprime le masse. La bellissima giornata di lotta si è conclusa al grido di “A sarà düra!”.

25 febbraio 2015