Da 7.500 evasori italiani
Sottratti al fisco 7,4 miliardi
Tra gli evasori Briatore, lo stilista Valentino Garavani, Valentino Rossi, il colonnello dei carabinieri De Donno, il finanziere renziano Serra e Civati
Renzi non lo sapeva?

 
E' stata finalmente resa nota la lista di nomi di centomila titolari di fondi neri che Hervé Falciani, l’ex dipendente della filiale ginevrina del colosso bancario britannico Hsbc, ha divulgato a giornalisti e ad autorità fiscali del mondo intero: tra questi sono ben 7.500 i nomi di italiani titolari di tali fondi neri, in gran parte sicuramente frutto di evasione fiscale, ma senza escludere che si tratti in molti casi di proventi di corruzione, come sembrerebbe confermare il conto intestato al colonnello dell'arma dei carabinieri Giuseppe De Donno, imputato al processo di Palermo sulla trattativa tra Stato e mafia.
Quello che è ormai certo è che, solo per ciò che riguarda l'Italia, questi 7.500 personaggi sono responsabili, attraverso l'occultamento di denaro da loro operato, di mancate entrate fiscali per ben 7,4 miliardi di euro: tra essi i nomi più noti sono quelli del manager Flavio Briatore, dello stilista Valentino Garavani e del motociclista Valentino Rossi, ma non mancano altri nomi di spicco dell'economia, della finanza e dell'alta borghesia italiana.
Infatti nella lista figurano l’amministratore delegato di Benetton Eugenio Marco Airoldi, l’imprenditore Giulio Malgara, già presidente dell’Upa e fondatore di Auditel, l’ex rettore dell'Università Bocconi Luigi Guatri, l'attuale presidente di Telecom ed ex presidente dell'Eni Giuseppe Recchi, il sondaggista Renato Mannheimer e il costruttore Bruno De Mico, morto nel 2010 ma a suo tempo coinvolto in Tangentopoli.
Tra i 7.500 nomi ci sono poi quelli di Edoarda Crociani, proprietaria del gruppo industriale di sistemi elettronici Vetrociset e vedova del discusso faccendiere Camillo Crociani, di Salvatore Mancuso, ex vicepresidente di Alitalia, della scrittrice Ludina Barzini, dell'attrice Stefania Sandrelli e della cantante Ornella Vanoni.
Inquietante poi è il conto intestato al colonnello dei carabinieri Giuseppe De Donno, già in forza al ROS e ai servizi segreti nonché ex braccio destro del generale Mario Mori: dal momento che il colonnello De Donno è attualmente imputato al processo di Palermo per la trattativa tra Stato e mafia, la procura di Palermo vuole vederci chiaro su quei soldi che, gli stessi magistrati ipotizzano, potrebbero essere fondi neri collegati con la trattativa.
Sono poi presenti nella lista anche nomi strettamente collegati al governo e alle istituzioni di area PD in modo particolare, come quello del finanziere rampante nonché grande sponsor dell'attuale capo del governo Davide Serra che è stato letteralmente colto con le mani nel sacco con un conto di un milione e mezzo di euro, e quello del moralizzatore della 'sinistra' del PD Filippo Civati, anch'egli titolare di un conto occultato al fisco italiano che però, questa è la sua versione, sarebbe stato suo padre ad aprire.
A questo punto bisogna necessariamente chiedersi se è possibile che Matteo Renzi, abbondantemente finanziato da Serra, non sapesse davvero nulla di ciò che faceva il suo amico e ricco sponsorizzatore.

25 febbraio 2015