Accolto il ricorso presentato dal movimento No MUOS contro l'impianto Usa di Niscemi
Il Tar boccia il Muos: “Pericoloso per la salute”
Crocetta deve dimettersi
Dal nostro corrispondente della Sicilia
Vittoria del movimento No MUOS siciliano, in testa il comitato di Niscemi, il paese in provincia di Caltanissetta cui è stato imposto di ospitare l'impianto di guerra statunitense, che ottiene una storica sentenza dal TAR di Palermo. Dopo anni di battaglie e a pochissimi giorni dalle ultime denunce, emesse il 5 febbraio contro cinque attivisti niscemesi, la sentenza annulla tutti gli atti dei governi nazionale e regionale in merito alle concessioni di costruzione agli statunitensi.
Non è semplice seguire il valzer di autorizzazioni, annullamenti, ricorsi e controricorsi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi 6 anni e non è interessante in questa sede tale ricostruzione. L'elemento politico essenziale, dopo quello principale della vittoria del movimento, è lo smascheramento del modo di operare delle istituzioni borghesi nazionali e regionali, che hanno agito in un quadro di illegalità e abuso di autorità, tra approssimazioni criminali sulla salute dei cittadini, omissioni ingiustificate, coperture, favori e rimpalli di ogni genere da un lato all'altro della penisola e dell'isola, pur di garantire agli imperialisti statunitensi di insediarsi a Niscemi e di salvaguardare, attraverso i loro interessi, anche quelli dei guerrafondai italiani.
Uno schiaffo ai governi nazionali Letta-Berlusconi e Renzi
Il governo Crocetta, PD, aveva nel marzo 2013 ritirato le concessioni agli statunitensi. Poco dopo era tornato codardamente sui propri passi, annullando l'annullamento e meritandosi da parte del movimento il titolo di primo quaquaraqua di Sicilia. Il governatore era probabilmente pressato dal ministero della Difesa del governo Letta-Berlusconi, guidato allora da Mario Mauro, FI, PDL, SC, e adesso nel PPI, sottosegretario l'attuale guerrafondaia ministra Roberta Pinotti, PD. Il governo Letta-Berlusconi infatti aveva fatto ricorso contro l'annullamento inoltrato dal governo Crocetta ai militari americani.
Con la sua sentenza, il Tar ha annullato il ricorso del ministero della Difesa, rivelando come nel suo primo atto il governatore siciliano avesse ben operato, dal momento che tutte le perizie scientifiche e tecniche dimostravano come l’impianto fosse rischioso per la salute e per il traffico aereo degli aeroporti di Comiso, provincia di Ragusa, Sigonella, provincia di Catania, e di quello del capoluogo etneo.
Preoccupante poi il comportamento del governo Letta-Berlusconi che ha operato assolutamente infischiandosene della salute e della sicurezza delle masse popolari siciliane. Viene infatti bollato come infondato lo studio condotto dall’Istituto superiore della sanità, ISS, su indicazione del governo Letta-Berlusconi stesso, nei pressi dell’impianto. L'ISS incredibilmente, o forse no considerata la volontà del governo nazionale, disse che non si registravano dispersioni di campi elettromagnetici e che quindi non ci sarebbe stato rischio per la popolazione. Per i giudici, invece, lo “studio dell’ISS costituisce un documento non condiviso da tutti i professionisti che hanno composto il gruppo di lavoro” e, peraltro “non condiviso proprio dai componenti designati dalla regione siciliana, Mario Palermo e Massimo Zucchetti”.
Fuori legge anche i tentativi delle istituzioni borghesi di fare discendere ulteriori autorizzazioni paesaggistiche dal renziano “Decreto del Fare”, il quale non ha efficacia nel caso del MUOS, in quanto i lavori erano stati interrotti prima dell’entrata in vigore del provvedimento ed erano sin dall'inizio senza valida autorizzazione.
E uno schiaffo al codardo Crocetta
Dalla sentenza emerge un comportamento della giunta Crocetta, peraltro protrattosi nel tempo, scorretto e ingiustificato. Il TAR ha dichiarato che la famigerata revoca operata dalla Regione Siciliana nel marzo 2013, era un “annullamento in autotutela” con effetto definitivo. Quindi il ridicolo dietrofront con cui Crocetta tentava di concedere nuovamente le autorizzazioni agli Usa il 24 luglio 2013 non ha alcun valore giuridico.
Quest'atto, passato alla storia del movimento con la definizione ironica di “Revoca delle Revoche”, è ritenuto dai giudici del TAR peraltro fondato su errati presupposti, quale lo studio infondato dell’ISS, preso al balzo da Crocetta per tentare di tirarsi fuori da una situazione per lui scottante.
Crocetta deve andarsene perché ha tentato di sostenere fandonie sulla salubrità del MUOS e perché con il suo atteggiamento opportunista, culminato nel tradimento, con cui ha tentato di immolare la salute e la sicurezza delle masse popolari siciliane sull'altare dei guerrafondai e imperialisti del governo Letta-Berlusconi e degli USA di Obama, non ha difeso le masse popolari siciliane, arrecando oggettivamente un enorme danno alla Sicilia.
Viva le iniziative dell'8 Marzo e la manifestazione nazionale del 4 aprile
Il PMLI saluta con entusiasmo militante la storica vittoria del movimento No MUOS, le donne di Niscemi in testa, alle quali consegniamo simbolicamente un mazzo di mimose per il prossimo 8 Marzo di lotta a Niscemi, al quale il PMLI parteciperà.
I lavori del MUOS devono essere considerati completamente abusivi in quanto iniziati e proseguiti in assenza di autorizzazioni valide. Tutto va abbattuto, dunque. Ma, considerato l'atteggiamento di illegalità e arroganza in cui si sono mosse le istituzioni borghesi italiane e i militari statunitensi, non sarà semplice arrivare a questo obbiettivo finale. E' prevedibile che la sentenza del TAR sia oggetto di appello da parte delle istituzioni borghesi.
Renzi, infatti, è favorevole a MUOS e a una politica guerrafondaia basata su micidiali armi e sistemi militari d'aggressione e rapina ai danni dei popoli.
La lotta contro il MUOS deve prendere inoltre coscienza di essere all'interno del movimento di opposizione al governo Renzi oggettivamente la punta di massa più avanzata della lotta contro i progetti di aggressione imperialista ai popoli del Mediterraneo.
Per questo il movimento ha il dovere di dire a chiare lettere “NO” ai progetti di guerra alla Libia agitati in questi ultimi giorni dal governo Renzi, che rischiano di buttare la Sicilia nell'inferno della guerra imperialista e vanificare anni di lotta contro il MUOS.
“NO”, dunque, a qualsiasi ipotesi interventista di Italia, UE o ONU, criticando la politica estera imperialista e guerrafondaia del governo Renzi, la partecipazione alla NATO, ai patti militari imperialisti tra l'Italia e gli USA, che comportano l'aumento della spesa militare, l'acquisto di nuovi e sempre più micidiali armamenti, l'imposizione alla Sicilia del ruolo di portaerei nel Mediterraneo, la crescente povertà e insicurezza del territorio italiano.
Allora il prossimo 8 Marzo di lotta a Niscemi e durante la manifestazione nazionale del 4 aprile chiediamo non solo dimissioni del traditore Crocetta, ma urliamo anche “Spazziamo via il governo Renzi”! Siano soprattutto le donne e i giovani a scandire chiaro e forte “Non vogliamo la guerra alla Libia!”, “Non vogliamo il MUOS! Non vogliamo Sigonella! Via Renzi, via Crocetta!”.
4 marzo 2015