Intervento di Aurora all'iniziativa No Muos
Le donne scendano in piazza per l'emancipazione e i diritti
Di seguito pubblichiamo il forte e coraggioso intervento in qualità di studentessa della giovanissima compagna Aurora, Responsabile dell'Organizzazione di Caltagirone del PMLI, durante l'assemblea delle donne No MUOS, tenutasi in piazza a Niscemi, (Caltanissetta), l'8 Marzo. L'intervento per la sua chiarezza e concretezza ha riscosso l'approvazione e l'applauso delle mamme No MUOS e delle attiviste presenti.
Buon 8 Marzo a tutte le donne niscemesi e a tutte le attiviste che in questi anni non hanno smesso di lottare contro il MUOS nonostante le delusioni e il tradimento da parte di Crocetta, il quale ha usato la questione MUOS in campagna elettorale per poi svendere ancora una volta la Sicilia agli americani. Oggi possiamo assaporare una prima vittoria con la sentenza del TAR, che conferma la dannosità del MUOS e delle antenne NRTF per la salute delle masse popolari siciliane e per il territorio, ma la strada ancora da percorrere è lunga per raggiungere il vero obbiettivo, cioè quello dello smantellamento del MUOS e delle antenne, in quanto sono strumenti di morte, usati per le guerre imperialiste, che non portano e non porteranno mai né pace né giustizia nei luoghi in cui i paesi occidentali, nascondendosi dietro la scusa dell’ONU, intervengono militarmente.
Perché si possano riscuotere altri successi e perché il numero di persone presenti in questa piazza aumenti, però, occorre che il movimento NO MUOS si avvicini ancora di più agli altri campi di lotta in Sicilia, da quello dei lavoratori e dei disoccupati, con particolare attenzione alla lotta per un piano di lavoro per le donne, in un territorio che ancora le vede disoccupate per oltre il 50%, a quello per l’acqua pubblica e un sistema sanitario efficiente e realmente pubblico.
Inoltre occorre che il movimento stia accanto agli studenti e ai docenti precari che vedono, giorno dopo giorno, massacrato il sistema scolastico pubblico per mano del governo Renzi e della ministra Giannini.
Ma oggi siamo qui per le donne, le quali vivono ancora una forte situazione di svantaggio rispetto agli uomini, in una condizione di doppio sfruttamento: quello domestico e quello lavorativo. Le donne siciliane vivono in un sistema economico e culturale che non fa altro che costringerle alla schiavitù patriarcale e familista, che sta alla base delle violenze fisiche, morali e sessuali nei loro confronti, specie all’interno della famiglia.
Aumenta, nel frattempo, anche il numero di donne disoccupate e di donne che addirittura rinunciano a cercare un’occupazione, pur avendone bisogno. Le donne siciliane sono ancora troppo poco coinvolte nelle lotte che le riguardano ed è per questo che vanno incoraggiate ogni giorno, non solo l’8 Marzo, a scendere in piazza per poter impugnare la bandiera dell’emancipazione femminile e per conquistare quei diritti che apparentemente hanno già da decenni ma che in realtà non hanno ancora.
Viva l’8 Marzo!
Via il MUOS e il traditore Crocetta!
11 marzo 2015