Grande marcia di popolo a Niscemi
I No MUOS festeggiano il 4 aprile la sentenza del TAR di Palermo e i sigilli apposti alla base
I popoli in rivolta scrivono la storia. No Muos fino alla vittoria
Dal nostro corrispondente dell'Organizzazione di Caltagirone
Il 4 aprile si è svolta una grande manifestazione nazionale NO MUOS a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, per ribadire la disapprovazione delle masse siciliane e di tutto il popolo italiano all'impianto di guerra statunitense e per festeggiare "i nostri primi due traguardi", come dicono le "Mamme No Muos", riferendosi alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Palermo, che il 13 febbraio ha dato ragione al comune di Niscemi e stabilito che "l'installazione è illegittima ed abusiva" e al sequestro dell'impianto stabilito dalla Procura di Caltagirone.
Il corteo composto da circa 5000 manifestanti, provenienti da tutta la Sicilia e persino dal movimento NO TAV e che ha visto in prima fila le mamme niscemesi e i loro bambini, in testa quelli delle scuole elementari che reggevano i cartelli che componevano la scritta “Abusivo”, si è spinto fino al primo cancello della base americana, esprimendo la volontà di mantenere i sigilli apposti alla base da parte della magistratura calatina lo scorso 1 aprile, ma violati dai militari statunitensi che “hanno proseguito i lavori ed utilizzato le parabole", come scrivono in una nota i legali del coordinamento dei comitati NO MUOS.
Moltissimi erano i comitati da tutta la Sicilia, tra cui le mamme NO MUOS di Caltagirone, i No Basi – No radar della Sardegna, i No Triv, le donne del No Dal Molin di Vicenza, le associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e WWF, i gruppi pacifisti e cattolici, che reggevano decine di striscioni, tra cui “Ripudiamo il MUOS e le 46 antenne NRTF” e decine di bandiere.
I manifestanti lanciavano all'unisono la parola d'ordine “I popoli in rivolta scrivono la storia. No MUOS fino alla vittoria” e “mio nonno partigiano me l'ha insegnato, invadere la base non è reato”. In un clima di festa i giovani travestiti da indiani, in riferimento ai popoli indigeni del nord America cacciati e sterminati dal governo statunitense, si riprendevano la “nostra riserva” della Sughereta, appartenente al popolo italiano, cantando “Bella Ciao” e “Vitti na crozza” e scandendo parole d'ordine contro il governo Crocetta e i governo Renzi, che ha fatto ricorso contro la sentenza del Tar di Palermo. Presenti anche sindaci da tutta la Sicilia con i gonfaloni dei rispettivi comuni.
Alcuni degli attivisti, nonostante i muri creati dalle “forze dell'ordine” in assetto antisommossa, hanno svolto un'assemblea davanti ai cancelli della base e in maniera simbolica lanciato dei fumogeni all'interno della base statunitense.
Questa giornata di lotta è arrivata in un momento particolare per la storia della lotta al MUOS, infatti è seguita ad una sentenza del Tar che considera l'impianto satellitare abusivo e annulla le autorizzazioni concesse per la costruzione e dopo il sequestro della base da parte della procura di Caltagirone. Per questo è stata una grande e gioiosa manifestazione di popolo che ha coinvolto in primo luogo le masse popolari di Niscemi, tuttavia la lotta prosegue.
La reazione del governo del Berlusconi democristiano Renzi e di quello americano non è stata per niente positiva, in quanto hanno finalmente capito che il siamo davvero a un passo dallo smantellamento della base e che le lotte fatte dal comitato NO MUOS e dai suoi sostenitori hanno una legittimità sancita dai tribunali.
Infatti il ministero della Difesa, guidato dalla Rambo in gonnella del PD, Pinotti, ha presentato richiesta di sospensiva contro la sentenza del Tar e la discussione di tale procedimento è fissata per il prossimo 15 aprile di fronte al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo.
Evidentemente lo scontro tra le istituzioni borghesi nazionali e regionali da un lato e il movimento No MUOS dall'altro si sta alzando. Renzi e Crocetta, infatti, sono favorevoli al MUOS e a una politica guerrafondaia basata su micidiali armi e sistemi militari d'aggressione e rapina ai danni dei popoli e stanno usando tutti gli strumenti a loro disposizione. Dall'altro lato è evidente, anche da alcune parole d'ordine circolate nel corteo, come il “NO” ai progetti di guerra in Nord Africa e in Medio oriente, alla politica estera guerrafondaia del governo Renzi, alla partecipazione alla NATO, all'aumento della spesa militare, all'imposizione alla Sicilia del ruolo di portaerei nel Mediterraneo, che sta crescendo la coscienza antimperialista ed antigovernativa del movimento.
Il PMLI saluta con entusiasmo militante la manifestazione del 4 aprile e ha grande fiducia che presto il movimento arriverà a chiedere non solo dimissioni del traditore Crocetta, ma anche ad urlare “Spazziamo via il governo Renzi”!
E' questa infatti la strada giusta per fare abbassare la cresta alle istituzioni borghesi e guerrafondaie italiane e statunitensi che si sono mosse in un clima di illegalità e arroganza e porre una consistente ipoteca sul definitivo abbattimento delle antenne. Non ci resta che lavorare perché questi momenti di lotta vadano ad aumentare affinché ci conducano alla vittoria finale: lo smantellamento del MUOS e della base militare che lo ospita.
9 aprile 2015