Nasce una forza militare dei paesi arabi sunniti
"I leader arabi hanno deciso di concordare, in linea di principio, sulla formazione di una forza militare araba congiunta", per contrastare le minacce alla sicurezza regionale. Così annunciava il presidente egiziano ed ospite di casa Abdel Fattah al Sisi il
29 marzo al termine del vertice della Lega araba di Sharm el Sheikh. I leader dei paesi arabi hanno deciso di creare una forza militare congiunta, una sorta di Nato sunnita. Il vertice ha preso la decisione poitica i cui dettagli operativi saranno decisi in un nuovo summit da tenere antro il mese di aprile al quale parteciperanno anche i vertici militari delle rispettive forze armate.
Secondo Al Sisi questa forza militare dovrà intervenire nella regione al posto delle coalizioni succedutesi fin qui e guidate dai paesi occidentali e dovrà soprattutto far fronte a minacce come quella del cosiddetto terrorismo islamico. Al momento l'obiettivo dell'alleanza sembra però il contrasto alle iniziative della maggiore potenza regionale avversaria, l'Iran sciita del presidente Hassan Rohani. Che con l'accordo sul nucleare di pochi giorni dopo a Losanna e la sua partecipazione assieme all'imperialismo americano nella guerra allo Stato islamico punta a uscire dall'angolo nel quale era rinchiuso; in difficoltà sul piano interno per gli effetti delle sanzioni economiche e su quello estero per il suo traballante alleato, il regime siriano di Assad.
La coalizione militare “sunnita anti-sciita” costruita con i soldi dell'Arabia Saudita e delle altre petromonarchie del Golfo Persico e la forza militare dell'Egitto per contrastare l'espansione della "minaccia iraniana" e degli altri movimenti sciiti nella regione era stata caldeggiata in passato anche dal regime sionista di Tel Aviv e ha visto la luce forse non per una coincidenza pochi giorni dopo che la coalizione guidata dai sauditi aveva dato il via all'intervento nello Yemen in sostegno di Mansour Hadi, il presidente sunnita presente al vertice di Sharm el Sheikh che ha lasciato il paese dopo l'offensiva dei ribelli sciiti Houthi, sostenuti dall'Iran. Un intervento appoggiato dall'imperialismo americano che, come ha affermato il 7 aprile il sottosegretario di Stato americano Tony Blinken, sta incrementando la cooperazione a livello strategico con la coalizione sunnita.
9 aprile 2015