Manifestazioni contro il Ttip in tutto il mondo
Il 18 aprile si è svolta con successo la giornata di azione globale internazionale contro il TTIP, sigla del Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership), l'accordo di libero commercio in via di definizione tra Stati Uniti e Europa. In oltre 550 piazze in Europa, 74 negli Usa, 17 in Asia e Oceania, 12 in Centro e Sud America, 4 in Africa ci sono stati cortei, comizi, volantinaggi e iniziative pubbliche con lo slogan "Le persone e il pianeta prima dei profitti".
L'obiettivo della mobilitazione è quello di "fermare le trattative sulla liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti e promuovere una economia che serva allo sviluppo dei popoli e del pianeta", come era illustrato sul sito della campagna mondiale che ha promosso l'iniziativa cui hanno aderito migliaia tra organizzazioni della società civile, sindacati, associazioni di consumatori, ambientaliste, organizzazioni non governative, religiose e partiti per dire No al Trattato Transatlantico tra Stati Uniti e Unione Europea a pochi giorni tra l'altro dal nuovo Round negoziale segreto di deregolamentazione dei commerci il cui avvio era previsto per il 20 aprile.
Le proteste erano dirette contro il Trattato transatlantico TTIP ma anche contro l’accordo con il Canada, CETA, e il TiSA, il negoziato sulla liberalizzazione dei servizi.
In Italia ci sono state una quarantina di manifestazioni con cortei, flashmob con gli spettri a rappresentare un vero e proprio Trattato fantasma, invisibile ai più, e volantinaggi organizzati dal movimento Stop TTIP Italia cui hanno aderito ufficialmente il PMLI e “Il Bolscevico”. Fra le principali iniziative quella di Roma in piazza del Pantheon alla mattina e in piazza SS. Apostoli al pomeriggio, in Piazza Duomo a Milano, in via Lagrange a Torino, in piazza Nettuno a Bologna fino a quelle di Ponte Santa Trinita a Firenze e di Piazza Dante a Napoli.
Assieme alle manifestazioni è proseguita anche la raccolta di firme sulla petizione per fermare il TTIP, sulla quale "abbiamo raccolto già 1,7 milioni di firme a livello europeo e a ottobre le consegneremo a Bruxelles", informava il sito di Stop TTIP Italia.
“La mobilitazione del 18 Aprile - sottolineava Marco Bersani, tra i portavoce della campagna italiana - mostra come il movimento sia riuscito a rompere il muro di silenzio imposto de facto in Italia. Mentre in altri Paesi europei la questione tiene banco da tempo, il nostro Governo ha scelto di non metterlo in agenda per il dibattito pubblico, considerandolo come affare da addetti ai lavori". Per lavorare "tranquillamente" alle spalle delle masse popolari e dei lavoratori che ne usciranno penalizzati.
Una riprova viene da parte dei lavori e dalle risoluzioni di diverse commissioni del Parlamento europeo in vista dell Risoluzione che verrà votata nel prossimo giugno dall'assise di Strasburgo, nelle quali si chiede l’esclusione di settori specifici dal negoziato tra i quali i servizi pubblici, Ogm, pesticidi, clonazione animale; bocciata anche la proposta di istituire un arbitrato che permetterebbe alle imprese di denunciare i governi in caso di leggi e normative che mettano in pericolo i loro profitti.
22 aprile 2015