Chi prende il proprio posto di combattimento nel PMLI trasformi se stesso e la propria concezione del mondo in senso rivoluzionario
L'appello del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, rivolto ai nuovi militanti di cui mi onoro di fare parte, rappresenta una lucida e puntuale rossa analisi di quelli che devono essere i compiti di ciascuno di noi. Ogni militante deve essere un soldato politico rosso agli ordini del Partito e della sua struttura. Non possono esserci mezze misure. Il PMLI non ha bisogno di mere adesioni formali, di semplici iscritti così come non ha bisogno di individualisti alla ricerca di protagonismo e successo. No, il PMLI non ha bisogno di queste persone. Ogni iscritto del PMLI deve diventare e dev'essere un autentico rivoluzionario marxista-leninista disposto ad eseguire gli ordini del Partito e a posizionarsi dove il Partito gli indica.
Ogni militante deve avere a cuore il Partito, studiarlo e comprenderlo. Lo Statuto e il Programma generale del PMLI sono due testi fondamentali che ciascuno di noi deve conoscere a fondo e deve sapere applicare nella vita pratica di tutti i giorni. Lo Statuto è la struttura del Partito, ne definisce la forma e l'organizzazione. Il Programma è la linea politica, esso rappresenta l’applicazione puntuale e rigorosa del marxismo-leninismo-pensiero di Mao alla situazione concreta del nostro Paese e definisce gli obiettivi del Partito. Ogni militante deve avere la massima fiducia nel Partito e deve difenderne la struttura e la linea. Compito di ciascuno di noi è difendere il PMLI dai suoi nemici, siano essi interni o esterni. La borghesia con i suoi agenti mascherati continuerà a cercare di corrompere il Partito per trasformarlo in uno dei tanti partiti “comunisti” revisionisti o addirittura riformisti.
Per raggiungere questo scopo, soprattutto nel prossimo futuro quando il PMLI spiccherà il volo dal punto di vista organizzativo (dal punto di vista ideologico lo ha già spiccato da un pezzo), la classe dominante borghese utilizzerà qualsiasi mezzo. Ciascuno di noi deve essere pronto a svolgere il proprio ruolo e adempiere ai propri compiti sia nell’ambito delle attuali “tutele” democratico-borghesi sia se la situazione degenerasse e la borghesia rispolverasse forme autoritarie o dittatoriali aperte.
Quello che il Segretario generale compagno Giovanni Scuderi chiede a tutti noi è di essere fermi nella difesa del PMLI. In un Partito come il nostro, deve regnare la massima disciplina rivoluzionaria. Lo spontaneismo e la libera iniziativa sono delle forme borghesi e piccolo-borghesi non ammissibili. Nessuno di noi può decidere i propri compiti che devono essere assegnati dal Partito, sulla base delle possibilità e delle competenze di ciascuno di noi e sulla base delle sue necessità.
Per un vero marxista-leninista non esistono lavori nobili e gloriosi e lavori umili e degradanti. Il lavoro dei compagni che all’ombra dei riflettori, rimanendo sconosciuti e anonimi, “tirano la carretta” è per il Partito importante esattamente come quello svolto dai militanti che in testa ad un corteo sventolano le rosse bandiere dei Maestri e del Partito. In una macchina perfettamente funzionante la più piccola rotella, il più piccolo ingranaggio, hanno la stessa importanza del motore centrale che per adempiere alla sua funzione necessita dell'azione di tutti i componenti, anche quelli all'apparenza più insignificanti. Una Ferrari da corsa non si ferma soltanto se il motore smette di funzionare, può bastare un semplice bullone avvitato male a determinare un guasto, anche grave! Anche nel Partito è così. Il più piccolo e umile militante che svolge bene gli incarichi che gli sono affidati, esattamente come un piccolo ingranaggio ben oliato e perfettamente funzionante, è importante come un rivoluzionario della prima linea. La massima gratificazione per un militante marxista-leninista è sapere di essere al servizio del proletariato, del suo Partito e della causa rivoluzionaria.
In un partito autenticamente marxista-leninista come il PMLI il singolo, sia esso un militante o un dirigente, non conta nulla se agisce nell'individualismo o nello spontaneismo. Il compagno Scuderi coglie nel modo più preciso questo aspetto fondamentale e più che giustamente riporta le lungimiranti parole del Presidente Mao: “i veri eroi sono le masse, mentre noi siamo spesso infantili e ridicoli. (…) il popolo e solo il popolo è la forza motrice che crea la storia del mondo
”. Il compagno Scuderi afferma che nel PMLI ciascuno è allievo e maestro. Per essere buoni maestri ed educare le masse e le future generazioni alla causa rivoluzionaria dobbiamo però essere prima dei buoni allievi. Abbiamo tutto da imparare dalle masse, dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao e dal Partito. Nessuno di noi deve mai stancarsi di imparare con costanza e umiltà, così da potere essere a nostra volta dei buoni maestri. Ecco con quali parole il grande Maestro del proletariato internazionale, Stalin, definiva se stesso: “Per ciò che mi riguarda, io sono soltanto un allievo di Lenin e scopo della mia vita è l’esserne un degno allievo. (…) Il compito a cui io dedico la mia vita consiste nell’elevamento di una classe, e propriamente della classe operaia
”.
Il compagno Scuderi con il suo appello ci ha regalato una vera analisi scientifico-materialista del tutto scevra dall’idealismo borghese. Così come nella natura non esistono sostanze pure così, nel Partito, non ci sono marxisti-leninisti puri. Marxisti-leninisti non si nasce ma si diventa militando nel Partito. La militanza marxista-leninista è un percorso che deve farci abbandonare la scuola della borghesia per sposare quella del proletariato, e questo è un percorso difficile e irto di ostacoli. Viviamo in una società capitalistica in cui la classe dominante borghese detiene il potere politico che esercita con pugno di ferro tramite le sue corrotte Istituzioni. La borghesia non si limita a controllare la società da un punto di vista materiale, la sottomette anche con la propria “cultura” e la propria ideologia.
Le masse e noi stessi subiamo costantemente un vero e proprio bombardamento ideologico finalizzato a corrompere le nostre coscienze proletarie trasformandoci in burattini da spremere fino all’ultima goccia di sangue. Individualismo, edonismo, egoismo, religione, razzismo, sessismo, liberalismo, liberismo, carrierismo. Ecco alcuni dei molti proiettili, spesso rivestiti di zucchero come diceva Mao, che la borghesia ci scaglia quotidianamente contro! Nessuno di noi è immune a queste nefaste influenze che, inevitabilmente, ci portiamo dietro anche all'interno del Partito. Il Partito è ideologicamente puro e immacolato? No, non lo è. Sarebbe errato avere del Partito una visione idealistica e metafisica. Il Partito vive le contraddizioni della società e ne subisce il riflesso. Sarebbe idealismo considerare il Partito immune dal riformismo, dal revisionismo e dall'influenza della borghesia. Tutti noi, tutti i membri del PMLI dal Comitato centrale e dall'Ufficio politico alla più piccola cellula, dobbiamo tenere sempre alta la vigilanza rivoluzionaria e, come giustamente afferma il compagno Scuderi, rispettare scrupolosamente il centralismo democratico. La rivoluzione è una gara di resistenza e solo un gioco di squadra perfettamente organizzato può garantirci la sua realizzazione.
Il PMLI è un Gigante Rosso nella mente e, per tramite dei suoi Documenti e de “Il Bolscevico”, è una rossa fucina che continua a produrre e aggiornare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao alla situazione attuale. Il PMLI non è ancora un Gigante nel corpo, a causa delle difficoltà finanziarie e del numero ancora troppo limitato di militanti e di cellule. Il cammino organizzativo è ancora lungo e dobbiamo intraprenderlo con il passo fermo e costante del montanaro, sempre pronti però alla corsa rapida se ce ne fosse necessità.
Lo sviluppo delle contraddizioni del capitalismo, la guerra imperialista, una svolta autoritaria da parte della classe dominante borghese.
La lotta di classe potrebbe riprendere improvvisamente vigore e il Partito potrebbe svilupparsi in modo rapido, rapidissimo. Ogni militante deve essere pronto anche a questa eventualità e deve essere pronto, se il Partito lo ritiene necessario, ad assumere importanti incarichi a cui deve essere preparato fin da ora. Il PMLI è al momento un partito piccolo dal punto di vista strettamente numerico. La sua stazza è minuta ma l'ossatura è robusta, solida come la roccia e può e deve essere in grado di svilupparsi rapidamente. Proprio per questo motivo ogni singolo militante del Partito deve essere un soldato politico rosso con una preparazione ideologico-politica e delle competenze organizzative tali da potersi rapidamente trasformare in un ufficiale politico rosso quando, mutate le attuali condizioni, migliaia e persino decine di migliaia di rossi rivoluzionari faranno a gara per entrare nel PMLI.
Mario - Firenze
29 aprile 2015