Intervista della Redazione di Napoli de “Il Bolscevico” al responsabile campano “Salute e vita” e a un legale di alcuni Comitati per l’ambiente
Forte e Consoli: “Nessun candidato alle regionali rappresenta i comitati ambientali in lotta”
“Nessun salotto buono e pulito: Salerno e’ inquinata come Pechino. Caldoro e De Luca due facce della stessa medaglia. il movimento 5 stelle ha abbandonato la piazza e le lotte ambientali”
Redazione di Napoli
Il 28 marzo scorso a Napoli presso il Centro Direzionale si è svolta l’inaugurazione della sede di Napoli dell’Associazione consumatori “Help!” il cui responsabile, Lorenzo Forte è uno dei leader campani dei Comitati ambientali e fondatore del Comitato “Salute e Vita” che ha organizzato negli ultimi anni numerose iniziative e manifestazioni nel salernitano. Battaglie dedicate soprattutto a sottolineare che Salerno è tutt’altro che il salotto buono e pulito che l’ex neopodestà De Luca ciancia da tempo di dire, ma un luogo inquinatissimo a causa anche delle famigerate Fonderie “Pisano”, condannate dal Tribunale di Salerno per danni ambientali molto gravi. L’Associazione ha concordato con la Redazione di Napoli de “Il Bolscevico” un'intervista sulla situazione ambientale in Campania, alla presenza anche del nuovo responsabile napoletano, l’avvocato Felice Consoli, già in diversi processi su questioni simili, come quello relativo alle vittime del quartiere di Bagnoli dell’amianto, che vede imputati alcuni papaveri della vecchia amministrazione del rinnegato Bassolino, e quello “Terna” sulla centrale elettrica tra la provincia di Salerno e la Basilicata, con una rivolta molto forte dei Comitati ambientali che si costituiranno parte civile nel processo. Ad intervistarli per la Redazione napoletana, il compagno Andrea, Segretario della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI.
Di seguito ampi stralci dell’intervista che è durata circa un’ora.
Qual è la storia e come nasce il Comitato “Salute e Vita”?
Lorenzo Forte: “Il Comitato nasce in una assemblea pubblica molto partecipata nel 2004 e rinasce il 17 novembre 2013 che riguardava le inchieste sulle Fonderie 'Pisano' di Salerno per reati ambientali. All’epoca ero consigliere comunale del PRC e raccolsi le proteste popolari formando un movimento che appunto chiamammo 'Salute e Vita' facendo partire una inchiesta giudiziaria, con un mio esposto in Procura, che si concluse con un nulla di fatto nel 2007, atteso che le Fonderie patteggiarono una pena di 4.900 euro di multa circa, nonostante i gravissimi capi di imputazione. Il Comitato ha una flessione a causa delle ripetute morti per tumore dei suoi fondatori e aderenti e, approfittando di questo momento di assenza, la Regione Campania guidata da Caldoro nel 2012, di comune accordo, in una conferenza di servizi, con tutte le istituzioni locali, incluso il comune guidato dal sindaco Vincenzo De Luca, concessero alla famiglia Pisano l’AIA (l’attuale VIA, ndr
), ossia l’Autorizzazione Integrata Ambientale, che dà, appunto, l’autorizzazione ad emettere i fumi entro i parametri stabiliti per legge. Dal 2008 al 2011 ci fu una nuova inchiesta giudiziaria che ha riportato la chiusura della fabbrica con capi di imputazione che andavano dall’immissione in atmosfera di metalli pesanti cancerogeni per la salute umana, con forni a carbone ed elettrico con captazione di fumi non a norma, ed immissione di fumi che andavano fuori le autorizzazioni e i parametri di legge stessi; tutti mettevano in pericolo la vita umana dei cittadini e dei lavoratori. Tra l’altro l’AIA venne concessa in una zona di trasformazione urbana già dal 2006 dal piano regolatore dell’epoca, con costruzioni di tipo residenziale e commerciale con delocalizzazione della zona industriale, e quindi un’autorizzazione contraddittoria ed illegittima”.
Cosa propone la vostra piattaforma di lotta sui rifiuti e cosa proponete a riguardo delle fonderie Pisano? Qual è il vostro rapporto con le altre realtà di lotta contro le “acciaierie Pisano” e dei Comitati di lotta sparsi in Campania?
Lorenzo Forte: “In questi anni ci siamo occupati della questione della salute e dell’ambiente ma anche del lavoro all’interno delle Fonderie 'Pisano', visto le non poche morti di lavoratori che avvenivano in una età tra i 50 e i 60 anni, ancora ora, intervistando le vedove degli operai quasi tutti morti per tumore. In questi anni il nostro Comitato ha incontrato tutte le istituzioni locali, facendo nascere un tavolo tecnico di monitoraggio ambientale, in particolare la giunta Caldoro e l’assessore all’ambiente Romano, con De Luca quando era ancora sindaco, con Realacci a livello nazionale per rivendicare i due diritti fondamentali, ambientale e del lavoro, per la salvaguardia sia della salute, ma anche dei non pochi posti di lavoro. Voglio qui sottolineare l’assenza quasi totale di monitoraggio da parte dell’Arpac e la necessità dei Comitati per l’ambiente di denunciare la sempre più grave situazione ambientale. La giunta De Luca ha fatto una chiusura netta e non ci ha dato una mano per fornire una adeguata delocalizzazione delle Fonderie: anche la trasmissione 'Report' si è occupata della questione salernitana con una inchiesta, grazie anche al nostro contributo. Abbiamo dimostrato che le polveri che arrivano al centro di Salerno, alla stazione, a piazza Portanova, al Torrione riguardano quasi tutta la città e le immissioni superano di tre volte quello che la legge prevede come massimo, grazie ad una centralina che è stata messa, su nostre insistenze, dall’Arpac: siamo arrivati a valori simili ad una delle metropoli più inquinate del mondo come Pechino. A Coperchia, nel comune di Pellezzano, in provincia di Salerno, a due passi dalla fabbrica, su 3.500 abitanti abbiamo già almeno 10 casi di leucemia, di cui un bambino di sei anni, una ragazza di 19 anni che è purtroppo morta e una ragazza di 18 anni che è in lotta contro questa terribile malattia.
Il rapporto con le altre realtà è ottimo, basti pensare al corteo del 27 settembre scorso con quasi un centinaio di associazioni e comitati che hanno aderito, tra cui la CGIL, Lega Ambiente regionale, il Comitato salute e ambiente campano, Stop Biocidio, Comitato Terra dei Fuochi che hanno sfilato nel centro della città di Salerno. Noi siamo per la raccolta differenziata porta a porta, per i 'rifiuti zero' e contro gli inceneritori che non risolvono assolutamente il problema, sono antieconomici e strumento del malaffare. La raccolta differenziata ora non va bene proprio perché i rifiuti vengono lasciati comunque nei bidoni per strada in attesa di essere raccolti e non è attivata la raccolta porta a porta come proponiamo noi dei Comitati ambientali”.
A riguardo delle acciaierie Pisano chiedete la sola delocalizzazione e chiusura oppure avete un piano alternativo?
Forte: “Noi chiediamo l’immediata sospensione delle attività delle Fonderie. Non capiamo perché questa delocalizzazione non avviene: il piano regolatore, voluto dalla giunta De Luca, ha fatto un proprio regalo alla famiglia Pisano che permette di fare 300 appartamenti residenziali dal cui guadagno vi sarà la possibilità da parte dei Pisano di aprirsi una nuova fabbrica senza alcuna spesa. Ricordiamoci anche quello che fece De Luca per Gianni Lettieri (poi candidato a sindaco per la coalizione di 'centro-destra' nel 2011, ndr
) nel 2004: nella stessa area dove esistevano le Fonderie 'Pisano' per garantire l’occupazione e grazie all’intercessione di Isaia Sales, di fare delle varianti urbanistiche per favorire la MCM di Lettieri, la fabbrica delle cotoniere meridionali. A Lettieri fu letteralmente regalato un territorio con indici di edificabilità superiore alla legge, praticamente raddoppiandoli da 3,5 di volumi esistenti come zona industriale a 7,2 in una zona residenziale. Chiaramente la famiglia Pisano, visto il regalo che il nuovo piano regolatore proposto da De Luca aveva fatto a Lettieri, voleva essere ripagata con la stessa moneta avendo indici di edificabilità uguali o maggiori di quelli poi concessi allo stesso Lettieri. Le responsabilità della giunta De Luca sono enormi, nonostante l’assessore ambientale Francesco Saverio D’Ambrosio votò contro alle varianti contestate anche dai Comitati ambientali salernitani che proponevano una delocalizzazione mai accettata dalla giunta. Chiaramente Lettieri ricambiò, con i seguaci di Nicola Cosentino, il favore a De Luca sostenendolo nella prima candidatura a presidente della Regione Campania”.
Che bilancio fate della giunta Caldoro e, in particolare, dell’assessore all’ambiente Romano?
Felice Consoli: “A fronte di proclami fatti dalla giunta regionale Caldoro, non abbiamo alcun riscontro reale in termini di politica ambientale che effettivamente fanno gli interessi dei cittadini. Nella vicenda dell’amianto, che ci vede legali in un processo contro la vecchia giunta comunale, abbiamo denunciato la giunta Caldoro che non ha istituito alcun registro dei mesioteliomi, strumento fondamentale per verificare se in una certa area vi sono insorgenze di tumori collegate alla presenza dell’amianto, individuando non solo le zone inquinate dove le persone si ammalano di mesiotelioma pleurico, l’unico tumore per cui è previsto la prova scientifica di un nesso di causalità tra l’esposizione all’amianto e il mesiotelioma, ma anche avere una funzione preventiva, perché individuate le aree inquinate dovrebbe fare una attività di prevenzione sul territorio che è funzionale al piano ambientale previsto in regione.
La giunta Caldoro non ha fatto nulla a riguardo: basti guardare il sito di Bagnoli-Coroglio altamente inquinato sul fronte dell’amianto e non solo. La mancanza di un registro di mesiotelioma alle famiglie, vittime dell’amianto, è uno dei motivi per cui si possa accertare con certezza medica che un soggetto si sia ammalato effettivamente di mesiotelioma pleurico, vanificando ciò che è contenuto nella legge di stabilità dove ai familiari è possibile accedere ad un fondo per avere il giusto ristoro come vittime, appunto, dell’amianto. La mancanza di questo registro in Campania è uno dei motivi, non si può accertare con certezza medica che un soggetto si sia ammalato: questa mancanza impedisce e impedirà a questi cittadini di accedere al fondo vittime dell’amianto, nonostante sulla carta la legge lo preveda”.
Per quanto riguarda De Luca e la sua esperienza a Salerno, che giudizio ne date in generale e sul fronte ambientale?
Forte: “Basta guardare soltanto le candidature che hanno proposto per le elezioni regionali sia Caldoro che De Luca per capire che non vi sono le volontà politiche per affrontare i problemi ambientali. De Luca non viene affatto da una cultura ambientale né sa cosa significa avere una seria politica ambientale e lo ha dimostrato nella sua quasi ventennale esperienza come sindaco di Salerno. La raccolta differenziata fu proposta dai Comitati ambientali dal 2001 in poi non è presente nel piano regionale campano e non è aggiornata alla reale situazione dei rifiuti: trattasi di un piano obsoleto e vecchio. De Luca si è accorto della raccolta differenziata in grave ritardo e l’ha fatta partire nel 2006-2007 ma solo in chiave di contrapposizione alla componente bassoliniana nel PD. Non è un caso che De Luca è assolutamente favorevole all’inceneritore al punto da affermare che quello di Salerno sarebbe stato il 'più bel inceneritore d’Europa'. Insomma posso dire senza ombra di dubbio che De Luca sul fronte ambientale si propone anche peggio della giunta uscente Caldoro che almeno ci ha ricevuto, salvo poi disinteressarsi completamente dell’ambiente anche lui. Quel poco di politica ambientale che ha fatto la giunta uscente è stato grazie alla spinta dei Comitati ambientali territoriali, mai ricevuti da De Luca, men che meno i familiari vittime dell’inquinamento. Sulla questione ambientale, sulla Terra dei Fuochi e sulla Fonderie Pisani De Luca non dice nulla! Devo sottolineare negativamente anche il Movimento 5 Stelle che tramite i suoi parlamentari sono stati gli unici a fare interrogazioni al ministro della Salute sulla questione ambientale in Campania. Sul territorio c’è stata una assenza di questo Movimento, penso alla manifestazione di settembre a Salerno che ha visto tutti i Comitati ambientali campani e l’associazionismo ambientalista. Ritengo che la politica sia una cosa seria e non serve solo avere la fedina penale pulita: ho molto dubbi anche sulla candidata alla presidenza della Regione, una perfetta sconosciuta sul territorio come Valeria Ciarambino”.
Quali sono le vostre idee in merito ai metodi di lotta da applicare nella battaglia per il territorio e l’ambiente?
Consoli: “I diversi candidati che chiederanno i voti alle prossime elezioni regionali non rispondono, nei loro programmi, alla richiesta di politica ambientale manifestata dai Comitati ambientali. Caldoro e De Luca considerano, anzi, l’ambiente come merce di scambio elettorale mentre il Movimento 5 Stelle è stato spesso assente nelle assemblee e nelle piazze. Non crediamo di preoccuparci di scegliere quello o quell’altro candidato: il nostro livello politico è quello della piazza, le avanguardie dei Comitati e i Comitati ambientali stessi, che hanno sollevato la questione ambientale concretamente laddove le istituzioni sono assolutamente lontane. Dopo la grande manifestazione 'un fiume in piena' abbiamo deciso di fare politica tra la gente, tra i cittadini, ottenendo fi più fuori le istituzioni che dentro”.
Forte: “Concordo con Consoli. I politici, al di là di ogni colore, nascondono sotto il tappeto la grave questione ambientale, al punto da avere una identità nelle politiche ambientali nel programma di Caldoro e De Luca per le prossime elezioni regionali. Il Movimento 5 Stelle non può limitarsi alla semplice interrogazione parlamentare: non basta affatto! Io avrei occupato la stanza del ministro Lorenzin! Il movimento ha ottenuto più in piazza pressando fuori al palazzo le giunte locali, destando la attenzione dei mass media anche nazionali. Pochi minuti fa mi è giunto un messaggio da una mia amica che mi annunciava la morte di un uomo di 46 anni per tumore: io su questo devo ragionare, costringendo la politica a confrontarsi con la realtà dei Comitati ambientali, soprattutto sotto campagna elettorale”.
L’impegno del governo Renzi vi ha soddisfatto?
Consoli: “non c’è nulla, solo promesse, fumo negli occhi, ma veramente sulla politica ambientale non vi è veramente nulla, l’azione del governo Renzi è fallimentare”.
Forte: “siamo passati dall’immobilismo del governo Letta allo stravolgimento della Costituzione da parte di Renzi contrastando gli interessi della comunità: basta vedere non solo l’ambiente, ma anche la legge elettorale. Anche la riforma sui reati ambientali dimostra la pericolosità di questo governo che è a favore dei ricchi e contro i poveri, contro la popolazione. Anche il mio giudizio su Renzi e il suo governo è assolutamente negativo”.
13 maggio 2015