Renzi lo impone senza primarie
Candidato dal PD a Bolzano l'ex Dc indagato e sostenuto da riciclati berlusconiani e leghisti
Diserta le urne il 42,23% dell'elettorato (+8%)
Alle elezioni che si sono svolte lo scorso 10 maggio, per rinnovare il consiglio comunale e il sindaco di Bolzano, Renzi ha imposto da Roma la candidatura del sindaco uscente del capoluogo altoatesino Luigi Spagnolli, designato senza primarie.
Il sindaco uscente, ex democristiano passato alla Margherita e quindi al PD, ha così formato la Lista civica per Spagnolli appoggiata dal PD, dal Partito socialista, di Projekt Bozen-Noi Bolzano e dalla Svp, e ha così superato il primo turno con il 41,58% dei voti validi. Si pensi che al PD aveva di recente aderito l'ex leader leghista Elena Artioli.
Spagnolli, pur di prendere voti, ha imbarcato nella sua lista civica anche Robert Oberrauch, ex berlusconiano del Pdl sconfitto alle elezioni del 2010, e Claudio Degasperi, ex consigliere leghista, entrambi convertiti alla fine dello scorso anno al partito di Renzi.
Spagnolli è anche indagato per abuso in atti di ufficio, accusato dalla Procura di Bolzano di aver firmato il rilascio di una concessione per l'ampliamento di un centro commerciale nonostante il parere contrario della commissione urbanistica e in presunta violazione delle norme urbanistiche.
Ma il vero trionfatore di questa tornata elettorale è stato l'astensionismo: ha disertato le urne il 42,23% dell'elettorato, con un balzo di circa +8%.
13 maggio 2015