Lo denuncia il governatore di Bankitalia
Oltre 1 miliardo di persone in estrema povertà
Ciascuno di essi vive con meno di 1,25 dollari al giorno
All’indomani della strage di migranti nel mar Mediterraneo, giunge la voce del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in un preoccupato intervento a Washington al Development Committee, nella riunione periodica dei governatori della Banca Mondiale. Non usa mezze parole Visco: “E' inaccettabile che nel mondo ci siano ancora oltre un miliardo di poveri”. Il governatore stigmatizza i pessimi sforzi indirizzati verso le zone più disagiate, dove la miseria è particolarmente diffusa con milioni di persone senza accesso all'acqua corrente o potabile, senza servizi igienici, con un futuro compromesso anche a causa delle guerre imperialiste. “La Banca mondiale – continua Visco - dovrebbe svolgere un ruolo unico nel rendere disponibili risorse lì dove non operano altre istituzioni finanziarie: nei Paesi più poveri e nelle regioni colpite dai conflitti”. In sostanza, il governatore di Bankitalia bacchetta le istituzioni, cominciando dalla Banca mondiale, che poco hanno fatto per fronteggiare l'indigenza esistente nel pianeta: “molti Paesi restano indietro, e non possiamo fermarci”.
Il monito di Visco è contenuto anche nel comunicato finale del Development Committee, che esorta Banca Mondiale e Fondo monetario internazionale a lavorare nella prospettiva di “dare un sostegno significativo, dove possibile, ai Paesi più in tumulto, come quelli del Medio Oriente e nel Nord Africa”. A fare da eco all’appello del governatore di Bankitalia è anche il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, che esorta ad accelerare sulla strada della riduzione del numero di persone che vivono in difficoltà nei Paesi più poveri: si pensi che nel mondo ci sono 800 milioni di persone che ogni sera vanno a letto affamate. E dunque bisogna “mettere fine alla fame nel mondo, alla malnutrizione di bambini può avere un impatto su altri temi importanti”, afferma Yong Kim.
Fame e povertà che potranno essere eliminate solo nel socialismo e con la distruzione del capitalismo. Nel frattempo risulta fondamentale che gli eserciti interventisti dei paesi imperialisti vengano immediatamente ritirati nei paesi dove non solo hanno peggiorato le condizioni economiche e sociali, aumentato le sofferenze della popolazione civile, ma ha fatto lievitare in maniera impressionante il numero di rifugiati e di migranti che chiedono asilo politico tentando disperatamente di approdare sull'altra sponda del Mediterraneo trovando troppo spesso una terribile morte.
27 maggio 2015