In pochi mesi 5 rinvii a giudizio per il garante del Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi
Verdini sarà processato per bancarotta fraudolenta
La procura della Repubblica di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di bancarotta fraudolenta per l'allora garante del Patto del Nazareno Denis Verdini. E questo è il quinto processo che il deputato di Forza Italia deve affrontare come imputato dopo altri quattro rinvii a giudizio che gli sono piovuti addosso nell'arco di pochi mesi.
Stavolta l'accusa di bancarotta per Verdini riguarda il fallimento lo scorso anno della Società Toscana di Edizioni, casa editrice del Giornale della Toscana di cui Verdini era socio di maggioranza e, come ha dimostrato l'indagine della procura del capoluogo toscano, anche amministratore di fatto.
Dovranno affrontare insieme a lui il processo di fronte al tribunale di Firenze anche l'ex componente del consiglio di amministrazione della Società Toscana di Edizioni Massimo Parisi (deputato di FI), l'ex presidente della stessa società Girolamo Strozzi Frescobaldi rimasto in carica fino al 2008, l'ex membro del cda Enrico Luca Biagiotti ed il liquidatore della società Pierluigi Picierno.
Secondo l'accusa gli indagati realizzarono precisi atti di distrazione del capitale sociale dalla società editoriale provocandone la bancarotta, come ad esempio la vendita da parte di Verdini e Parisi nel 2004, con contratto preliminare e per un totale di 2.600.000 euro, alla Società Toscana di Edizioni di quote di un'altra società, la Nuova Toscana Editrice srl, dotata di un capitale sociale di soli 62.000 euro e oberata, secondo il bilancio del 2001, di debiti complessivi per 660.260 euro e che nel 2004 risultava in perdita per 839.436 euro.
Inoltre, poiché per l'accusa la Società Toscana di Edizioni si trovava a sua volta in uno stato di difficoltà economica fin dalla sua costituzione e registrava nell'anno 2004 una perdita che aveva intaccato il capitale sociale, questa operazione per gli inquirenti è priva di valide ragioni economiche nell'interesse della casa editrice. L'operazione poi proseguì con il versamento da parte della Società Toscana di Edizioni sui conti bancari personali di Verdini e Parisi di 1.300.000 euro ciascuno, versamento che fu effettuato in data antecedente alla stipulazione del contratto definitivo con la Nuova Toscana Editrice, contratto che peraltro non fu mai stipulato né risulta che la Società Toscana di Edizioni abbia mai fatto valere le sue ragioni contro Verdini e Parisi, fatto questo che dimostra inequivocabilmente che l'impresa era di fatto gestita da Verdini e Parisi. Successivamente, nel giugno 2009 la casa editrice cedeva quel contratto preliminare - peraltro mai perfezionato e comprensivo della posizione creditoria verso Verdini e Parisi - al prezzo di 2.600.000 euro agli imprenditori Antonella Pau e Giuseppe Tomassetti che si obbligarono a sottoscrivere un aumento di capitale di 200.000 euro entro il 31 dicembre 2010 e versarono 800.000 euro tra giugno e dicembre 2009 senza offrire garanzie per il prezzo residuo.
E' chiaro quindi che l'operazione economica fu fatta da Verdini e Parisi, con la compiacenza degli altri amministratori Strozzi Frescobaldi e Biagiotti e la successiva distrazione interessata del liquidatore Picierno che non mosse rilievi durante la procedura fallimentare, solo per rendere definitiva l'attribuzione di 2.600.000 euro a Verdini e Parisi.
Verdini, oltre a questo, ha in corso altri quattro processi, delle cui vicende già il nostro giornale si è occupato.
C'è quello con l'imputazione di corruzione in concorso con Cosentino (P3) per cui è stato rinviato a giudizio il 5 novembre scorso la cui prima udienza si è celebrata il 5 febbraio davanti alla nona sezione penale a Roma (si veda Il Bolscevico
del 18 dicembre 2014) e quello con l'imputazione di truffa ai danni dello Stato in concorso con Parisi (Credito Cooperativo Fiorentino) per cui è stato rinviato a giudizio lo scorso luglio la cui prima udienza si terrà al Tribunale di Firenze il prossimo il 21 aprile (si veda Il Bolscevico
del 7 agosto 2014). Inoltre Verdini dovrà rispondere il prossimo 10 aprile alla settima sezione penale del tribunale di Roma dell'imputazione di corruzione in concorso con l'ex ministro Matteoli (appalto della Scuola Marescialli della guardia di finanza di Firenze) a seguito del rinvio a giudizio dello scorso 19 novembre per un filone dell'inchiesta sui grandi appalti che risale al 2009 (si veda Il Bolscevico
dell'8 aprile 2010) e infine non si dimentichi che lo scorso 9 gennaio si è tenuta all'ottava sezione penale del Tribunale di Roma la prima udienza del processo che vede Verdini imputato del reato di finanziamento illecito ai partiti per una plusvalenza di 18 milioni di euro realizzata nella compravendita di un immobile in via della Stamperia (si veda Il Bolscevico
del 9 ottobre 2014).
27 maggio 2015