Pretendeva mazzette per appalti, permessi e concessioni
Arrestato il sindaco di Marino, a capo di “un sistema di corruzione”
Lo scorso 9 aprile, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari Fabio Silvagni, sindaco di centrodestra di Marino, eletto il 25 maggio di un anno fa grazie alla vittoria della “Coalizione dei Moderati” con il 54,1% dei voti.
Insieme a lui sono finiti ai domiciliari il dipendente comunale Bruno Saccavino, l'assistente capo della polizia stradale Gianluca Tomasi e gli imprenditori David Biancifiori e Gino Ferrazza indagati insieme al sindaco e come lui ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di corruzione e peculato.
E' stato anche perquisito l'edificio del Comune e l'ufficio del sindaco, con il sequestro di documentazione.
Le indagini sul sindaco - dirette dal procuratore della Repubblica di Velletri Francesco Prete - iniziarono un anno fa, immediatamente dopo il suo insediamento: infatti Silvagni non fece neppure in tempo a varcare la porta del Municipio che in Procura già giungevano notizie di reato a suo carico riguardanti, tra l’altro, la realizzazione di un punto vendita della catena Burger King per un valore di circa 3 milioni di euro, per il quale il primo cittadino avrebbe rilasciato illecitamente e in un tempo brevissimo, con la complicità dell'impiegato comunale e del poliziotto, l'autorizzazione al cambio di destinazione d'uso (da artigianale a commerciale) in cambio dell’assunzione di persone da lui indicate, alle quali aveva promesso un posto di lavoro prima delle elezioni, per garantirsi quindi un ritorno politico ed elettorale.
A fronte quindi dei permessi necessari per avviare l'attività commerciale l'imprenditore David Biancifiori e il suo socio occulto Gianluca Tomasi - quest'ultimo appartenente alla sottosezione della polizia stradale di Albano Laziale e in aspettativa per malattia da circa un anno - assumevano nell'esercizio commerciale, come pattuito con il sindaco, una ventina di persone da lui segnalate, ma versavano anche nelle casse comunali somme di denaro sotto forma di
sponsorizzazione di eventi organizzati dall'ente.
Il poliziotto si preoccupava anche, a quanto pare con scarso successo, di verificare se alla procura di Velletri ci fossero in corso inchieste sull'operato del sindaco.
Silvagni poi è stato anche ritenuto responsabile dai magistrati di Velletri di un ulteriore episodio di corruzione in relazione a un mandato di pagamento emesso dal comune di Marino per lavori appaltati dall'amministrazione ed effettuati da un'impresa edile locale: infatti l'inchiesta ha appurato il personale interessamento del sindaco per l'emissione da parte dei suoi uffici di un mandato di pagamento di una somma di 100.000 euro, in favore dell'imprenditore edile Gino Ferrazza, per lavori affidatigli dal Comune. In questo caso il sindaco, sempre secondo l'accusa, avrebbe personalmente beneficiato di una somma di denaro pari al 3% di quella liquidata all'imprenditore, suddivisa con il dipendente comunale Bruno Saccavino, suo complice.
Sempre al sindaco viene inoltre contestato dalla procura il reato di induzione indebita a corrispondere utilità a pubblico ufficiale, in quanto sollecitava i vari imprenditori locali, interessati a ottenere permessi di costruire, a versare nelle casse comunali la somma di euro 1.200 da utilizzare per finanziare le iniziative del Comune, in particolare feste e sagre, prospettando loro il diniego dei permessi in caso di mancata adesione alla richiesta. Anche in questo caso è evidente lo scopo, da parte del sindaco, di accrescere il proprio consenso elettorale.
Infine al sindaco viene anche contestato il reato di peculato poiché accusato di essersi ripetutamente appropriato. per usi strettamente personali, di carburante destinato al parco auto del Comune di Marino.
10 giugno 2015