Raul Castro ritorna all'ovile, folgorato sulla via del Vaticano
Pane e cacio col neoduce Renzi
"Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del Papa. Leggo tutti i suoi discorsi. Se continua a parlare così io ricomincerò a pregare e tornerò alla Chiesa cattolica. Lo dico sul serio, io sono del partito comunista che non ha mai ammesso i credenti, anche se ora si sono fatti passi avanti", affermava il presidente cubano Raul Castro Ruz, fratello di Fidel, il 10 maggio scorso al termine dell'incontro con papa Francesco a Roma. Una visita avvenuta in forma strettamente privata nello studio del Pontefice nell'aula Paolo VI che rappresenta il ritorno all'ovile dell'imbroglione Raul, folgorato evidentemente sulla via del Vaticano. E sigillato dalla promessa che "quando il Papa visiterà Cuba assisterò a tutte le messe che celebrerà”.
Il legame di Cuba col Vaticano si sviluppa anche a livello religioso dopo quello politico che era già molto stretto fin dai tempi dei precedenti papi dichiaratamente reazionari e Fidel, come registrato nelle visite vaticane a Cuba. E il legame politico si rafforza in merito alla "riconciliazione" tra Cuba e gli Usa di Obama, argomento sul quale il pontefice si era impegnato direttamente nella mediazione tra i due presidenti inviando tra l'altro a Washington una lettera in cui chiedeva di far ripartire il dialogo. E Raul gliene rendeva merito: "Ho ringraziato il Santo Padre per il prezioso contributo al disgelo tra Stati Uniti e Cuba”.
Lasciate le mura del Vaticano, Raul proseguiva la visita con l'incontro governativo previsto con Renzi, al termine del quale in una conferenza stampa congiunta si dimostrava pane e cacio col neoduce italiano. Raul definiva “importante” la riunione con il primo ministro italiano "nella quale abbiamo parlato di tutto, dei tempi passati, dell’attualità e delle relazioni che storicamente i cubani hanno mantenuto con gli italiani. Le relazioni stanno bene, lo scambio commerciale cresce e nei prossimo tempi si svilupperà ulteriormente”. “L’Italia sta giocando in questo momento un ruolo molto importante nei negoziati che stiamo portando avanti con l’Unione Europea e speriamo di concludere quest’anno", affermava Raul che chiudeva l'elogio a Renzi con: “i rapporti fra Italia e Cuba sono perfetti”.
Renzi ricambiava affermando che "oggi è tempo di scrivere una pagina nuova e sono convinto che possiamo fare molto insieme. La sfida più bella dipende dalla capacità di creare un mondo più giusto, che combatta la povertà, gli squilibri e le ingiustizie e che veda tutti i Paesi coinvolti provare a scrivere una nuova pagina di questo percorso. L'Italia vuole essere protagonista di questo percorso". Certamente l'imperialismo italiano è protagonista nel generare povertà, squilibri e ingiustizie; la Cuba dei Castro arriverà a breve a spalancare le porte anche all'imperialismo americano e internazionale e potrà meglio dare il suo contributo.
17 giugno 2015