Noexpo Pride a Milano
Contro EXPO 2015 e per i diritti civili per LGBT. Ben accolto il PMLI
Redazione di Milano
Il 20 giugno si è svolto a Milano il Noexpo Pride, mobilitazione contro l'omofobia che nasce da una critica del movimento lgbt all'Expo. Al concentramento delle 15.30 in piazza Duca D'Aosta a Milano dove militanti della Cellula “Mao” del PMLI hanno diffuso centinaia di copie di un volantino, realizzato a cura del Comitato lombardo, dal titolo “No EXPO, sintesi dei mali del capitalismo” che sintetizza la posizione del PMLI contro l’odierna esposizione universale capitalista delle multinazionali del cibo.
Il corteo è partito intorno alle 16 e ha percorso la zona multietnica di via Sammaritani e via Padova, fino a raggiungere il parco della Martesana, dove si sono svolte alcune attività ricreative come una partita di calcio “anticapitalista e antirazzista”, una cena vegan e letture e performance dal palco. Il Noexpo Pride nasce come alternativa al Milano Expo Pride sostenuta dall'assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, della giunta “arancione” del neopodestà Pisapia che si svolgerà dal 24 al 30 giugno a sostegno dell’Expo strumentalizzando i temi della lotta lgbt per i diritti civili.
Il Noexpo Pride è invece in netta contrapposizione all'esposizione universale e a quanti, anche nella sinistra Lgbt, sostengono il grande evento.
"Abbiamo deciso di scendere in piazza - spiegano gli organizzatori - per portare nelle strade le nostre molte e differenti identità che non si abbinano con la vetrina di Expo, un progetto fondato sullo sfruttamento del lavoro precario e volontario e che mette in campo l'immancabile retorica sul ruolo della donna. Siamo contro la retorica delle campagne pubblicitarie Women for Expo e quelle sui soggetti lgbt che servono agli organizzatori dell'esposizione universale, compreso il Comune di Milano, a legittimarsi e ripulirsi la coscienza, nascondendo dietro la facciata sfavillante della città-vetrina il modello economico e di sfruttamento che Expo esalta e presenta con i suoi padiglioni. Basti pensare che Expo è una vetrina per la propaganda israeliana e per il pinkwashing, che serve a coprire le atrocità dello Stato di Israele sotto la facciata del paradiso turistico gay. Noi rinunciamo alla rispettabilità omonormata e invaderemo le strade di Milano, perché non siamo disposte a farci confinare nei ghetti del consumo gay friendly".
A sostegno della protesta No EXPO e pro LGBT, e ben accolti dai manifestanti per la solidarietà dimostrata, i marxisti-leninisti sono sfilati in corteo con la rossa bandiera del Partito.
24 giugno 2015