L'europarlamento riconosce i matrimoni omosessuali

 
L'europarlamento di Strasburgo nella sessione del 9 giugno ha approvato a maggioranza il testo di una risoluzione, comunque non vincolante, che riconosce i matrimoni omosessuali e chiede ai paesi membri e alle istituzioni dell'Unione europea (Ue) di estendere norme e tutele anche ai genitori omosessuali e single.
Nel testo approvato con 341 voti favorevoli, 281 contrari e 81 astensioni gli europarlamentari tra le altre raccomandano che "dal momento che la composizione e la definizione delle famiglie si evolve nel tempo, le normative in ambito familiare e lavorativo siano rese più complete per quanto concerne le famiglie monoparentali e genitorialià LGTB". In un altro passaggio il documento raccomanda "che le norme in quell'ambito (compresi i risvolti in ambito lavorativo come i congedi) tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l'omogenitorialità".
Dopo il recente referendum irlandese che ha dato il via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, il voto di Strasburgo rappresenta un ulteriore passaggio verso il riconoscimento di maggiori diritti per le coppie omosessuali da parte dell'europarlamento che segue quello analogo compiuto nel marzo scorso con un voto a larga maggioranza a favore del riconoscimento delle unioni civili e del matrimonio tra persone dello stesso sesso, "considerandolo come un diritto umano".
Lo scorso 12 marzo l'europarlamento aveva approvato la relazione annuale sui diritti umani e le democrazia nel mondo nel 2013 e sulla politica della Ue, con 390 voti a favore, 151 no e 97 astensioni, che incoraggiava le istituzioni e i governi a "riflettere" su vari temi fra i quali quello "della legalizzazione del matrimonio e delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero crescente di Paesi nel mondo, attualmente diciassette, che incoraggia le istituzioni e gli Stati membri dell'Ue a contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto questione politica, sociale e di diritti umani e civili". Dalla riflessione alla messa in pratica di questi diritti il passo è ancora lungo. Registriamo comunque che i paesi europei fermi al palo e che fino ad oggi non hanno previsto alcun tipo di tutela per le coppie omosessuali sono nove: Italia, Grecia, Cipro, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania.

24 giugno 2015