Due arrestati e decine di migranti sgomberati a manganellate
La polizia di Renzi e Alfano carica i rifugiati
Le masse ventimigliesi li assistono e manifestano solidarietà
Hanno sfidato la morte per mare e per terra viaggiando per mesi in condizioni di estremo disagio e pericolo pur di sfuggire alla guerra, fame e povertà dei loro Paesi di origine per poi finire intrappolati sulla scogliera di Ponte San Ludivico, alla frontiera tra Francia e Italia, nel cuore dell'Europa, vittime della criminale politica dei respingimenti alle frontiere adotta della Ue e del governo francese che ha reintrodotto i controlli lungo le frontiera a Ventimiglia e del nuovo duce Renzi e del nuovo Scelba Alfano che all'alba del 16 giugno hanno sgomberato l'area assediata dal presidio dei migranti a suon di manganellate e arresti.
“La polizia è arrivata mentre stavamo dormendo – ha raccontato Ahmed dal Sudan - ci hanno svegliati a calci e ci hanno costretto a forza a salire sul bus. Eravamo spaventati, qualcuno piangeva. Non capivamo cosa stesse succedendo. Ci hanno riportati qui alla stazione, ma noi chiediamo solo che ci lascino andare, non si preoccupino, vogliamo passare il confine e continuare il viaggio. Dopotutto scappiamo da guerre: non ne avremo il diritto?”.
Una vera e propria caccia agli immigrati, a decine braccati e caricati a forza sui furgoni della Croce Rossa, donne che piangevano, urla, bambini spaventati, il tutto per “invitare” i migranti a spostarsi alla stazione di Ventimiglia. Secondo la polizia, lo sgombero si sarebbe reso necessario anche per non meglio precisati motivi di igiene. Alla fine del blitz due eritrei sono stati arrestati con l’accusa di aggressione e resistenza a pubblico ufficiale. Tant'è che perfino la Croce Rossa “prende le distanze dallo sgombero” precisando che i loro mezzi sono stati praticamente requisiti dalla polizia e non messi volontariamente a disposizione dell'operazione anti immigrati. Mentre L’Arci Imperia (e l’Arci Nazionale) parlano di vergogna europea e impotenza italiana. Secondo l’associazione il blitz improvviso sarebbe stato pensato per inqualificabili esigenze mediatiche: “Un modo per accontentare le telecamere sempre alla ricerca di immagini cruente e per tentare di dimostrare efficienza e autorevolezza”. Con questo risultato: “E’ stata liberata l’aiuola antistante un noto ristorante di lusso, una decina di migranti sono stati riportati alla stazione mentre gli animi si sono ancora più surriscaldati al confine di Stato, dove un centinaio di persone allo stremo continuano a sollecitare un intervento dei governi europei affinché venga riconosciuto il loro diritto a circolare liberamente”.
Altro che “politica dell'accoglienza”. Questo è l'odioso destino riservato dai paesi imperialisti europei, con alla testa Italia, Francia e Germania, alle centinaia di profughi e migranti, uomini e donne provenienti soprattutto da Sudan, Eritrea e Somalia, bloccati da oltre dieci giorni sul confine francese in attesa di entrare in Francia e raggiungere la destinazione finale situate in massima parte in Germania e nei Paesi del Nord Europa.
Da una parte la Francia si oppone all'apertura delle frontiera e al passaggio dei migranti e insiste nel voler far rispettare Dublino III; dall'altra parte, l’Italia accusa la Francia di aver sospeso gli accordi di Schengen del 1985 che aboliscono i controlli sulla circolazione delle persone. Nel mezzo le centinaia di migranti, trattati come bestie e usati come merce di ricatto dai vari governi europei che sulla loro pelle intendono ridiscutere i trattati di Schengen e Dublino.
Un trattamento disumano e vergognoso mitigato solo dal grande slancio di solidarietà delle masse ventimigliesi che fin dal primo giorno sostengono e solidarizzano con gli immigrati portando loro cibo, vestiti, coperte, sacchi a pelo e anche giocattoli per i più piccoli. Sono stati distribuiti 500 pasti con riso, pane e una mela donati dagli abitanti di Ventimiglia, confermano i volontari della Croce Rossa.
Il 20 giugno in concomitanza con la manifestazione nazionale svoltasi a Roma per celebrare la giornata del rifugiato, anche a Ventimiglia centinaia di manifestanti hanno preso parte al presidio di solidarietà in piazza della Stazione. Al termine del comizio i manifestanti hanno dato vita a un corteo per le strade della città scandendo slogan di solidarietà ai migranti.
Ma per mettere davvero la parola fine al flusso dei disperati e all'ecatombe di migranti bisogna debellare le guerre, le rapine, lo sfruttamento e affamamento di questi popoli da parte dei paesi imperialisti e della Ue. E' l'imperialismo sul banco d'accusa.
Bisogna condannare e opporsi a qualsia atto di guerra mascherato contro i migranti, come sarebbe l'affondamento con mezzi militari dei barconi. Chiedere l'immediata abolizione di Triton e Mare Nostrum e aprire le frontiere dell'Europa e dell'Italia alle migrazioni come l'unico modo per evitare le stragi e permettere l'ingresso libero e sicuro. Oltre all'apertura delle frontiere ai migranti, per il PMLI sono necessarie e urgenti però altre misure, a cominciare dalla chiusura di tutti gli inumani lager per migranti, l'abolizione definitiva e completa del reato di immigrazione clandestina, la sanatoria generalizzata per tutti i migranti senza permesso di soggiorno, la parità di diritti sociali, civili e politici per tutti i migranti e il diritto di cittadinanza ai figli di immigrati nati nel nostro Paese.
24 giugno 2015