Scandalosi rimborsi per due milioni e mezzo di euro
Terremoto politico-giudiziario in Calabria
27 indagati per falso e peculato. Coinvolti consiglieri regionali di tutti gli schieramenti della ex giunta Scopelliti e tre assessori della nuova giunta Oliverio
La giunta PD di Mario Oliverio deve dimettersi
Nell'ambito dell'operazione “Erga Omnes” della procura di Reggio Calabria relativa ai rimborsi ai gruppi e ai consiglieri regionali della scorsa consiliatura, nel periodo 2010-2012, in 27 sono indagati per falso e peculato, in gran parte ex consiglieri regionali della destra, del centro e della “sinistra” borghese, e alcuni membri della giunta nera dell'allora governatore, il fascista mal-ripulito Giuseppe Scopelliti.
Fra gli altri i tre attuali assessori della mini-giunta (ancora da completare dal 23 novembre scorso) borghese, neofascista e filomafiosa in carica di Mario “palla-palla” Oliverio del PD: Antonino De Gaetano, Enzo Ciconte, Carlo Guccione, l'attuale presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo, due senatori dell'NCD, Giovanni Bilardi e Pietro Aiello, due deputati nazionali del PD, Ferdinando Aiello e Demetrio Battaglia.
In sostanza gli indagati avrebbero beneficiato, da consiglieri e assessori (o in quanto persone a loro vicine) di rimborsi spese non dovuti frodando le casse pubbliche per 2 milioni e mezzo di euro. Per il gip Olga Tarzia è emersa “una gestione gravemente omissiva in punto di controlli successivi sui titoli di spesa, sia nel caso di anticipazione di fondi che di riconoscimento postumo della legittimità della spesa mediante rimborso, deliberatamente funzionale a rendere possibile, perpetuandolo, un sistema di utilizzazione di fondi pubblici a destinazione vincolata, secondo schemi collaudati nel nostro Paese, ispirato a un esercizio tracotante del potere, che tradisce anche sicurezza di impunità”.
La procura ha disposto il sequestro di beni corrispondenti alle somme che sarebbero state distratte.
Fra le richieste di rimborso spunta di tutto: viaggi all’estero, detersivi, ristoranti e soggiorni di terzi, gratta e vinci, taxi, contravvenzioni al codice della strada, utenza di abitazioni private, IPad e Iphone, computer, televisori, caffè, regali natalizi, materiale edile, santini elettorali, mensole, bulloneria, viaggi al casinò di Campione d'Italia, falsi o doppi rimborsi e cosi via.
Sono finiti agli arresti domiciliari: Nino De Gaetano del PD, assessore regionale ai trasporti, ex PRC, fortemente voluto da Oliverio in giunta nonostante sia considerato vicino alla cosca De Stefano-Tegano di Archi e l'ex parlamentare e assessore regionale Luigi Fedele (Forza Italia).
Richiesto l'arresto del senatore Giovanni Bilardi, oggi nell'NCD, allora consigliere regionale eletto nella lista Scopelliti presidente.
Cinque i divieti di dimora in Calabria emessi che riguardano: Carmelo Trapani (ex autista del senatore Bilardi), gli ex-consiglieri regionali Giovanni Nucera (UDC), Pasquale Tripodi (Centro democratico), Alfonso Dattolo (UDC) e Nicola Adamo (PD).
Questi in dettaglio gli indagati e le relative cifre contestate e sequestrate dagli inquirenti:
1.
Luigi Fedele (FI), per una somma pari a € 399.969,03
2.
Antonino De Gaetano (PD, all'epoca dei fatti contestati nel PRC) per una somma pari a € 410.588 per uno dei capi di imputazione, più € 1.254 per un secondo capo di imputazione
3.
Giovanni Emanuele Bilardi (oggi senatore NCD) per una somma pari a € 357.655,96
4.
Giovanni Nucera (UDC) per una somma pari a 34.777,99
5.
Pasquale Maria Tripodi (CD di Tabacci) per una somma pari a € 161.091,82 per uno dei capi di imputazione, più altri € 25.200 per un secondo reato contestato
6.
Nicola Adamo (PD) per una somma pari a € 278.856,1
7.
Vincenzo Antonio Ciconte (PD) per una somma pari a 10.709 euro per uno dei capi di imputazione, più € 41.251,28 per un secondo reato contestato, più € 17.550 per un terzo reato
8.
Carlo Guccione (PD, assessore regionale al lavoro) per una somma pari a € 27.186,07
9.
Antonio Scalzo, (PD,oggi è il presidente del consiglio regionale) per una somma pari a € 11.193,54
10.
Pietro Aiello (ex consigliere regionale FI, oggi senatore NCD) per una somma pari a € 37.160,04
11.
Alfonso Dattolo (UDC) per una somma pari a 185.169,34
12.
Gianluca Gallo (UDC, ex assessore regionale) per una somma pari a 12.477,64
13.
Alfonsino Grillo (allora nella Lista Scopelliti, oggi nell'NCD) per una somma pari a € 95.100
14.
Claudio Parente (Lista Scopelliti presidente) per una somma pari a € 14.543,07
15.
Salvatore Magarò (PSI) per una somma pari a € 6.610
16.
Ferdinando Aiello (oggi deputato nazionale PD), per una somma pari a 3.680,08, più € 20.489,15 per un secondo reato contestato, più € 16.540,76 per un terzo reato contestato
17.
Emilio De Masi (IDV) per una somma pari a € 20.694,55
18.
Domenico Talarico (IDV) per una somma pari a € 13.175,08
19.
Sandro Principe (PD, ex sindaco di Rende) per una somma pari a € 35.087,19
20.
Demetrio Battaglia (oggi deputato nazionale PD) per una somma pari a € 8.761,75
21.
Pietro Amato (PD) per una somma pari a € 13.836,23
22.
Bruno Censore (PD) per una somma pari a € 10.173,86
23.
Mario Franchino (PD) per una somma pari a € 47.020,83
24.
Mario Maiolo (PD) per una somma pari a € 88.963,25
25.
Francesco Sulla (PD) per una somma pari a € 42.108,19
26.
Agazio Loiero (ex presidente della giunta regionale, democristiano, è transitato a destra e a “sinistra”) per una somma pari a € 15.625,45, per uno dei capi di imputazione, più € 13.902, per un secondo capo di imputazione.
27.
Diego Fedele, figlio dell'ex assessore Luigi.
Tutto questo in disprezzo della miseria del martoriato popolo della regione più povera d'Italia che è passata a livello regionale dalla padella del fascista mal-ripulito Giuseppe Scopelliti alla brace di Mario Oliverio e del PD.
Nonostante l'enorme sdegno suscitato dalla vicenda in Calabria e in tutta Italia con tanto di assordante richiesta di dimissioni, Mario Oliverio rimane attaccato alla poltrona di governatore (conquistata nel novembre scorso con il voto di 2 calabresi su 10), ha scelto di non dimettersi (ma va?), di azzerare la giunta in carica e nominarne nei prossimi giorni una nuova, la quale peraltro potrebbe durare assai poco, poiché la (fascistissima) legge elettorale regionale in vigore potrebbe presto essere dichiarata incostituzionale (in quanto approvata nel 2014 dopo le dimissioni e la condanna di Scopelliti quando il Consiglio regionale in scadenza non avrebbe potuto vararla), nel qual caso il Consiglio regionale verrebbe immediatamente sciolto e si terrebbero nuove elezioni.
Mario Oliverio dimettiti!
Sei il disonore della Calabria!
1 luglio 2015