A Roma e Treviso
Fascisti e leghisti respingono i profughi
Governo Renzi impotente
Di fronte alla vergognosa caccia all'immigrato scatenata dai fascioleghisti della Lega Nord e dai neofascisti di Casa Pound e Fratelli d'Italia riuniti sotto le bandiere azzurre delle tre spighe simbolo del neonato movimento politico “contro gli immigrati” denominato “Sovranità”, il governo del nuovo duce Renzi e il suo cane da guardia al Viminale Angelino Alfano si sono dimostrati totalmente incapaci di affrontare e risolvere la cosiddetta “emergenza immigrati” e totalmente impotenti di fronte al dilagare della “rivolta contro gli immigrati” organizzata dagli squadristi in camicia nero/verde in varie città.
Il governo e le istituzioni parlamentari borghesi usano il pugno di ferro contro i migranti lasciati morire in mare o rinchiusi nei lager dei cosiddetti “centri di accoglienza” e contro chi manifesta sostegno e solidarietà nei loro confronti, ma non osano alzare un dito contro l'odio razziale profuso dalle squadracce fasciste nero-verde.
Renzi e Alfano sono complici e corresponsabili di questa vergognosa guerra fra poveri iniziata circa un anno con le famigerate “rivolte” delle borgate romane contro i centri di accoglienza e culminate il 16 e 17 luglio scorsi a Treviso e a Roma in tafferugli fra la polizia e alcune decine di manifestanti aderenti ai cosiddetti “Comitati di quartiere” strumentalizzati ad arte dai federali di Gianluca Iannone, Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
A Quinto di Treviso a capo della “rivolta” c'era sindaco fascio-leghista Mauro Dal Zilio scatenato contro l'arrivo di 101 migranti ospitati in un ex residence della cittadina. La “caccia all'uomo nero” è partita quando i migranti hanno fatto il loro ingresso nelle due palazzine a loro destinate in via Legnago. Dopo i primi tafferugli con la polizia che scortava gli autobus dei migranti, alcuni esponenti fascioleghisti hanno deciso di dormire fuori dalle loro case. Approfittando del buio, alcuni “ignoti” hanno dato fuoco a mobili e materassi che dovevano servire a far dormire i migranti e impedito agli addetti della cooperativa di caterign di consegnare loro perfino le ceste con acqua e cibo cibo proprio come usavano fare i membri del Ku Klux Klan nel secondo dopoguerra nel Sud degli Stati Uniti. Alla fine il prefetto Maria Augusta Marrosu ha deciso di “ricollocare” i migranti nell'ex caserma “Serena”, a cavallo dei comuni di Treviso e Casier.
Scontri e cariche della polizia si sono verificati anche a Casale San Nicola, nella periferia nord di Roma, dove i fascisti hanno orchestrato la protesta contro il trasferimento di 19 migranti in una ex scuola locale. Al grido di “No agli immigrati”, «prima gli italiani», «andate via» alcune decine di militanti di Casapound e di Fratelli d'Italia col volto coperto da caschi e fazzoletti hanno bloccato la strada per impedire l'arrivo dei profughi e lanciato sassi, sedie e altri oggetti contundenti contro i poliziotti e incendiato alcune balle di fieno che si trovavano nei pressi della campagna circostante. Alla fine, su ordine del prefetto Franco Gabrielli, il blocco è stato rimosso e i migranti originari del Bangladesh, della Somalia e dell'Eritrea, tutti "schedati e conosciuti" alle forze dell'ordine, sono stati sistemati alla meno peggio nella ex scuola adibita a centro di accoglienza. Il bilancio è di 14 feriti tra gli agenti, due arrestati, un denunciato, oltre a 15 identificati. Il pullman con a bordo i 19 profughi, scortato dai poliziotti e dai blindati, ha percorso la strada tra cori di insulti, minacce, saluti romani e lanci di bottiglie contro i migranti.
Del resto l'inchiesta su “Mafia capitale” in cui sono coinvolti decine di capibastone sia del centrodestra che del “centro-sinistra” con alla testa proprio il PD del premier Renzi, il NCD di Alfano e i fascisti romani con a capo Carminati, Alemanno e Gramazio dimostra che le uniche vere vittime di questa odiosa campagna xenofoba e razzista sono proprio gli immigrati.
Ecco perché il PMLI, come è scritto nel suo Programma d'azione, sostiene da sempre l'apertura delle frontiere italiane ed europee ai rifugiati e ai migranti come l'unico modo per evitare le stragi e la guerre fra poveri e permettere il loro ingresso libero e sicuro in Italia e in Europa.
Oltre all'apertura delle frontiere ai migranti, per il PMLI sono necessarie e urgenti però altre misure, a cominciare dalla chiusura di tutti gli inumani lager per migranti mascherati da centri di accoglienza, l'abolizione definitiva e completa del reato di immigrazione clandestina, la sanatoria generalizzata per tutti i migranti senza permesso di soggiorno, la parità di diritti sociali, civili e politici per tutti i migranti e il diritto di cittadinanza ai figli di immigrati nati nel nostro Paese.
22 luglio 2015