Contro la legge Fornero e il Jobs act
Migliaia di operai edili in piazza a Roma
No al lavoro nero e precario, più investimenti e sicurezza nei cantieri
Il 18 luglio migliaia di operai edili di Cgil, Cisl e Uil sono scesi in piazza a Roma per protestare contro la legge Fornero e l'incremento dei morti sul lavoro e per chiedere l'immediata riduzione dell’età pensionabile, il rafforzamento della sicurezza sul lavoro, una lotta più incisiva al lavoro nero e precario e più investimenti perché, denunciano in Piazza Santi Apostoli, a pochi passi da Palazzo Chigi, complice anche il Jobs act cresce sempre di più sia il numero degli ultrasessantenni, costretti a svolgere lavori pericolosi e usuranti per non incappare nelle forti penalizzazioni della legge pensionistica, che il numero dei giovani titolari di partita Iva ma costretti a lavorare in nero o “tutelati” solo da un voucher.
L’edilizia, oltre ad essere uno dei settori più massacrati dalla crisi (800 mila posti di lavoro perduti, 70 mila imprese chiuse, 58 miliardi di fatturato andati in fumo) è anche quello dove si registra un forte aumento della mortalità sui luoghi di lavoro. I dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna segnalano che quest’anno, da gennaio a luglio, c’è stato un aumento degli incidenti mortali del 21 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (81 contro i 64 del 2014) e sempre più spesso le vittime hanno più di 60 anni. Nell’intero 2008 le vittime over 60 erano state 7, nei primi sette mesi di quest’anno sono già salite a 12 (17 nel lo stesso periodo 2014).
Ecco perché gli operai chiedono a gran voce di cambiare la Fornero introducendo flessibilità in uscita senza penalizzazioni perché non si può pretendere che un lavoratore salga su un ponteggio a 67 anni come se ne avesse 30 fra l'altro in un Paese che conta 60 miliardi di corruzione, 120 di evasione fiscale e 2,7 milioni di lavoratori in nero.
“Da anni si annuncia l’apertura di cantieri, ma i cantieri non ci sono... Che fine ha fatto il piano di investimenti annunciato da Renzi per rendere 'più belle e sicure la scuole'?” si chiedono i lavoratori. E la promessa di far ripartire i cantieri per mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico?”.
La protesta è arrivata fino al Colosseo, dove gli operai edili della Capitale hanno esposto uno striscione con su scritto “Ricostruiamo Roma”. Un chiaro riferimento alle “macerie” di “Mafia capitale” in cui il partito del premier Renzi è immerso fino al collo.
22 luglio 2015