Vacanze politiche a Berlino
Dal corrispondente dell’Organizzazione di Biella
In occasione delle vacanze estive il compagno Gabriele Urban, accompagnato da un caro amico d’infanzia, ha trascorso sette giorni a Berlino. La bella capitale tedesca merita di certo una settimana di soggiorno per le sue attrattive, oltre che turistiche, anche storiche e politiche. La città, e così la sua immediata periferia, è ricca di monumenti e memoriali che ricordano il socialismo e la liberazione della Germania dal nazismo, soprattutto grazie all’Armata Rossa di Stalin.
Il viaggio aveva come obiettivo anche quello di capire direttamente il significato del tanto nominato sentimento della “Ostalgie” che caratterizza ancora l’atmosfera di stima, rispetto e curiosità, soprattutto dei tedeschi più giovani, nei confronti del recente passato della Germania Est (DDR) che, sebbene a partire dagli anni ‘50 sia stato un regime revisionista, ha garantito alle masse popolari condizioni di vita migliori e più eque rispetto a quelle miserrime in cui erano costrette nei paesi capitalisti.
Il compagno Urban si è recato presso l’imponente Karl-Marx-Allee dove l’impressione è quella di trovarsi in pieno centro della città di Mosca. I palazzi presenti sono uguali a quelli maestosi voluti e progettati, per le operaie e gli operai sovietici, da Stalin negli anni 30/40. Qui il compagno Urban s’è fatto fotografare davanti al busto di Karl Marx, che tuttora domina la bella Strausberger Platz. Nei giorni successivi è stato visitato il grandioso sacrario del “Soldato sovietico” presso Treptower Park; qui il sentimento di solennità e rispetto è palpabile sin dall’ingresso dell’area monumentale. Chiunque si rechi in visita al monumento non può non ammirare l’ampiezza dell’area che termina con una piccola collina dove si erge la famosa statua del soldato sovietico che con una spada distrugge una svastica. Migliaia sono le visite settimanali all’area monumentale.
Successivamente il compagno Urban ha desiderato farsi fotografare dinnanzi alla statua bronzea di Lenin posta all’ingresso del “Museo di storia della Germania” (Deutsches Historisches Museum) dove un’intera area è dedicata alla storia della Germania del dopoguerra comprensiva dell’intera storia della DDR. In tale museo sono ripercorse le tappe del regime revisionista tedesco soprattutto per quanto riguarda le conquiste sociali, a garanzia del continuo miglioramento delle condizioni di vita dei proletari, ed i successi degli atleti della Germania Est che hanno raggiunto vette inimmaginabili come la pattinatrice Katarina Witt o il nuotatore Roland Matthes. Non poteva naturalmente mancare una fotografia con la bandiera del PMLI alla famosa statua bronzea di Marx ed Engels, dell’artista tedesco Ludwig Engelhart, che precedentemente era collocata al centro dell’area monumentale denominata “Marx-Engels-Forum”, recentementesmantellata per dei lavori di ammodernamento. Il monumento dedicato ai Maestri Marx ed Engels è così stato posto ai margini dell’ex area ma nonostante ciò è costantemente mèta di centinaia e centinaia di visitatori che quotidianamente si fanno fotografare davanti alle statue dei due celeberrimi filosofi comunisti tedeschi. Molte petizioni sono state sottoscritte da centinaia di tedeschi nel timore che, coi lavori di ammodernamento della piazza, le autorità municipali togliessero per sempre il monumento bronzeo. Le pressioni ricevute al sindaco sono state tali che ha dovuto pubblicamente affermare che “La città di Berlino darà per sempre spazio a Marx ed Engels”.
Non ultimo per ordine di importanza il maestoso sacrario ai soldati sovietici caduti durante la presa di Berlino che si trova a poche decine di metri della Porta di Brandeburgo e del palazzo del Reichstag, qui sono presenti i famosi carri armati sovietici che per primi entrarono vittoriosi a Berlino nell’aprile del 1945. Anche in questa occasione il compagno Urban si è fatto fotografare davanti al monumento con la bandiera del Partito.
Come già precedentemente sottolineato il rispetto e la stima che ancora oggi i berlinesi nutrono verso i liberatori sovietici sono più vivi che mai e lo si comprende dalle ingenti risorse che vengono impiegate per mantenere i monumenti sovietici costantemente puliti e ammodernati. Chiunque è stato interrogato sul passato recente della Germania ha chiaramente dichiarato che per quanto riguarda il capitalismo esso è in grado solo di produrre ricchezza e benessere per la classe borghese sfruttatrice e di perpetuare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo; mentre il socialismo, anche se nel caso della DDR s’è successivamente trasformato in un regime revisionista per colpa dei traditori opportunisti che hanno snaturato dall’interno la SED (Partito Socialista Unificato di Germania), ha generato per decenni vantaggi politici ed economici al proletariato della DDR favorendone il costante miglioramento delle condizioni di vita attraverso il progressivo aumento delle dotazioni di servizi sociali, impianti sportivi, scuole, teatri, luoghi di villeggiatura per le lavoratrici e lavoratori.
2 settembre 2015