Obama aiuterà militarmente la Nigeria per combattere Boko Haram
Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari concludeva il 23 luglio la sua visita di quattro giorni a Washington affermando che “involontariamente, e oserei dire non intenzionalmente, l’applicazione del Leahy Law Amendment (la legge che impedirebbe la vendita di armi ai paesi che violano i diritti umani, ndr) da parte del governo degli Stati Uniti ha aiutato e favorito i terroristi di Boko Haram”. Buhari si è insediato nello scorso marzo in quelle elezioni che sono state definite una consultazione elettorale democratica, la prima transizione pacifica del potere per la Nigeria, ha voluto evidenziare che l'amministrazione di Obama avrebbe sbagliato a non rifornire gli arsenali militari nigeriani del precedente regime per combattere le formazioni islamiste di Boko Haram che operano nel nord del paese e che recentemente hanno aderito allo Stato islamico.
Un grido di aiuto immediatamente raccolto dall'imperialismo americano col presidente Obama che elogiava la presidenza Buhari per il suo impegno nel combattere la corruzione a sopratutto per il suo impegno nella lotta contro Boko Haram e prometteva un forte sostegno militare. Che si aggiungerà a quello già in corso in Nigeria del valore di 5 milioni di dollari per la costituzione di una task force multinazionale contro il movimento islamico. Nel nome della lotta al terrorismo si sviluppano le relazioni economiche degli Usa con la Nigeria che è il più grande produttore di petrolio dell’Africa.
2 settembre 2015